Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lady Shadow 87    28/04/2008    4 recensioni
Ed ecco la mia prima Fan-Fiction.
Alexa trova in fondo ad un cassetto una strana lettera, aprirà di fronte a lei un nuovo mondo, che mai nemmeno lontanamente avrebbe sperato di conoscere.
E' l'inizio di tutto.
Vi prego siate clementi. XD
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa volta posso affermare che non è stata colpa mia. Misera consolazione. =_= Il mio computer con mio grande orrore un giorno non si è acceso più, e così ho scoperto che la mia ventola e il mio alimentatore mi avevano detto addio, ma per fortuna era soltanto quello! Ho avuto più che altro paura per tuttii i miei file. Le mie foto! I miei disegni! E più di tutto i miei racconti! Per fortuna non si è cancellato nulla. Comunque vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare tanto. ç_ç

Ma eccovi quì il nuovo capitolo. Spero vi ripaghi un pò dall'aver aspettato, sempre che lo legga ancora qualcuno. ( Me negativa come sempre... )



*****



18 – Ritorno al tempo passato

 

Scendemmo dal treno qualche ora più tardi, era stato un viaggio silenzioso.

Eravamo arrivati, dopo tre mesi avevo rimesso piede a Londra. Era così strano, tre mesi prima arrivai lì con poche cose e un passato che avrei cancellato volentieri, ma nonostante tutto non avevo questa inquietudine a quel tempo, mi sentivo più sicura. Forse perchè tre mesi prima non avevo nulla da perdere se non me stessa.

Mi voltai verso la gabbiettina di Sasha che come al solito stava dormendo, sorrisi, era incredibile quante ore dormisse in una giornata.

Tre mesi prima eravamo solo io e lei.

Mi voltai verso Harry e gli altri, ora avevo qualcosa di estremamente prezioso tra le mie mani, e mi sentivo così egoista a sentirmi così inquieta proprio in quel momento quando era successa una cosa così seria.

E il fatto di sentirmi in colpa mi faceva sentire ancora più inquieta.

Era un circolo vizioso.

<< Ragazzi! Ron! Da questa parte, siamo quì! >>

Sentendo il suo nome Ron si girò per primo, poi tutti noi di seguito.

Una signora rossa, non tanto alta e in carne si sbracciava verso di noi. Doveva essere la signora Weasley.

Dietro di lei vidi anche un uomo dai capelli castani chiari tendenti ormai al grigio, lo sguardo che sembrava triste.

Ancora un poco più in là finalmente vidi mia nonna, i suoi capelli rossi, anche se più scuri di quelli della signora Weasley, i suoi occhi gioviali dello stesso colore dei miei e il suo sorriso.

<< Nonna! >>

Urlai e velocemente le corsi incontro, saltandole al collo. Lei mi strinse forte a se salutandomi.

Dietro di me sentii arrivare anche gli altri, mi staccai sorridente da mia nonna, mi sentivo più felice ora, ma nonostante la presenza di mia nonna quello che avevo provato fino ad un attimo prima non era scomparso, aspettava solo il momento opportuno per risaltare fuori, più prepotente e doloroso di prima. Mancava solo il momento proprizio.

<< Tu devi essere Alexa, io sono la signora Weasley. >>

Mi girai sentendo il mio nome, e strinsi le mani che gentilmente mi erano state allungate.

<< Lupin, Remus Lupin. >>

Mi disse l’uomo dai capelli castani. Subito dopo aver lasciato la mia mano ci invitò tutti a seguirlo, e così tutti noi facemmo, anche mia nonna e io.

 

Durante il viaggio verso la nostra destinazione mia nonna mi spiegò che non saremmo più andate a “Bennet Manor”, per sicurezza e comodità saremmo andati tutti nel nascodiglio segreto dell’Ordine della Fenice, a cui da poco si era unita pure lei. Voleva finalmente essere utile mi disse. Per cui saremmo andati tutti a Grimmauld Place.

<< Grimmauld Place?? >>

Riuscì solo a dire sconvolta.

Non poteva essere.

 

E invece era proprio Grimmauld Place. Fino all’ultimo sperai che esistesse un’altra via col medesimo nome, e invece era proprio quella.

Poco lontano da lì, meno di 10 minuti di distanza, si trovavano i miei genitori. Si trovava quella che fino a qualche mese prima era la mia “casa”.

Grimmauld Place, ogni mattina ci passavo per andare a scuola e ogni pomeriggio ci passavo per tornare a casa. Quelle vie le conoscevo perfettamente.

Cominciai a guardarmi attorno, niente era cambiato lì in quei luoghi, però per me, anzi in me erano cambiate molte cose.

Da sempre una strana sensazione tornare dopo tempo in luoghi che hai frequentato per lunghi periodi e poi per diversi motivi non hai più rivisto. Non è tanto il tempo calcolato in anni o mesi, ma il tempo interiore, le esperienze vissute che cambiano il tuo modo di vedere. O almeno io credo.

Però tornare lì, mi faceva sentire di nuovo immersa nel mio passato. Era come sprofondarci dentro lentamente, ma inesorabilmente.

<< Alexa ? >>

Mi girai di scatto sentendo il mio nome, per un attimo non riconobbi Harry, e lo fissai come se fosse uno sconosciuto incontrato per la prima volta, ma subito mi ritornò in mente tutto. Con chi ero e perchè.

<< Tutto bene Alexa? >>

Mi chiese mia nonna appoggiandomi la mano su una spalla.

<< Si si. Tutto bene. >>

Risposi velocemente. Non potevo parlare con loro di certe cose, sarei stata solo di peso. Avevano ben altri problemi loro.

Ma non mi accorsi degli sguardi preoccupati che si erano scambiati Harry, Hermione e Ron.

 

La casa comparve spuntando al centro di due altre villette.

Entrammo velocemente, tentando di non farci notare dai babbani che ovviamente non la potevano vedere, e subito fummo accolti dalle altre persone che si trovavano all’interno.

La casa da quanto si poteva vedere sembrava molto scura, con corridoi stretti e bui.

<< Finalmente siete arrivati. Harry! >>

Mi voltai lentamente seguendo la voce e vidi comparire un uomo. E un uomo vestito elegantemente, capelli lunghi fino alle spalle, mossi e neri e una leggera barbetta sul viso.

Era un uomo sui quarant’anni dall’aspetto affascinante.

<< Sirius! >>

Sentii dire ad Harry che gli andò incontro abbracciandolo.

Lui era Sirius Black, il padrino di Harry, l’uomo di cui mi avevano parlato tempo addietro. Si staccarono dopo poco e salutò anche Hermione e Ron.

Infine si voltò verso me e mia nonna.

<< Lei deve essere Margareth Bennet. >>

Disse stringendo la mano a mia nonna.

<< E tu, Alexa Bennet. Mi ha parlato di te Harry nelle sue lettere. >>

Continuò Sirius allungandomi la mano, dopo un attimo di esistazione la strinsi arrossendo e sperai con tutta me stessa che nessuno se ne accorgesse.

<< Piacere di conoscerla, anche a me Harry ha parlato di lei. >>

Riuscii a rispondere, rimasi a fissarlo e mi sentii molto sciocca, fortunatamente tutti si erano già voltati per dirigersi verso il salotto, mia nonna mi sorpassò con passo deciso con un sorriso che non prometteva nulla di buono. Che si fosse accorta di quello che era successo? Speravo proprio di no.

 

Gli adulti si diressero in salotto mentre noi raggiungemmo i piani superiori dove c’erano le camere. Erano le stesse in cui avevano dirmito a settembre prima dell’inizio della scuola, io mi sarei unita ad Hermione e a Ginny.

La stanza non era molto grande e poco luminosa ma confortevole e con i suoi colori spenti trasmetteva come una profonda rassegnazione alla decadenza che ormai l’avvolgeva inelluttabile, come tutto il resto della casa.

<< Ecco quello è il tuo letto Alexa. >>

Mi disse Ginny indicandomi il letto alla destra della stanza, ci appoggiai silenziosamente la mia giacca sopra, poi mi ci sedetti sopra guardando il resto della stanza.

Ginny dopo aver appoggiato anche lei le sue cose sul suo letto velocemente uscì dalla porta dicendo che doveva chiedere delle cose a sua madre.

Rimanemmo io ed Hermione da sole.

<< Cosa succede Alexa ? >>

Alzai stupita lo sguardo su di lei senza rispondere.

<< Dai è da stamattina che ti comporti in modo strano, non mi dire che non c’è niente. >>

Abbassai lo sguardo pensando a che cosa avrei potuto risponderle. Non la verità.

<< Sono solo stanca Hermione. >>

Dissi alzandomi e dirigendomi verso alla finestra, da li, oltre alle tendine si poteva vedere bene la strada. Persone che passavano.

<< Solo stanca ... >>

Aggiunsi a voce bassa.

“ Stanca di avere un passato da dimenticare. ”

<< Stanca eh ? Non mi convince mol ... >>

<< Ragazzi !! Scendete, è ora pranzo ! >>

Per fortuna il pranzo mi aveva salvato.

 

Passarono alcuni giorni e finalmente arrivò il giorno di Natale. Appena mi svegliai trovai in fondo al mio letto una montagna enorme di regali.

Li guardai intensamente per alcuni minuti non capendo. Erano forse per me?

Io non avevo mai ricevuto regali da quanto mi ricordassi.

Guardai in fondo ai letti di Hermione e di Ginny anche loro avevano dei regali ma non quanti ne avevo io.

Mi morsi il labbro ricordandomi immediatamente che io non avevo comprato il regalo a nessuno, sia perchè non avevo soldi sia perchè non avevo pensato che ci saremmo regalati nulla, e invece su alcuni pacchi vedevo i nomi di Harry, Ron ed Hermione. E anche di mia nonna. Mi sentivo veramente malissimo. Una parte di me era contenta di aver ricevuto dei regali ma l’altra per niente, avrei preferito quasi non ricevere niente, io non meritavo niente.

Presi in mano un pacco colorato, di discrete dimensioni e lo fissai, solo in quel momento mi accorsi che stavo piangendo. Lo strinsi forte e alla fine mi costrinsi a lasciarlo andare.

Corsi in bagno e mi ci chiusi dentro.

Di fronte a me c’era lo specchio, mi rimandava la mia immagine, fin troppo nitida, fin troppo distrutta. Occhi verdi ricolmi di lacrime calde che scendevano lungo le mie guance fino al mento.

Tante lacrime, non riuscivo a fermarle.

Non mi meritavo nulla di quello.

Niente. Niente!

Mi lasciai scivolare a terra e mi strinsi forte a me.

Nella mia mente si affollò subito di ricordi, ricordi dei miei vari Natali.

Ricordi che non mi ricordavo di avere.

Il Natale dei miei 6 anni quando per la prima volta appena tornata a scuola scoprii dai miei compagni che i genitori in quel giorno facevano regali ai propri figli, il natale dei miei 8 anni quando con i pochi soldi che avevo comprai due fiori, uno per mia madre e uno per mio padre, il natale dei miei 11 anni quando ...

Sentii una dolorosa fitta alla testa.

Cosa successe quell’anno?

Non riuscivo proprio a ricordarmelo.

Il Natale dei miei 11 anni ...

Altra fitta, mi strinsi le mani forte ai lati della mia testa.

Il dolore era tornato ma i ricordi riguardanti quel Natale no.

Strano, tutti gli altri chi più faticosamente o meno me li ricordavo, ma quello proprio no, e ogni volta che provavo a pensarci sentivo profonde fitte alla testa.

Tentai di rialzarmi.

I miei 11 anni.

Sentii nuovamente una fitta stavolta più dolorosa, mi aggrappai alla maniglia della porta per sorreggermi e come in un flash mi rividi a casa mia nel mio salotto.

 

Mia madre era di fronte a me, la faccia stravolta dalla rabbia e anche da qualcosa in più, io ero impaurita, mio padre spaventato era dietro di lei, sembrava che stesse tentando di fermarla. Femarla da fare cosa?

 

Tornai velocemente al presente, e mi ritrovai di nuovo a terra, ansante a guardare il soffitto del bagno.

Cos’era quel ricordo?

Sembrava quasi un sogno. Un sogno tremendamente realistico.

“I miei 11 anni.”

Urlai dentro di me. E risuccesse, stesso dolore ma stavolta la scena era diversa

 

Io ero a terra in un angolo della mia stanza, sentivo dolore, tanto dolore, fisico ed emotivo. Mio padre era di fronte a me. Piangente.

<< Perdonami. Non son degno di essere chiamato “padre”, sono un buono a nulla e per te posso fare solo questo. >>

Mi puntò contro un quello che mi sembrò un bastoncino e disse una parola, poi più nulla.

 

Tornai nuovamente al presente, aspirando un’enorme boccata di ossigeno come se fossi stata a lungo senza.

Quel ricordo.

Io...

Cos’era successo.

Quel che pensavo un bastoncino, una bacchetta!

Quel che mi era sembrata solo una parola, un incantesimo!

Mi tirai su di scatto da terra, tornandomi a fissare allo specchio le lacrime avevano smesso di scendere ma avevo ancora il viso completamente bagnato, ora il mio sguardo era spaventato, sconvolto.

 

Mio padre aveva fatto un incantesimo su di me!

 

Mi aveva fatto dimenticare qualcosa che ora mi provocava dolorose fitte. Qualcosa che era successo nei miei 11 anni.

Io. Io dovevo sapere che cosa. E l’unico modo per scoprirlo era chiederlo proprio ai miei genitori. Avrei dovuto incontrarli di nuovo. Avrei dovuto affrontarli di nuovo.

 

In quel momento il passato aveva superato il mio presente, aveva riempito totalmente la mie testa. Io e il mio passato. Nulla più.



*****



Ed ecco concluso il diciottesimo capitolo.

Il prossimo capitolo ve lo posterò presto presto, così mi farò un pò perdonare per questo.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato, e tutti quelli che leggono.

Stasera sono di fretta. Ma la prossima volta vi ringrazierò uno a uno. E' bello vedere che si è seguiti, che la tua fan fiction piace, e che ci sono persone che la mettono tra i preferiti.

Veramente grazie a tutti !

Bacioni! E Buona Notte!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Shadow 87