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Autore: __herDRUGisEDWARD_x    27/04/2008    3 recensioni
Ok, prego evitate insulti, anche se me li meriterei xD non so scrivere, lo so, ma spero vi piacca lo stesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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D r e a m e r
Capitolo 1

Un rumore secco mi distolse dal dolce limbo in cui ero immersa. Ero avvolta in un caldo piumone, raggomitolata sotto quel pesante mantello fatto di coperte. Cos’era stato? Mi girai verso la porta, per vedere che non fosse stata quella a sbattere. No. Seguì qualche lamento soffuso, come di chi cerca di non farsi sentire. Doveva essere Charlie, probabilmente era inciampato. D'altronde da qualcuno dovevo pur aver preso tutta la mia goffaggine. Sospirai e mi feci ancora più piccola, congiungendo le ginocchia il più possibile al petto e abbracciandole. Faceva veramente freddo quella mattina, più degli altri giorni. Tesi le orecchie per sentire se pioveva, ma per fortuna udivo solo il riecheggiare del mio respiro nella stanza. Scalciai controvoglia le coperte e immediatamente i brividi pervasero il mio corpo, così mi precipitai verso la poltrona e mi infilai precipitosamente un pullover. C’era solo una ragione per la quale al mattino mi tiravo ancora su dal letto, dal momento che da quando mi ero trasferita a Forks non c’era ancora stata una sola giornata di sole. A Phoenix la pioggia è una cosa più unica che rara, e ogni giorno mi svegliavo con il desiderio di essere baciata da quei caldi raggi.
Mi trascinai con fatica verso il bagno armata di beauty case e mi infilai sotto la doccia. “Ma porca…” imprecai. “Che fine ha fatto l’acqua calda?!” urlai, in maniera che mio padre sentisse. Mi lavai il più velocemente possibile e tornai in camera mia in accappatoio. Presi un paio di jeans, una maglietta e una felpa dal mucchio di vestiti ammassati sulla sedia e li indossai. Scesi le scale diretta in cucina, aprii l’armadietto e ne tirai fuori la scatola dei cereali e il latte per fare colazione. Trangugiai il tutto, presi la giacca a vento e le chiavi del pick up, salutai Charlie con un urlo e uscii di casa. Non vedevo l’ora, come tutte le mattine, di arrivare a scuola.
Il mio veicolo rosso giaceva sul vialetto davanti alla casa. Tirai su il bavero della giacca per coprirmi meglio, salii e accesi il motore, che con il solito assordante rumore doveva aver svegliato tutto l’isolato. La strada era ancora bagnata per via della pioggia della sera prima, quindi regolai un pochino la velocità. Era presto, ed ero in anticipo rispetto al solito. Quando arrivai nel parcheggio la mia era l’unica macchina presente oltre a quelle del personale della scuola, così rimasi al caldo nell’abitacolo del pick up e tirai fuori il libro di inglese per dare una ripassata al brano che il professore aveva assegnato. Quando alzai gli occhi, ormai il cortile si era riempito. Un sorriso radioso spuntò sul mio viso e vidi che la mia unica ragione di vita, la persona che amavo con tutto il mio cuore, stava venendomi incontro.
  
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