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Autore: vook20    17/11/2013    1 recensioni
ATTENZIONE SPOILER!!!
La Jolly Roger sta tornando, ma c'è un passeggero in più sulla nave, un passeggero che farà di tutto pur di ottenere ciò che vuole, anche passare sopra gli altri se necessario.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La Jolly Roger stava attraversando il gorgo che l’avrebbe riportata a Storybrooke, quando  suoi passeggeri sentirono un violento contraccolpo: qualcosa si era attaccato alla chiglia della nave, e per quanto Hook si ostinasse a cercare di virare per staccarla, l’Ombra rimaneva saldamente al suo posto; ormai Killian aveva smesso di scuotere lo scafo, aggrappato alla esile speranza che la potenza dell’atterraggio potesse far desister il testardo accompagnatore.
Speranza vana. Peter Pan si staccò dall’ombra e iniziò ad aggrapparsi ai cordami con l’agilità di uno scoiattolo, gli occhi arrossati per l’acqua di mare e per il furore.
 
Bealfire lanciò uno sguardo disperato al padre, come supplicandolo di fare qualcosa per fermare la persona che continuava ancora a tormentare i suoi sogni, ma anche le sue speranze si infansero, Gold stava ancora rimettendosi dallo sforzo di ricacciare il potere malefico del vaso nel suo interno.
Regina si strinse a Tinkerbell, cercando un supporto per non cadere nel panico, agguantando per la mano libera Henry, fino a formare una catena terminante con la Swan; quest’ultima lanciò uno sguardo a Regina, non potevano fare niente, se quel ragazzo era scampato al Vaso di Pandora, cosa potevano quattro insulse formule magiche?
 
Pan era ormai arrivato alla cima dell’albero maestro, una figura demoniaca che sovrastava lo scenario apocalittico in cui si trovavano, quando la potenza del fondo della nave che toccava il porto di Storybrooke lo sbalzò giù, facendolo atterrare sull’ammasso informe delle vele inutilizzate.
 
Recuperato il coraggio grazie alla sicurezza di essere a casa, la sicurezza che quell’incubo era finito, quelli che poterono si gettarono giù dalla nave senza pensarci un secondo, Regina e Tinkerbell che sorreggevano Henry insieme ad Emma, Bealfire che sorreggeva il padre guardandosi intorno per capire dve fuggire, lui che era in fuga da una vita, in fuga dai ricordi, in fuga dagli incubi, in fuga dal suo vero amore.
 
All’improvviso una magra e sottile figura si erse dalle rovine della Jolly Roger, camminando a testa alta tra le macerie e dirigendosi a passo spedito verso il gruppo di superstiti: alzò la mano in un gesto imperioso e Regina e la fata vennero sbalzate via da Henry, che rimasto solo all’improvviso si aggrappò disperato a Emma, la qualche lo parò con il suo corpo, preparandosi all’atto finale di quella impresa senza speranza. Peter Pan si concesse un sorriso di scherno e alzò di nuovo la mano, mentre Neal si protendeva, dopo l’accennato assenso del padre, verso la sua famiglia. “Fottuto bastardo, non ti è bastato perseguitare la nostra famiglia per trecento anni? Hai deciso che deve finire così? Non te lo permetterò, lascia stare Emma, e Henry, e tutti quanti per l’amor di Dio e tornatene all’inferno, hai già creato abbastanza guai!”
 
Poi, nella frazione di secondo in cui Henry chiudeva gli occhi ed Emma guardava Neal come a dire:”E’ finita”, qualcosa di nero li sbalzò di lato, prendendosi l’incantesimo su di sé.
Il primo bimbo sperduto si lasciò scappare una risata di scherno, prima di tornare glaciale e infilare la mano nel petto di Killian, mentre gli altri s’immobilizzavano, congelati dalla sorpresa; sul viso del pirata si dipinse una smorfia di dolore, gli occhi azzurro intenso che fissavano il proprio cuore nelle mani del ragazzino.
-Davvero Killian, davvero? Tutto questo per loro?- disse indicando i suoi compagni di viaggio, quelli che ormai erano diventati la sua famiglia- Ti ho sempre trovato intelligente sai? A quanto pare mi sbagliavo, deve essere una cosa di famiglia! Sei sempre stavo molto bravo a sopravvivere. Ma non questa volta. Questa volta hai oltrepassato il limite, Killian, ti sei spinto troppo in là.
Sul serio credi che qualcuno di loro si sacrificherebbe per te? Sul serio?!
 
Hook non parlava, fissava Peter negli occhi senza la minima insicurezza, anche il dolore era sparito, sostituito dalla consapevolezza di aver fatto della sua vita qualcosa di buono, al meno alla fine, al meno prima di morire. Sentiva Milah che sorrideva sopra di sé, mentre scopriva che in realtà quando muori tutto svanisce, tutto diventa sereno, distante; era stato così tante volte sul punto di morire che non aveva mai riflettuto sul serio su cosa potesse significare. Ma ora era sicuro che questo era davvero, l’ultimo atto della sua vita, l’ultimo atto di un opera che era durata troppo a lungo. E mentre Pan stringeva il suo cuore, di un colore nerastro, tra le dita fredde, rivolse un ultimo sorriso ad Emma, forse il più sincero di tutti quelli che aveva fatto in vita sua.
 
Intanto le due donne che erano state buttate all’aria si stavano riprendendo dalla caduta, quando alzando lo sguardo Tinkerbell vide il ragazzo cui era stata sottomessa per tutto quel tempo stringere in modo pericoloso il cuore del pirata e parlargli così vicino che poteva vedere il loro nasi sfiorarsi. Per lei quel pirata non era niente, ma non sopportava più di vedere Pan uccidere la gente solo perché si frapponeva fra lui e il suo obbiettivo, quel bambino che desiderava in modo così ossessivo e malsano da rischiare la propria vita, pur di avere il suo cuore. Diede una lieve gomitata a Regina per avvertirla di quello che stava accadendo, la donna che intanto cercava disperatamente suo figlio con lo sguardo.
 
Regina si immobilizzò, il cuore che perdeva un battito; non era legata minimamente al pirata, però lo aveva avuto acanto per così tanto tempo, così tante volte, che ormai era certa che sarebbe rimasto per sempre a Storybrooke, che sarebbe rimasto per sempre vicino a lei. Ricordava ancora il battito accelerato che gli provocava anche il solo sguardo di lui e la rabbia cocente che arrivava quando vedeva Killian preoccuparsi per Emma. Gli occhi si fecero lucidi, mentre il pensiero di Henry, della Swan e della loro famigliola felice svaniva, sostituita dal rumore del sangue che le batteva sui timpani e da quello lacerante di una nuova crepa che si apriva nel suo cuore.
Fece per alzarsi ma un braccio coperto da un lercio panno verde la trattenne gentilmente ma con fermezza: “Non puoi fare nulla per lui Regina!”, sembrava voler gridare il suo sguardo.
-No, no…- la voce inframmezzata dai singhiozzi senza freno, il naso rosso e gli occhi lucidi, Regina era l’immagine della disperazione- Non lo lascerò morire così! Lasciami, lasciami! Voglio andare a lui, voglio salvarlo, lasciami!!!
 
 
Neal non si era reso conto di quello che stava accadendo fino a quando non sentì le dita di Emma irrigidirsi nella sua stretta. Allora si voltò di scatto ricordando la figura nera che li aveva salvati dalla morte. Il pirata che aveva distrutto la sua vita era lì in ginocchio, a sacrificarsi perché quella stessa famiglia potesse ricostruirsi. Un velo di tristezza gli appannò gli occhi, mentre vedeva l’uncino che aveva tracciato i segni che gli avevano insegnato a navigare cadere sull’asfalto inerte. “Non gli fotte un cazzo di te, stupido! Lo fa solo per Emma, lui è innamorato di lei, lui è quello che senza pensarci due volte ti ha venduto a Peter Pan, lui è quello che ha ucciso tua mare, lui è quello che ti ha rovinato la vita, ricordi? Si merita di morire!”
Scacciò quel pensiero egoista, anche se non l’aveva atto per lui aveva pur sempre salvatola sua famiglia, doveva fermare Pan. Poi avrebbe anche potuto picchiarlo fino  farsi esalare l suo ultimo respiro, ma non era oggi il girono della morte di Hook!
 
Emma vide il terreno venirle incontro, l’uncino che le sfiorava un ultima volta la guancia e il calore del corpo di Neal che si affiancava a quello di Henry; alzò lo sguardo senza capire più un tubo di quello che succedeva e vide lui, il portatore di tutti quei guai, colui per cui era andata fino a Neverland, infilare la mano nel patto di Hook, quel petto che si era ritrovata accanto così tante volte. Dal viso di quest’ultimo non traspariva nulla oltre che un dolore lancinante, una sofferenza così profonda che le parve di poterla toccare. D’un tratto sentì Neal che si alzava e lo sguardo di Gold su di sé.
Cercando contemporaneamente di fermare Neal, Emma si girò verso il suocero, il quale sembrava aver recuperato le forze e che fissava grave la scatolina di ferro, centro di tante leggende: Lei fece cenno di sì senza neanche accorgersene, la consapevolezza che quello era l’unico modo per poter salvare Hook e tutti loro.
 
-Pensi sul serio che qualcuno di loro si sacrificherebbe per te, Hook? Ti hanno solo usato, a partire dalla Salvatrice, sei solo stato un mezzo, un passatempo. E neanche questo tuo ultimo “atto” ti salverà, né dalla morte, né dal disprezzo e dall’indifferenza che avranno per te quando sarai morto. Che cosa stupida che hai fatto, Killian.
Hook si permise un sorriso beffardo, prima di rispondere- No, la cosa stupida l’hai fatta tu!- e detto questo, face segno di sì con la testa al Coccodrillo, sussurrando il nome di Emma a fior di labbra.
 
Poi, tutto fu buio.
 
***
 
La fuoriuscita delle potenze oscure dal Vaso di Pandora fu di una potenza devastante, tanto che l’unica cosa che diede la prova Gold della riuscita del suo piano furono le grida orribili di Pan mentre veniva portato dentro la scatola dalle ombre.
Quando tutto si fu calmato, alzò lo sguardo appena e vide il viso della sua Belle a un centimetro dal suo, rischiarato da un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
-Sapevo che saresti tornato!
Senza dargli il tempo di rispondere la ragazza si getto tra le sue braccia, provocandogli una fitta di dolore alla gamba malandata, dolore che però l’Oscuro sopportò felicemente.
Aiutato dalla ragazza, Rumplestinskin si rise in piedi, scoprendo una piccola folla ammassata al centro del porto, gli abitanti di Storybrooke e quelli che erano partiti: tossendo per l‘aria satura di uno strano odore, provocato dai pezzi di legno della Jolly Roger che ancora volteggiavano come fiocchi di neve nell’aria, lui e Belle si avvicinarono al mucchio, arrivando finalmente al fulcro della questione.
 
A terra c’era il corpo senza vita di Killian Jones, il volto sereno come non lo era mai stato il vita e l’uncino posato su un mucchio di polvere che si stava pian piano dissolvendo nel vento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N.D.A.
Scommetto che adesso mi uccidete, mi sparerei stesso io! Giro che mentre scrivevo stavo piangendo come una fontana! “Colpa tua, idiota che non sei altro, non potevi scrivere qualcosa di meglio?!” sìp, vabbè, come vedete ho la passione per questi pensieri assurdi, a Neal ne ho fatto fare un sacco!
Bè, come al solito spero vi sia piaciuto, se sì, anche quattro parole mi faranno contentissima! (che sia pure per dirmi: Non provare mai più a scrivere!)
A presto, come al solito, Vook.
  
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