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Autore: Essee9    18/11/2013    0 recensioni
Questa storia l'ho inventata io, prendendo spunto da un sogno che feci tempo fa.
Spero vi piaccia..
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Dai vieni! – disse Sara mentre oltrepassava il cancello- Scavalca! “

“Tu sei pazza – le rispose mentre iniziava ad arrampicarsi – se ci beccano è la fine!”

 

Non appena furono entrambi dalla stessa parte, s’incamminarono verso il suono della musica.

Chissà di chi era quell’enorme villone.

Il giardino sembrava infinito, verde, ben curato e profumato. La villa irrompeva in mezzo agli alberi che la circondavano. Era vecchia, ristrutturata, probabilmente risalente ai primi ‘900, aveva una piscina interrata, rivestita in mosaico e godeva di una posizione panoramica privilegiata.

Era bianca con le imposte blu e delle colonne corinzie che incorniciavano un portico dove si trovavano dei tavolini e sedie. Era bellissima.

 

Arrivati vicino all’entrata della villa, al di fuori del spazioso portico si svolgeva un festa.

Erano tutti vestiti eleganti, le donne indossavano lunghi abiti e gli uomini erano quasi tutti in smoking.

La musica era soft e romantica, doveva essere una cerimonia; anche perché vicino alla porta c’era una donna con un abito da sposa.

 

“Ma è un matrimonio!”

Sara lo zittì subito e lo trascinò dietro un albero.

“Smettila di urlare deficiente!  Vuoi farci scoprire!?” lo rimproverò lei

“Andiamocene è una festa privata, se ci beccano, sono cazzi!”

“Che uomo senza palle che sei, dai un po’ di emozioni alla tua vita..”  disse osservando attentamente la soluzione.

“Ehi, io non sono un uomo senza palle! – Sara rise e poi ci fu il silenzio -…. Ok pazza, che hai in mente?”

“Voglio entrare in casa, voglio vederla….. “

Trovò un porta secondaria a lato della casa e velocemente vi entrarono.

“Cavoli è enorme…. … ok ora possiamo andare…”

Sara non gli diede ascolto, era ancora immersa nello splendore di ciò che stava guardando.

Sembrava una reggia, era tutto in legno e mattoni e l’intonaco era color panna.

C’erano due scalinate, una destra e una sinistra.

Sara si girò verso di lui.. “ Non ci pensare ad andare via.. non avrai mica intenzione di presentarti così alla cerimonia! Dobbiamo cambiarci!”

Marco sgranò gli occhi. “Ti vuoi infiltrare quindi!”

“Esatto” rispose lei con un sorrisetto.

 

Salirono le scalinate più in fretta possibile.

C’erano tantissime porte che portavano a camere differenti.

Si trovò davanti ad un portone socchiuso e spalancandolo vide che si trattava della camera della padrona di casa.

Sembrava la camera di una principessa. Il letto era a baldacchino e non appena lo vide ci si gettò sopra ridendo allegramente ed iniziando a saltare.

 

“Hai seriamente qualche problema, cara mia!”

Sara si avvicinò a lui sgattaiolando sul letto. “E tu, caro mio, dovresti lasciarti andare un po’ di più – si alzò e si diresse davanti a delle ante – sei teso come una corda di violino”

Apri le ante e rimase a bocca aperta. Un WOW le usci dalla bocca.

 

Marco  intanto replicava alla frase di prima, ma si fermò quando vide la sua faccia.

“E’ un paradiso………” disse lei

Le porte che aveva aperto erano quelle della cabina armadio, che era grande più o meno come metà casa.

Osservò tutti gli abiti e mentre entrambi li elogiavano, ne prese uno e si nascose dietro il camerino.

“Che fai? Lo provi?”

“Certo!”

 

Quando uscì Marco non era li. Lei continuava ad ammirarlo allo specchio, era favoloso.

Un abito lungo, azzurro, con uno strascico brillantinoso, la scollatura era a sirena e quando si sciolse i capelli, l’abito sembrava chiamarla.

“Scusa, è che ho trovato l’altra cabina armadio, quella del marito e ho preso delle co……..”

Non riuscì a finire la frase quando la vide.

I loro sguardi s’intrecciarono.

“Come sto?” le chiese.

“Sei favolosa….”

Scattò una scintilla, era ovvio. Si piacevano, molto. Ma Sara era fidanzata e questo franava tutto; potevano essere solo amici.

Marco invece indossava un mix di smoking che però stavano molto bene insieme.

 

Fortunatamente c’era tantissima gente e poche persone si accorsero di loro.

Si divertirono moltissimo, bevvero molto, ballarono e scherzarono.

 

“Dai, andiamo a sederci un po’ a bordo vasca..”

Marco le prese la mano e andarono a sedersi qualche metro più in la degli altri.

“E’ assurdo – risero entrambi- mi sto divertendo moltissimo”

“Già, te l’avevo detto io.. – lei si distese in mezzo all’erba – con me è tutto diverso, la normalità non esiste..”

“Con te è fantastico, è diverso..”

Marco la guardava intensamente, i suoi occhi color nocciola diventavano sempre più intensi mentre si avvicinavano sempre più a lei. Sara sembrava paralizzata, ipnotizzata.

Le accarezzo il viso e porgendosi verso di lei la baciò lentamente. Le loro bocche aderivano perfettamente l’una con l’altra e la lingua entrò in gioco.

La passione.

Le mani iniziarono a muoversi ovunque sui loro corpi.

Si staccarono.

 

Marco si alzò e abbracciò le ginocchia.

“Non doveva.. scusa!”

Sara lo zittì, lo prese, lo fece alzare e lo baciò appassionatamente.

 

……………….

 

Giunti in camera, Marco le sfilo il vestito che cadde per terra dolcemente e continuò a baciarla mentre lei lo spogliava.

L’adagiò sul letto e l’ammirò per qualche secondo. Era perfetta.

Le accarezzò le gambe, i glutei, la schiena e poi riscese fino ai glutei, per stringerli.

Sara gli sbottonò i pantaloni, mentre sentiva sotto le mani il suo sesso.

Furono nudi ed i loro corpi si toccavano e i brividi si fecero sentire quando di colpo furono rivestiti di pelle d’oca.

Erano eccitatissimi. Si baciarono ardentemente, poi lui si staccò e guardandola negli occhi la penetrò.

Lui dapprima si mosse lentamente e lei con lui, poi aumentò il ritmo e il piacere cresceva sempre di più, fino a quando non raggiunsero l’orgasmo.

Lui si accasciò sopra il suo corpo, ancora dentro di lei, la baciò e la accarezzò.

 

Rimasero li, accoccolati tra le loro braccia per un po’.

Poi lui si alzò dal letto e iniziò a rivestirsi.

“Hai fame? Vuoi qualcosa?”

Sara mugolò qualcosa e si stirò “ Ho sete… magari anche una fetta di torta al cioccolato..”

Marco le sorrise e la baciò teneramente.

“Va bene, te la porto..”

Lei lo fermò per un braccio. “Vengo anch’io”

Si rivestirono e scesero in mezzo alla gente.

La serata era quasi finita, la musica era ancora su.

Lui la invitò a ballare e lei accettò.

 

 

 

Era tardi, Sara doveva tornare a casa, ma non voleva…

Sapeva che abbandonando tutto sarebbe tornata alla normalità…

 

 

 

 

 

 

 
  
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