Come Conquistare Una Ragazza
(e cambiare idea)

 
 
Come si conquista una ragazza?
Questa è la domanda che mi pongo da giorni; infatti mi piace una ragazza, mi piace tantissimo.
Il problema qual è allora?
Che non so come conquistarla.
Insomma, abbiamo un passato travagliato alle nostre spalle…
Perché travagliato?
Facciamo caso che io fossi uno di quei bestiali nemici che non si fanno problemi a ferire la gente…
Sì, so che è una cosa riprovevole e me ne dispiaccio.
Ma la cosa peggiora.
D’altronde, come avrei potuto peggiorare la mia posizione di ex nemico giurato?
Impalando ad un albero la suddetta ragazza di cui ora sono innamorato.
Ah, che ragazzo intelligente, eh?
Per la verità, so benissimo d’essere un bruto con poco cervello.
Altro punto in mio sfavore, visto che a lei piacciono i libri e i discorsi intelligenti.
Io non ci capisco niente.
Specialmente quando usano questi paroloni…non potrebbero usare parole semplici come tutti?
Ah, e quante volte mi ha rimproverato la suddetta sul mio aspetto?
Sono massiccio, muscoloso, il mio naso è affilato e imponente, le mie labbra sono grandi ed i miei occhi piccoli e neri come i miei capelli; appunto, i miei capelli.
Sono lunghi (troppo) e serici (troppo).
Insomma, sono un uomo! E per di più, un Dragon Slayer! Che mi può importare del mio aspetto?
Mi importa perché a lei importa, ecco il perché.
Forse mi prenderete in giro e ve ne do ragione, come potrei non darvela?
Sono sciocco, un bruto con un carattere orribile ed, per di più, innamorato di una ragazza che è il suo opposto.
Levy, così si chiama, è stupenda.
Ha diciassette anni e sembra una bambina per via della sua altezza, eppure è saggia ed intelligente. E’ acuta.
Non ha una magia forte, ma compensa queste sue pecche con qualcosa di più.
E’ gentile e dolce.
Nel tutto è uno scricciolo adorabile.
Uno scricciolo che, tra parentesi, è testardo e coraggioso quanto me che sono quasi un Drago.
«Gajeel.» pronuncia il mio nome una voce che ben conosco.
Una voce dolce e leggermente autoritaria.
«Sì?» chiedo.
Sono confuso.
«Io e Lu-chan dovevamo uscire, ma lei non può.
Puoi venire con me? Devo comprare delle cose.» dice Levy fissandomi con quei suoi occhi scuri. Annuisco senza ascoltare veramente.
Ho capito solo che vuole che l’accompagni.
Levy sorride e mi fa cenno di seguirla.
Getto uno sguardo alla Gilda ed al tavolo dove prima ero seduto a riflettere.
Come posso conquistarla?
Vedo Gray e Lluvia; quest’ultima sembra pendere dalle labbra di Gray.
E se chiedessi a lui?
Natsu si avvicina a Gray ed i due iniziano ad azzuffarsi.
No, meglio di no.
Loki è via da tempo per la questione degli spiriti stellari ed a lui, noto gigolò, non avrei lo stesso il coraggio di chiedere.
Sospiro rassegnato e seguo Levy.
Spero solo che tutto proceda per il meglio.
 
Siamo in un negozietto e Levy si gira tenendo in mano un vestito azzurro vaporoso.
Si intona perfettamente ai suoi capelli di un azzurro appena più scuro.
«Vado a provarmelo, aspetta qui.» dice con un sorriso allegro, quasi da bambina.
I suoi occhi risplendono prima che lei entri nella cabina a cambiarsi.
Dopo qualche minuto dove il mio nervosismo è cresciuto per via delle occhiate maliziose di certe commesse, Levy si accinge ad uscire.
In quel vestito azzurro vaporoso è stupenda.
Ma è corto.
Oddio.
Rimango a bocca aperta ed arrossisco imbarazzato.
Vedo perfettamente le gambe e l’orlo del suo abito arriva appena appena sopra le ginocchia!
Inoltre gli copre appena le spalle e gli lascia le braccia nude.
«Come mi sta?» chiese Levy.
«…» Non riesco proprio a rispondergli.
Dovrei dirle che le sta bene?
O forse no?
«Sto così male?» chiede Levy imbronciata.
Lo scintillio nei suoi occhi si placa un pochino.
Scuoto la testa, esasperato ed in panico.
L’ho resa triste?!
«Allora sto così bene che sei rimasto senza parole?» domanda perplessa.
Annuisco.
I suoi occhi si riaccendono.
Bene, ho riparato.
Sospiro tra me e me mentre Levy va a ricambiarsi.
Dopo qualche minuto esce e si dirige alla cassa.
«Il suo fidanzato è una persona davvero carina!
Era così nervoso mentre l’aspettava, sa?» commenta la commessa mentre Levy paga l’abito.
Lancio un’occhiata mortale alla donna, ma quando riabbasso lo sguardo Levy mi sta fissando.
MI STA FISSANDO.
Sposto lo sguardo di lato con fare scontroso mentre il rossore mi prende.
Levy guarda in basso, sorride, ed arrossisce un pochino.
Finisce di pagare ed andiamo.
Sarà una giornata lunga.
Per strada Levy adocchia una gelateria e mi ci trascina dentro con un «Niente è meglio di un gelato, no?» ed un sorriso.
Levy ordina un gelato alla menta mentre io uno al cioccolato fondente.
«Senti Gajeel…» mormora.
Io la fisso e con gli occhi la incoraggio ad andar avanti.
«Grazie per avermi accompagnato.» sorride.
Annuisco.
Non so che dire.
 
 
Dopo due ore, Levy mi trascina in una Libreria.
Mi sento a disagio lì mentre lei invece s’illumina.
Mi siedo mentre lei scruta i libri con interesse ed osservo quel suo piccolo nasino, quegli occhi vivaci e quei lineamenti dolci.
E’ come le fate di cui narrano le leggende.
E’ piccola e deliziosa.
«Gajeel! Gajeel!» dice avvicinandosi.
Con gli occhi le domando “Sì?”.
«Abbiamo finito per oggi!» dice.
Noto che tra le mani ha un grosso tomo.
Si avvicina a me e mi posa, inaspettatamente, un bacio sulla guancia.
La fisso senza saper che dire.
Lei mi sorride.
Oh, bè, non c’è niente di male a continuare così per un po’.