Buonasera!
Oggi ho fatto un po’ prima a postare!
Scrivo
queste note iniziali solo per darvi alcune delucidazioni che per mancanza di
tempo non ho inserito nello scorso capitolo.
Nella
presentazione della fanfiction sono state inserite le
voci: Raccolta, AU e What If?
Ci
sono tanti altri avvertimenti da inserire, ma ho dovuto limitarmi a questi, e
vorrei spiegarne il motivo.
AU perché anche
uno dei futuri prompt, quindi dovevo inserirlo per
forza.
What If? perché, come
avete notato, nello scorso capitolo ho inserito un mio personale headcanon, anche se spero che Isayama
non diventerà mai così cattivo da farlo sul serio (anche se non mi stupirei
più di tanto).
Raccolta perché, pur
essendo sette prompt differenti, ho strutturato la
storia in modo che ogni shot sia collegata tra loro.
Inoltre, la fanfiction procederà “a ritroso”, quindi
con ogni storia torniamo indietro nel tempo.
A
dopo con le note finali!
Giorno
2 – Sangue
Dirty clothes
and pure hearts
Petra
si chiuse la porta alle spalle e sorrise all’uomo.
«Sei
in ritardo» osservò Rivaille.
«Mi
dispiace, ma ho incontrato Gunter lungo il tragitto che voleva chiedermi
chiarimenti su una manov-»
Lui
la interruppe con un gesto della mano e lei roteò gli occhi. Si avvicinò alla
scrivania a cui era seduto e gli accarezzò la nuca. Rivaille
socchiuse gli occhi e le cinse la vita con un braccio.
«L’esercitazione
di oggi è stata molto pesante?»
Lei
scrollò le spalle. «Era nella norma, rispetto ai tuoi standard» sogghignò.
«Bene,
perché domani la difficoltà aumenterà.»
Petra
sospirò. «Sissignore» replicò sarcasticamente.
Lui
la guardò con la coda dell’occhio, ma non fece commenti.
Si
alzò silenziosamente, districandola dall’abbraccio e dirigendosi verso la
finestra.
Petra
sussultò.
«Ehm…
Rivaille?»
«Mmh?»
«Hai
la maglia sporca di sangue.»
L’uomo
si bloccò di scatto e esaminò freneticamente ogni parte del busto che il suo
sguardo raggiungeva.
«Dietro
la schiena» precisò Petra, avvicinandosi.
Si
sfilò la maglia e osservò la macchia rossa come se fosse il più orribile dei
Titani.
«Oh…
hai una ferita, qui dietro» disse, toccando con un dito un punto accanto alla
colonna vertebrale.
Rivaille sibilò e lei
scostò le dita.
«Scusa»
sussurrò. «Siediti sul letto, prendo qualcosa per disinfettarla.»
Si
diresse verso un armadietto accanto alla scrivania e prese delle bende, che
bagnò poi in una bacinella d’acqua posta su un ripiano in un angolo.
Tornò
da Rivaille e si sedette accanto a lui, sorridendogli
dolcemente. «Ecco fatto!»
«Ti
piace proprio fare la parte della mogliettina gentile, eh?»
«Quando
non devo squarciare la carne di mostri mangia-uomini, sì» rispose, cominciando
a tamponare la ferita. «Non è colpa mia se ti metti sempre nei guai.»
«Sono
il Guerriero più Forte dell’Umanità, un graffio è il minimo.»
«Pensavo
che il grande Rivaille fosse invincibile! Cosa dirà
la gente nel sapere che in realtà anche lui perde sangue?»
«Lo
raccoglierebbero per poterlo custodire, come se fossi una fottuta divinità.»
Petra
rise.
«Perché
ridi? Non c’è niente di divertente.»
Lei
scosse la testa, ancora in preda alle risate. «È solo che… fai tanto il duro e
l’indifferente, ma so che ci tieni.»
Lui
fece una smorfia e rimase in silenzio.
«Ci
tieni ai tuoi compagni e al popolo» continuò lei, incurante della sua reazione.
«Sono sicura che sacrificheresti un ricordo caro, pur di far stare meglio una
persona.»
Sfiorò
con un dito le cicatrici che gli attraversavano la schiena, provocandogli
brividi lungo tutto il corpo.
«Certo,
hai sempre quest’aria di indifferenza che ti aleggia intorno, e sei davvero
irascibile e violento» tracciò con il pollice una cicatrice recente. «Ma in
fondo sai anche essere gentile. Io l’ho visto.»
Tolse
la benda dalla ferita, sfiorandola leggermente con un dito. «La tua forza è ciò
che dà speranza agli altri. Tu vuoi solo
sembrare indistruttibile, ma sei umano tanto quanto me.»
Appoggiò
le labbra alla cicatrice e vi lasciò un bacio leggero. «Per questo ti amo.»
Rivaille si voltò e
catturò le sue labbra con le sue, rinchiudendo in quel gesto tutte le parole
che non riusciva a dire.
Dopo
l’angst di ieri, ho dovuto scrivere un po’ di fluff,
giusto per non darvi troppi feels.
Ringrazio
DanielaSchiffer
per la recensione (perdonami se non ho risposto, non ho potuto per mancanza di
tempo!) e tutti coloro che hanno speso un po’ del loro tempo per leggere la mia
storia.
Ringrazio
anche i Florence + The Machine che,
con la loro “Never let me go”,
mi hanno ispirata!
Spero
che vi sia piaciuta, a domani con la prossima shot!
PhoenixOfLight