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Autore: Micheal Renner    17/11/2013    0 recensioni
Talvolta capita che ci si fermi a riflettere osservando lo specchio luminoso di un cielo stellato. Le riflessioni si susseguono e le risposte vengono a galla come schegge di legno. Troviamo le risposte che cerchiamo, osservando le stelle, ma c'è una cosa che continua a ispirarci nei secoli.
La luna.
Essa non è sempre quella palla luminosa incollata nel mezzo del firmamento, talvolta assume i caratteri di un volto, di un sorriso.
In una notte notte di luna piena abbiamo provato a riflettere sulle nostre lune e questo... beh, questo è il risultato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moon







«Era una notte di primavera quella in cui ho guardato la luna ed ho pensato a te, sai? E come sia iniziata o meno questa mia voglia di parlarne non ha poi questo gran peso, eppure... Eppure ora mi trovo qui a chiederti... Com'è la tua Luna?»



 «La mia luna ha gli occhi cangianti, la luce gioca con loro creando sfumature di verde e di azzurro. Talvolta recano anche dei frammenti di ambra incastonati nello smeraldo più puro. Sono dolci quegli occhi e probabilmente ho sbagliato a definirne il colore. Quello che li addolcisce non è ambra bensì miele così denso da sembrare infinito quando mi ritrovo ad annegarvi all'interno. Quegli occhi soli sarebbero capaci di cancellare ogni incubo, eppure poco sotto di essi talvolta spunta un sorriso sfacciato, provocante e dannatamente divertente. Alla mia luna piace giocare, sembra non essere in grado di fare altro in apparenza. Gioca e prende in giro l'universo, ma se lo fa è solo per nascondere il suo di universo. La dolcezza insita nel suo sguardo, la profondità della sua voce e il calore dei suoi abbracci. Sono rari questi ultimi, ma speciali.
Può una luna così pura essere così dannatamente terrestre da stregare i sensi con il suo meraviglioso profumo? Si... A quanto pare più il tempo passa, più i miei occhi ne ricordano i pregi, i difetti sembrano svanire dalla memoria come neve al sole. E dire che amo infinitamente la neve...»



«Però... Però i ricordi si confondo tra di loro vero? Ebbene ti dirò, ti dirò che lei è molto diversa dai tuoi occhi cangianti, sai?
La mia luna non è sferica, non è un oggetto preciso, non è una persona, non un pianeta: È un piccolo sassolino simile ad un ciottolo, ma poco poco più grande. È color ambra, ha un piccolo rialzo sul fondo e tantissimi puntini colorati attorno. Potresti volerceli attaccare, ma ti accorgi che non sono capaci di farlo. Non riflettono la luce loro e sembrano quasi essere estranei alla mia luna; ma poi, guardandoli meglio, ti accorgi che forse quelli sono il loro sole e ti metti a sorridere, sorridere perché sono tanti e sono soli colorati.
La mia luna riflette i toni dell'azzurro più fosforescente che esista: È acqua.
Ma la mia luna riflette anche i toni del rosso più opaco che ci sia: È una piccola scintilla.
La mia luna riflette il verde di un prato vecchio e mal ridotto: È aspettativa. E l'aspettativa si ripiega in una piccola scintilla, pronta a viaggiare lei, pronta a riflettere anch'essa quella piccola luna. Ed è acqua che irriga quel vecchio campo, ed è qualcosa che nel tempo ti potrà far dire:  "Sarà".
Pensi che la tua luna possa chinarsi sulla mia e carezzarle dolcemente il viso? Voglio dire... La tua luna è capace di accarezzare?»



«Oh, sì... Come ho potuto dimenticarmi delle sue carezze? Così audaci e gentili, capaci di accendere i sensi e cancellare il mondo.
Chiudi gli occhi per un secondo e immagina il tuo universo perfetto, la persona perfetta, la sensazione perfetta. Felicità, completezza, amore, comprensione, forza, dolcezza, amicizia. Li vedi? Riesci a visualizzarli nella tua mente? Adesso immagina delle mani gentili, leggere e delicate, sfiorarti lentamente la pelle, sussurrando parole incomprensibili all'orecchio.
Senti la pelle gioire di quelle carezze?
Avverti il cuore battere a ritmo del suo respiro e le labbra piegarsi in un sorriso?
Si? Ecco, la mia luna è capace di compiere magie di questi tipo. La tua, invece, di quali magie è capace?»



«Beh... La mia luna non sa fare nulla di fondo, però, la vedrei bene sul cuore di una bella giovinciella di paese che si appresta ad uscire per far colpo sul suo ragazzo. E vorrebbe che lui lo notasse quel piccolo ornamento, anche se nel cuor suo sa benissimo che non è mai così. Men che non sia una un acutissimo osservatore, non le importerà se lei sia vestita di stracci o di altro, anche se se ne lamenterebbe e noi lo sappiamo bene.
La mia luna è una buona a nulla. Sa solo risplendere di quei tre elementi che la vanno a formare nei loro riflessi e starsene lì ferma. Andiamo è quasi un puntino grande poco più di una formica! Eppure, eppure sa che le formiche sono grandi maestri. Qualcosa la sa, sa far apprezzare il piccolo e far capire che anche in quello c'è tanto, davvero tanto.
I ciottoli si dispongono ancora, colorati, attorno a lei. Sono pronti a disperdere i loro colori. Li hai visti? Beh, io l'ho fatto e non è poi così importante che lo abbia fatto anche tu, perché quel che mi interessa, ora, è sapere i colori della tua luna.
Allora dimmi, amica mia che colori riflette la tua luna? Sì, insomma... Che colori ha?»



 «Tre. Non sono forse tutti i colori formati dal rosso, dal blu e dal giallo? Eppure, per essere sinceri, la mia luna riflette ogni colore se sai con quale angolazione osservarla. Risplende d'arcobaleno se sai cosa dire, in cosa sperare. Sarebbe bello se ognuno di noi potesse godere di questa vista ogni giorno, ma essa non vuole.
La mia luna nasconde i suoi colori e mostra al mondo un solo pallido viola. Provocante, equivoco, a tratti imbarazzante per chi lo osserva. La mia luna risplende di un viola pallido che trasuda tradimento, vergogna e una buona dose di tristezza. Vorresti poterla avvicinare e allontanare da essa quel colore infelice, ma ella ti respinge e si chiude nel suo dolore.
È orgogliosa la mia luna, di un orgoglio che forse supera la sua bellezza. La tua luna, invece, è orgogliosa?»



«Come già detto la mia luna non è una persona, né prende spunto da persone, e non è orgogliosa, ma è semplicemente una piccola luce riflessa che ognuno vorrebbe vedersi scorrere accanto quando si addormenta, quando si sveglia e mentre cammina. E non potrebbe mai cacciar fuori alcuno orgoglio. Sa di non poter molto contro il mondo, eppure si limita a splendere e a ricordare che c'è un posto per tutti qui, anche per chi ormai da tempo ha smesso di vivere. Se un sorriso saprà rischiarare i cuori allora aspettativa splenderà.
Se un sorriso sapesse guardare lontano allora sarebbe una piccola scintilla opaca a farsi avanti.
Infine se un sorriso sapesse quanto è bello vivere, beh quella sarebbe l'acqua più dissetante di tutte.
Forse quella pietruzza color d'ambra sporca vorrebbe diventar davvero un sorriso, sai? E il sorriso sarebbe la luna e quei vecchi frammenti di colore sarebbero le sue fossette, ancora, il suo sole.
L'ho vista levigarsi, ergersi da un cumulo di pietre e risplendere a nuova vita, ma... Sento che la mia luna stia per scomparire. Un passo, poi l'altro, è facile da spezzare. Uno a uno i piccoli frammenti che la formano si stanno perdendo con la sua luce.Una ad una le palline colorate prendono strade diverse e si dicono che forse non si rincontreranno mai. Una ad una. Passo dopo passo.La mia luna sta svanendo, sta cercando un erede, un collo di una fanciulla su cui far bella figura. Come dicevo, la mia luna vuole mutare in un sorriso. Tu... Hai mai pensato di tramutarla in altro?»



«Lo farei se mi fosse permesso, sai? La piazzerei nel mezzo del cielo e farei in modo che tutti potessero osservare la sua bellezza, giorno e notte. Resterebbe perfetta e immutata nel tempo, bellissima e irraggiungibile come è sempre stata, eppure... Eppure mi chiedo se tutto questo avrebbe un senso.
Avrebbe senso mutarne la forma, l'aspetto, le sensazioni? Non sarebbe meglio lasciare le cose come stanno e permettere anche ad altri di scoprire ciò che ella si costringe a nascondere? Ma che ci penso a fare, poi... Dopotutto non mi è permesso di mutarla. Se la tua luna volesse lasciarti andare, saresti capace di lasciarla?»



«La mia luna non è mai stata mia. Non si è mai posata sul mio collo, non ha mai dipinto il mio volto, non lo ha mai ombreggiato, nemmeno un istante. La mia luna non ha mai guardato ad altri se non a chi se lo potesse meritare, li ha cercati, li ha posseduti nella speranza di poter essere utile a qualcuno, ma il disprezzo ha dipinto il suo giaciglio.
La mia luna mi ha sempre guardata da lontano, mi ha sempre parlato di amore, di oceano, di libertà, di una menzogna che si muove a passo mediano.
La mia luna non mi è mai appartenuta davvero, oggetto infimo di desiderio, oggetto squallido di sentimento, oggetto riflettente.
La mia luna non sa forse che riflettere solo tre colori? Eppure le gemme sono tante, eppure quelle palline di colore che la accerchiano sono cosi belle... e la bramavano e la cercano.
Ma lei no. Non è orgogliosa, come dicevo, ma la sua umiltà si ferma dove arrivano i suoi limiti. È contraddittoria, si traduce in mille io, si sdraia, fissa il soffitto e aspetta la gloria. E sa che non arriverà mai, ma non viene neanche a salutarmi. È una disgraziata.
Perché mai dovrei piangere per lei? La mia luna è parte di me, senza esserlo mai stata veramente. Per cui, lasciarla... Credo di star lasciando da tempo me stessa, in ricerca di altro, una pazzia che si tramuti in qualcosa di alto, di bello, di soave. Ricerco un cambiamento e la mia luna non può darmelo. Se lei non sarà capace di diventare sorriso, il mio sorriso, allora io non sarò mai il suo.
Sai ho sempre pensato che la luna dovesse rendere felici le persone, ecco perché la mia dovrebbe essere un sorriso, perché i sorrisi scaldano il cuore e persino la morte.
Per cui ecco l'ultima domanda per te: Vorresti mai diventare la luna di qualcuno?»



«Essere la luna di qualcuno... Dio, sarebbe l'aspirazione più grande, quella. Essere la luce, la ragione di un sorriso, l'obiettivo da raggiungere di qualcuno sarebbe speciale, assurdo e al contempo estenuante. Sarebbe un sogno, perché con una parola potrei cambiare l'universo di quella persona, far spuntare un sole nelle tenebre più oscure, regalare un sorriso tra le lacrime, donare speranza e tutto ciò che di buono c'è nella nostra vita.
Sarebbe un dono, sai?
Un potere immenso e anche una grande responsabilità, perché da me dipenderebbero anche la tristezza e le lacrime, l'odio, la fiducia e la delusione di questa persona.
Sarei in grado di affrontare tutto questo?
Sarei in grado di non usare questo 'potere' per perseguire i miei obiettivi?
Sarei in grado di amare e desiderare nient'altro che la sua felicità?
Sono un essere umano...Non credo.»








NDA, NDA, cosa ci sarà mai da scrivere tra questi pixel ancora non l'ho capito.
Comunque, è S che parla, questa robaccia è nata per caso, esattamente come la precedente.
Non c'è un perché o un percome, ci saranno solo i vostri commenti, se avrete voglia di lasciarne... se avete domande da farci non esitate a farlo anche qui su ASK.
Detto questo smetto di spammare illegalmente i nostri link e vi lascio al commento di F con un abbraccio.

Hello Minna!
Sono agitatissima perché l'unica parola che ho in testa è ''amore" quindi... godetevi questa robaccia che ho corretto (forse) stanotte xD
Baci e abbracci, F.
   
 
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