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Autore: Ambroisie    18/11/2013    4 recensioni
"Per questo quel giorno di Novembre, bagnato da quelle gocce cadute dal cielo, non potei fare a meno di pensare che qualcosa forse sarebbe cambiato, nella mia monotona vita.
Forse, sarei riuscito ad essere semplicemente felice."
Writer!Zayn/ Stylist!Liam [Ziam]
Accenni Larry/Hick
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Note: Questa storia non è assolutamente a scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono, ed ogni riferimento a persona o cosa realmente esistita è casuale.

Il posto di cui si parla esiste davvero, si trova a Manhattan. Se vi interessa è questo:https://maps.google.com.br/maps?q=google+maps&ie=UTF-8&ei=BnuJUo7KEdao4AOZ3YCQDA&ved=0CAoQ_AUoAg.

Questo è l'interno: http://manhattansideways.com/wp-content/uploads/2013/06/W25th-101-BlueDogKitchenBar-1.jpg

Bene, ora vi posso lasciare leggere in pace.

Altra cosa, vi consiglio di mettere in play questo, mentre leggete. http://www.youtube.com/watch?v=XbI1FpLd4Vk&list=RDXbI1FpLd4Vk

Ho finito veramente. Buona lettura.

 

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Drops

Di Peace in_the_rain

 

 

La pioggia era sempre il fulcro delle mie storie.

I ptotagonisti la odiavano, o la amavano, ma quando pioveva, nelle mie storie, stava per succedere qualcosa.

Come in quei vecchi film, dove quando prima di un colpo di scena si intravedeva qualcosa di rosso.

Quando la pioggia scendeva, stava per accadere qualcosa.

 

Per questo quel giorno di Novembre, bagnato da quelle gocce cadute dal cielo, non potei fare a meno di pensare che qualcosa forse sarebbe cambiato, nella mia monotona vita.

Forse, sarei riuscito ad essere semplicemente felice.

No, non felice per i giornali, la stampa, con quei sorrisi splendenti, ma maledettamente vuoti che donavo ai fotografi.

Felice per davvero.

Per questo, forse rimasi un po' deluso quando smise di piovere senza che accadesse niente.

Prima di scuotere la testa e chiudere l'ombrello, mentre mi avviavo verso quel bar, semplicemente per una cioccolata calda, come tutti gli altri pomeriggi.

 

Monotonia, quella sensazione era impressa, mrchiata a fuoco nella mia vita.

Stessi cereali, stesso tavolo vecchio. Stesso Pc che si bloccava e stessa vista su manhattan dalla grande vetrata sulla cucina.

Stesso spolverino grigio, stessa camminata sbilenca. Era tutto uguale, tutto un susseguirsi di ripetizioni, giorno dopo giorno.

Volevo solo essere diverso. Volevo essere uno di quei ragazzi che se ne fregano degli altri e vanno in giro con i giubbotti di pelle e sorrisi soddisfatti.

Volevo vedere la Grecia, l'Asia, il Giappone.

Ma non per delle stupide presentazioni di un nuovo stupido libro.

 

Ma nonostante tutto, non avevo mai fatto nulla per cambiare la mia vita.

Avevo accettato quei campioni di giornata ripetuti all'infinito senza lamentarmi.

Dopotutto avevo un tetto sulla testa, vestiti firmati, ed un enorme vetrata in cucina che dava su il quartiere di Midtown, nell'attico del palazzo tra Broadway e quel grande starbucks, in cui non avevo ancora messo piede.

Ma non avevo il tempo per godermi il panorama.

Correvo, la mia era una perenne corsa contro il tempo.

Ero senza fiato già da tempo, ma poi pensavo agli occhi scuri delle mie sorelle e del sorriso orgoglioso di mia madre, e mi dicevo che no, non potevo fermarmi.

I miei piedi si erano fatti sempre più pesanti, la testa più leggera, ed era tutto un tirare, uno spingere di emozioni contrastanti fra di loro.

Dopotutto io ero Zain Jawaad Malik, lo scrittore che ha superato anche J.K. Rowling, non potevo permettermi di darmi ascolto più di tanto.

 

Quando quel giovedi entrai dal Blue dog cafè, il solito sorriso mi accolse.

Harry era dietro al bancone, ignorando le avances di una ragazza bionda seduta su uno degli sgabelli, mentre preparava della spremuta all'arancia e due caffè e intanto mi sorrideva.

-Ciao Zain- mi salutò una voce dietro di me. Mi girai e trovai Louis seduto ad un tavolino, la testa immersa in un libro di Bucowsky, una tazza di caffe vuoto accanto a lui.

-Ciao Louis- mi sedetti al suo tavolo. -cosa leggi?-

-Lo sai Zain- alzò un attimo gli occhi dal libro per poi tornare a leggere subito dopo, incurante del fatto che io stessi morendo di curiosità.

Cosi mi avvicinai a lui -Con Harry?- sussurrai cercando di non farmi sentire dal diretto interessato che intanto parlava con un altro ragazzo.

Louis sussultò leggermente quando nominai il suo nome, per poi staccare finalmente gli occhi dal libro ed appoggiarlo sul tavolo.

-Lo sai, Zayn. Non mi nota. Mi vede semplicemente come suo amico, se sono fortunato.- sospira sconsolato – secondo me gli piace Grimshaw- ritorna a parlare indicando con la testa il castano con cui Harry sta ridendo.

Lo guardai attentamente facendo caso alle mosse di Harry.

No, non stava flirtando, però gli stava simpatico evidentemente.

-Lou, stai tranquillo. Grimshaw non gli piace- conclusi alzandomi per andare ad ordinare, mentre gli davo una pacca sulla spalla.

 

-Ciao Hazz- Salutai lanciando un occhiata al castano che stava parlando con lui.

-Hey Zain! Come va?- mi chiese lui di rimando, mentre lavava un bcchiere

-Tutto a posto, grazie. Posso chiederti una cioccolata calda?-

-Senza dubbio, arriva subito- mi rispose lui allontanandosi verso la macchinetta del caffe. Io mi sedetti su uno degli sgabelli davanti al bancone, accanto al ragazzo che parlava con Harry.

-Piacere, io sono Nick- esordi lui tendendomi la mano. -Zain- replicai stringendola.

-Zain? Quello Zain? Zain Malik?- mi domandò lui incredulo. Io sospirai stanco per poi annuire.

-Ho letto tutti i tuoi libri, sei un mito!- Sorrisi falsamente bofonchiando un grazie.

-Ecco la tua cioccolata calda, Zay- Ringraziai Harry per poi appoggiarmi al bancone osservando fuori.

Avevo sempre amato il paesaggio dopo la pioggia. Quella tonalità di grigio che prendevano le cose, e le goccioline che scorrevano sulle macchine. Di solito le persone non sopportano la pioggia. Io la trovavo cosi bella, cosi diversa.

Finii la cioccolata calda, e dopo aver pagato mi alzai.

-Grazie Hazza, ci vediamo domani- Salutai Harry con un cenno del capo avviandomi verso la porta, e salutando Louis con la mano uscii. Aveva ricominciato a piovere, cosi aprii l'ombrello.

Vidi un ragazzo che correva verso di me incredulo, cosi mi fermai fino a quando non fu davanti a me. -Si, sono io Zain Malik, vuoi un autografo?- gli chiesi stanco. Lui mi guardò interrogativo aggrottando le sopracciglia spesse.

-No, Zain, solo che tu indossi la mia giacca!- esclamò lui felice, a questo punto ero io a guardarlo interrogativo.

-No, guarda, ti assicuro che è mia, era nel mio armadio stamattina- gli risposi io dubbioso.

Lui rise forte stringendo gli occhi, e la sua risata mi riempi le orecchie. Lo guardai meglio, aveva capelli e occhi castani, era leggermente più alto di me ed uno strato di barba gli copriva leggermente il mento. Era bello.

-No, no- continuò a ridere lui- ho disegnato io la tua giacca!- smise finalmente di ridere guardandomi sorridendo.

Mi tolsi la giacca osservando l'eticchetta.

-Payne?- gli domandai io guardandolo.

-Liam Payne, piacere!-esclamò lui. Continuava a sorridere e delle rughette si formavano ai lato dei suoi occhi, quando lo faceva.

-Beh, tu sai già il mio nome- ridacchiai io imbarazzato. Avevo tanto da ridire sul fatto che tutti volessero conoscermi solo per la mia fama, ma poi domandavo al primo che passava se voleva un mio autografo. Ero un assimoro.

-Oh, beh, io ti conosco- ridacchiò a sua volta lui -Ho letto un paio di tuoi libri, mi piace come scrivi- sorrise.

-Grazie- sorrisi di rimando -Mi piace la tua giacca-

Credo che in quel pomeriggio di Novembre, sotto la pioggia, le gocce d'acqua avessero assistito ad un cambiamento.

 

  
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