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Autore: Katie Who    18/11/2013    0 recensioni
SPOILER-> Se non seguite la programmazione americana di TVD e TO!
Finalmente glielo aveva detto. Klaus l’onnipotente, non era altro che un fallimento che camminava ancora sostenuto dall’illusione di essere in realtà riuscito in qualcosa. Bastava scavare di poco sotto la superficie per trovare il suo mare di disperazione, e Tyler non aveva difficoltà a farlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ok sono consapevole che è una mezza schifezzuccia... Ma mi è venuta di getto e, nulla l'ho postata. E' un piccolo approfondimento dello scambio fra Tyler e Caroline che abbiamo visto nella 5x05, che li ha portati definitivamente a rompere, e poi dello scontro fra Tyler e Klaus nela 1x07 di TO. Più che approfondimento è quello che immagino abbiano pensato e sentito i personaggi, perché in tutti gli scambi qui riportati quello che più mi ha colpito sono i silenzi, e non capita spesso in delle serie tv, che i silenzi le pause e gli sguardi abbiano così tanta importanza! Io sono una shipper Klaroline, quindi mi scuso in anticipo se non ho saputo trattare, come merita, lo scambio Forwood, ma ho fatto del mio meglio! Non c'è altro da aggiungere se non che ringrazio chi deciderà di leggerla e chi recensirà :)




 “Be the love of my life, just love me more than you hate him.”
Ancora ed ancora, erano lì sul baratro dell’addio a cercare di trattenersi l’uno con l’altra. Anzi no, questa volta come forse tutte le precedenti, era lei che cercava di fermare lui. Cercava di fermare il ragazzo che amava dal correre dietro a quello che sarebbe stato probabilmente l’ultimo uomo che avrebbe visto nella sua vita. Lo vedeva negli occhi profondi e scuri di Tyler che c’era un vuoto, una pozza che continuava a grondare odio e che lei da sola, nonostante la sua luce non riusciva a rimarginare. Ci aveva provato, gli era stata vicina pur avendolo lontano e adesso ancora trovava dentro di se la forza per cercare di trattenerlo in superficie. Anche lei si aggrappava a quel sentimento per paura di finire annegata in tutto quell’odio, e gli chiedeva di aggrapparcisi anche lui, di rendere il loro amore la sua ragione di vita. Di non inseguire una vendetta che lo avrebbe reso più solo di quanto non fosse e più simile al suo creatore di quanto non volesse.

“I’m sorry Care, I can’t do that.”
No, no, no, e ancora no. Era lei che non poteva, era lei che non ce la faceva a vederlo andare via un’altra volta sempre a causa della stessa persona. Era lei che non avrebbe retto un’altra volta la loro separazione, era lei che non riusciva a lasciarlo andare perché questa volta sapeva che sarebbe stato per sempre. E allora perché non avrebbe dovuto rincarare la dose, perché lasciarlo andare via senza metterlo chiaramente davanti alle irrimediabili conseguenze di quella scelta?

“No, no, no, don’t you dare walk away from me. I swear god Tyler, if you take one more step we’re done, ok? No more surprises no more excuses no more chances we’re done!”
E proprio mentre glielo dice con tutta la forza che aveva in corpo, con la disperazione delle lacrime che le salivano su per la gola rendendole pesante perfino respirare, li rivedeva scorrere davanti agli occhi tutti I loro moment. Ogni singola sorpresa, ogni singolo bacio, ogni singolo gesto che lui aveva fatto per lei, ogni piccolo mattone che aveva costruito la loro storia. La storia che le aveva regalato serenità e nella quale lei credeva. Era una piccola fiamma in mezzo a quell’enorme oceano di distruzione che li circondava, ma lei l’aveva sempre tenuta accesa. Anche quando tutti erano stanchi di credere nel ritorno di Tyler, lei gli credeva lei lo sentiva che lui non l’avrebbe mai abbandonata veramente. E non lo aveva mai fatto sino ad allora. Tyler e Caroline, erano loro due, lo erano stati per tanto tempo, ne avevano vissute tante e avevano commesso tanti errori l’uno verso l’altro, ma alla fine erano Tyler e Caroline. Due giovani immortali innamorati perdutamente l’uno dell’altro. E dio solo sa quando ora lei si sentisse in colpa e squarciata dentro per non aver capito fino in fondo quanto la perdita della madre per mano dell’ibrido che lei, poco a poco aveva iniziato a perdonare, invece avesse macchiato ed avvelenato per sempre il ragazzo che amava. Guardava quelle spalle forti, che lei aveva stretto durante le sue prime trasformazioni, nelle quali si era rituffata al funerale della sua migliore amica, e ora non le riconosceva. Le aveva baciate ed accarezzate centinaia di volte, eppure ora le si stagliavano davanti come un muro impenetrabile per il cuore del suo ragazzo. Si rimproverava troppe cose, Caroline. Si rimproverava il perdono che aveva concesso a Klaus, ed anche la simpatia che provava per lui. Tyler era scosso, lo vedeva stringere la borsa, ma tremare, anche lui non voleva lasciarla, eppure eccolo lì, lo stava veramente vedendo con i suoi occhi fare quel terribile passo verso il baratro. Quello che non poteva sapere, era che doverla lasciare spinse ancora più in profondità l’odio che Tyler provava per il suo creatore. E ora Caroline poteva crollare. Poteva lasciare che la disperazione e la sofferenza la travolgessero, se n’era andato, e non sarebbe tornato. Non c’era nessuno lì con lei a sostenerla mentre tutto le crollava addosso, era da sola con l’eco del suo pianto e sapeva che lui poteva sentirla. Quanto solo e disperato doveva essere per correre dietro a Klaus, per ingaggiare una lotta con lui? Quanto male le avrebbe fatto scoprire l’esito di questo confronto? Ma soprattutto, ora, lei, cosa avrebbe fatto? Avrebbe smesso di aspettare il ritorno di Tyler, per iniziare ad aspettare il verdetto del loro scontro? Klaus aveva ragione su una cosa, Tyler era il suo primo amore, ed il primo amore infondo non lo si scorda mai. Non si sarebbe mai perdonata per non essere stata abbastanza da aiutarlo a superare il suo dolore senza farlo sprofondare nella cieca vendetta, non si sarebbe mai perdonata di non aver capito che quelle lunghe distanze stavano indurendogli il cuore allontanandolo da lei. Tyler viveva sulla sua pelle Klaus ogni singolo istante della sua vita. Era quello che era perché Klaus lo aveva trasformato, gli era stato asservito così profondamente da arrivare perfino a mordere lei. Se c’era qualcuno che soffriva dell’esistenza di Klaus più di chiunque altro, quello era senza dubbio Tyler. Ma né lei né nessun altro fino a quel momento avevano davvero messo a fuoco quanto dolorosa e patetica era diventata la vita di quel ragazzo, quando duramente avesse dovuto lottare per sopravvivere, e quando avesse dovuto soffrire a vedere l’uomo che aveva ucciso sua madre camminare a testa alta fra i suoi amici di sempre.  E se a tutti gli altri quella svista poteva essere perdonata, lei non si sarebbe mai assolta.
 
 Alcuni giorni dopo la sua partenza da Mystic Falls Tyler era arrivato a New Orleans, e in poco tempo aveva ideato un modo per attirare Klaus, e allo stesso tempo iniziare la sua vendetta. Quando aveva scoperto che Hayley non solo lo aveva usato per conto di Silas, ma che ora aspettava il figlio dell’essere che più odiava al mondo, aveva completamente perso la ragione. L’unica cosa che voleva era affondare le dita nel petto dell’ibrido e strappargli il cuore con le sue mani. Nonostante il suo piano non fosse andato esattamente come programmato, ora aveva Klaus proprio davanti agli occhi, che in tutta la sua assurda spavalderia aveva anche il coraggio di parlare con lui di principi, apostrofando il suo piano di rapire una donna incinta come meschino e basso. Lui che a sangue freddo aveva ucciso sua madre e lo aveva reso un ibrido contro la sua volontà, solo per un suo capriccio. Odiava l’ipocrisia su cui si reggeva l’intero castello di Klaus, la sua eterna convinzione che alla fine se lui aveva raggiunto il suo obbiettivo allora tutti i sacrifici fatti nel percorso ne erano valsi la pena. 

“What do you think Caroline would say if she saw what you became? Perhaps I’ll ask her when I call her to tell of your demise…”
Meschino fino alla fine. Caroline lo avrebbe disprezzato, glielo aveva già detto che per essere uno che odiava tanto Klaus si stava comportando esattamente come lui.  Eppure sentire il suo nome dalla bocca di lui gli faceva ribollire il sangue nelle vene. Ma una cosa purtroppo l’aveva imparata, se Caroline poteva ferire lui, poteva anche ferire Klaus. Il fatto che avessero in comune la sua donna era per lui inaccettabile, aveva sempre pensato che Klaus non poteva lasciargli quella gioia, si era preso tutto e voleva anche lei, ma aveva abbandonato questa idea, perché Caroline era troppo impressionante perché qualcuno la bramasse solo come trofeo. Lei valeva una guerra, valeva anche rischiare la vita. E allora avrebbe cancellato quell’aria compiaciuta dalla faccia di Klaus.

“Whatever happens to me, Caroline never gonna stop hating you!”
Ora era lui a poter mostrare una faccia soddisfatta, perché vide Klaus abbassare gli occhi ed incassare il colpo. Non c’era nulla di più vero di quello che aveva appena detto. Qualunque cosa gli fosse successa, Caroline avrebbe per sempre incolpato Klaus, non gli avrebbe mai dato la possibilità che invece l’ibrido agognava. Non c’era speranza che realizzasse quella gioia, non gliel’avrebbe mai concessa. Venne scaraventato con prepotenza contro l’albero che aveva poco dietro di se, sino a quel momento il confronto era rimasto verbale, ma Klaus era evidentemente andato su tutte le furie dopo che Tyler aveva usato Caroline contro di lui. Era più forte, più anziano e più intelligente di lui, sicuramente, ma il cuore di Caroline lo aveva vinto, e Klaus odiava perdere.
Quando riuscì a trafiggerlo con un paletto di legno di fortuna, l’odore del sangue del suo creatore che gli macchiava le mani, gli diede un senso di completezza e di soddisfazione che non aveva mai provato. L’urlo di dolore che Klaus emise, era per lui musica, gli avrebbe fatto pagare tutto, fino all’ultimo granello di disperazione. Lui era solo, e lo era per colpa sua. Lo pugnalò ancora, ma quello che ricevette il colpo più duro fu lui quando Klaus gli disse che era un bene che sua madre non lo vedesse così assetato di sangue. Sua madre era stata una vittima innocente della spietatezza di quell’individuo. Non meritava di morire, non doveva morire, lo scontro era fra lui e Klaus, nessun altro avrebbe dovuto pagare per i loro errori. Eppure così come Klaus si era preso sua madre, lui voleva prendersi Hayley ed il bambino.  Si erano spinti troppo oltre, gli unici due ibridi rimasti si sarebbero dati la caccia fino alla fine dei tempi, fino a quando uno dei due non sarebbe crollato. Tyler sapeva di non poter vincere contro Klaus, fisicamente lo sovrastava di troppo, ma avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per infliggergli più dolore possibile.

“I guess i’m another of your failures like how you failed to make hybrids how you failed your family, and now looks like you’re gonna failed with your own kid.”
Finalmente glielo aveva detto. Klaus l’onnipotente, non era altro che un fallimento che camminava ancora sostenuto dall’illusione di essere in realtà riuscito in qualcosa. Bastava scavare di poco sotto la superficie per trovare il suo mare di disperazione, e Tyler non aveva difficoltà a farlo. Quando sentì la mano di Klaus avvolgergli il cuore e stringerlo quasi a fino a fermarlo, non desiderò altro che morire. Tutto quel dolore e quella vendetta che lo avevano consumato al punto da abbandonare la donna che amava, almeno avrebbero smesso di circolargli nelle vene. Avrebbe smesso di odiare, e avrebbe raggiunto i suoi genitori, ovunque essi si trovassero ora. Perché non si sarebbe mai fermato, finché avrebbe avuto respiro avrebbe cercato di vendicarsi, avrebbe colpito chiunque fosse di qualche importanza per Klaus, gli avrebbe corroso l’anima come il più impetuoso dei fuochi. Ma Klaus conosceva bene il significato del vivere non facendo altro che odiare, e così come lui non aveva trovato mai pace nel corso dei secoli, non concesse quell’ultimo atto di grazie alla sua creatura. Lo avrebbe lasciato in vita perché vivere era il peggior incubo che il ragazzo avesse. Affrontare ogni respiro nello stesso mondo dell’assassino di sua madre, lo avrebbe spezzato e logorato. Tyler sarebbe vissuto e lo avrebbe fatto permeato dalla consapevolezza che era stato proprio lui a lasciarlo in vita. Quello che Klaus non poteva sapere, era che l’odio che il giovane ibrido provava per lui, aveva ormai del tutto cancellato ogni forma di potere che Klaus poteva esercitare su di lui. Tyler era asservito alla sua missione di vendetta, aveva abbandonato ogni ombra di sentimento positivo, aveva sacrificato sull’altare di quella missione l’unica sua speranza per una vita normale. Klaus non aveva più alcun potere sulla sua vita, perché Tyler non aveva più una vita grazie a lui.
   
 
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