16-01-1994
"Sono incinta, Robert." disse Clara al fidanzato, unalacrima le scese, accarezzandole il volto. Il ragazzo l'abbracciò d'istinto. "Temevo mi avresti lasciata." disse Clara con la voce tremante. "Mai" rispose Robert "e accetterò nostro figlio, ti aiuterò e saremo unafamiglia, tutti e tre insieme."

16-07-1994
Il trio non sarebbe mai esistito. Clara riscontrò un tumore. Se sarebbe nata la bambina (esatto, era una femmina) Clara sarebbe morta. L'altra opzione era l'aborto, ma Clara non ne voleva sapere."Io voglio questa bambina!" urlò Clara contro Robert. "Clara, cazzo, pensaci! Non puoi lasciarmi! Ti prego, accetta questo aborto. Dopo potremo riprovare... Ma ti prego, non mi lasciare..." disse Robert scoppiando a piangere. "Io non sono un'assassina, Robert." disse Clara scuotendo la testa e ponendo fine alla discussione.

16-10-1994
Destiny, così chiamarono la bambina, era bellissima. Aveva i capelli rossi, come quelli della madre e gli occhi verdi come il padre. Claudio non avrebbe mai dimenticato Clara. Il giorno dopo l'avrebbe salutata per l'ultima volta. Il nome della piccola lo aveva scelto proprio lei. Poco prima che nascesse, questo disse a Claudio:"Voglio chiamare la piccola Destiny, perchè se devo morire è opera del destino. Amala come l'avresti amata se c'ero io, non la odiare ti prego..." ed entrò in
sala parto con il sorriso sulle labbra. Robert le corse incontro e la baciò come non aveva mai fatto. La baciò per l'ultima volta.

20-01-1997
La bambina aveva tre anni. Era bellissima, proprio come la madre. Robert non riusciva ad essere felice. Amava la figlia e, se qualce volta rideva, era solo per opera sua, ma gli ricordava troppo Clara. Iniziò a bere e ad ubriacarsi. Poi, però decise di consegnarsi alla morte. Destiny? L'avrebbe data a sua sorella a Londra. In Italia non era sicuro per lei.

27-01-1997
"No, Robert, non lo fare ti prego..." disse Anne. "Mi dispiace Anne, non posso vivere senza di lei e sapendo di mettere in pericolo l'unica ragione del mio sorriso. Sai qual'è la mia situazione Anne..." disse Robert. "Lo so..." rispose Anne. "Mi consegnerò a loro, così smettono di perseguitare la piccola. E' per il suo bene Anne, capiscimi...". Anne annuì dando il via ad un pianto silenzioso. Intanto il piccolo Harry e Destiny stavano giocando. "Lo sai che papi mi lascia a giocare qui con te per un po' Hally?" disse la piccola Destiny mostrando i suoi dentini bianchi. Harry rise divertito roteando gli occhi al cielo. "HaRRy, Dest, no HaLLy!". La bambina fece una smorfia strana. Poi portò i suoi occhi su quelli di Harry. Smeraldo su smeraldo. "Posso chiamarti Hally io?" chiese. Il bambino la guardò dolcemente. "Certo!" rispose poi dando un bacio in guancia alla cugina.



*Angolo Autrice*
So che è corto come prologo, ma non posso aggiungere altro perchè per capire qualcosa dovete aspettare il prossimo capitolo dove, vi anticipo, vi spiegherà perchè l'Italia era così pericolosa per Destiny ;). A proposito, se state leggendo Life is faced e  Spread your passion and realize your dream sappiate che non continuerò per un po', perchè mi si è rotto il caricabatterie del mio computer dove avevo salvato gli altri capitoli. Adesso sto scrivendo con quello di mio padre, per cui posso continuare questa.


Ciao sorelline!