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Autore: Himi87    28/04/2008    5 recensioni
Silvia è una dea fuggita dall’Olimpo. Apollo è il ragazzo che la accoglie e la protegge. Ma se i due iniziassero a provare un forte sentimento verso l’altro?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Oh, my goddess!

(Oh, mia dea!)

 

Capitolo 1 – Fuga dall’Olimpo -

 

Un'esplosione. Almeno la quarta nel giro di pochi secondi. La battaglia feroce che si stava svolgendo la terrorizzava. Uscì dal suo nascondiglio dietro una roccia e si mise a correre. Non sapeva verso dove, sapeva che doveva trovare suo padre, sua madre e suo fratello maggiore. La lunga tunica bianca intralciava un pò la sua corsa. I lunghi capelli biondi erano legati in una coda alta e una frangia sbarazzina le ricadeva sulla fronte. Gli occhi celesti si guardava intorno impauriti. Perchè? Perchè era successo tutto quello? Questa era la domanda che continuava a ronzarle in testa. All'improvviso si sentì afferrare il poso e trascinare di lato dietro un masso.

- Silvia, cosa ci fai quì? Ti avevo detto di nasconderti! - la rimproverò un uomo con lunghi capelli biondi, gli occhi celesti e una barba bionda ben curata. Indossava la classica armatura da combattimento composta da stivali di ferro, tunica nera e corta e maglia in ferro. Nella mano libera teneva una spada molto grossa.

- Perdonami padre! Ma volevo trovare te, la mamma e Sirius. E poi avevo paura li da sola ... - la ragazza aveva le lacrime agli occhi. Lei non era una guerriera, non sapeva combattere, come avrebbe fatto a sopravvivere in quell'inferno?

- Ascoltami bene Silvia. - le disse serio il padre: - Devi fuggire. Scappa lontano. Rifugiati sulla terra e annulla i tuoi poteri in modo che Moroha non ti trovi. -

Silvia sgranò gli occhi: - Sulla te-terra? Ma padre... -

- Niente ma! So che ti è sempre stato vietato, come del resto a tutti noi. E' una delle nostre leggi più importanti. Ma questa è un emergenza. Fa come ti ho detto Silvia. Va sulla terra, annulla i tuoi poteri, almeno quelli più potenti, e resta nascosta finchè io non vengo a cercarti ok? -

- Va bene, ma ... saprai trovarmi? - chiese lei mentre ormai piangeva

L'uomo sorrise dolcemente: - Sei mia figlia. Ti troverò! Ora va'!  -

Silvia lasciò il padre e iniziò a correre. Conosceva la cima del Monte Olimpo e il castello meglio di chiunque altro e non le fu difficile imboccare immediatamente il corridoio che portava alla Sala del Teletrasporto. Quella stanza veniva usata solo in casi speciali, per raggiungere la terra. Silvia arrivò davanti all'enorme porta di legno e l'aprì. Era una stanza rettangolare e bianca. Non vi era alcun oggetto tranne un tavolino di vetro al centro della stanza. Su di esso era posizionato uno specchio ovale e una clessidra. Prese la clessidra e la rigirò due volte pronunciando poi una sola parola: - Terra! -

Una luce bianca l'avvolse lasciando la stanza deserta.

 

llllllllllll

 

E così quella era la terra. Silvia aveva riaperto gli occhi, dopo il teletrasporto, e si era ritrovata in quello che sembrava un parco. C'erano delle panchine, dei giochi per bambini, come altalene, scivoli e simili. Aveva già visto quelle costruzioni, sui libri che suo padre teneva nella biblioteca del palazzo. Si guardò intorno spaesata. I suoi sandali bassi emettevano un leggero rumore ogni qual volta muoveva un passo. Improvvisamente sentì un rumore tra i cespugli, si avvicinò piano al rumore. Si sentivano strani rumori e Silvia, preda della curiosità, si nascose dietro a una pianta per sbirciare. In quel momento volle non averlo mai fatto. Gli uomini di Moroha stavano setacciando la zona e cercavano lei. La bionda fu presa dal panico e iniziò a correre. Doveva allontanarsi da quei tizi altrimenti l'avrebbero uccisa. Correva senza guardare bene dove andava finchè non si scontrò con qualcosa, o meglio qualcuno.

- La prego mi aiuti! - disse disperata alzando il volto verso lo sconosciuto. Capelli rossi corti e ribelli, occhi dorati e una cicatrice a X gli sfregiava la guancia destra. La guardava stranito, ma vedendo l'espressione terrorizzata della ragazza divenne serio: - Cos'è successo? Qualcuno ti vuole fare del male? -

- Si. Ti prego nascondimi. Altrimenti mi uccideranno! - ormai stava quasi gridando, le tremavano anche le mani dal tanto che era scossa.

Il giovane parve pensarci un momento, ma quella ragazza gli sembrava davvero in difficoltà: - Va bene. Vieni a casa mia. Lì sarai al sicuro. -

- Grazie! - il volto di Silvia si era illuminato. Quel giovane gli sembrava degno di fiducia, oltre che carino. Ma ricacciò indietro l'ultimo pensiero. Lei non poteva assolutamente interessarsi al sesso maschile, il suo ruolo glielo impediva.

- Andiamo. - le disse il giovane: - Comunque io sono Apollo. -

- Io Silvia. -

- Vieni Silvia. E' meglio sloggiare di quì. - Apollo la prese per mano trascinandosela dietro. Il ragazzo ancora non sapeva in che razza di guaio divino si stava cacciando.

 

Fine 1° capitolo

 

Eccoci qui gente!^__^ (Evvai. - . - ) [Urrà. =__=] Sempre allegri voi due eh? Comunque eccoci qui con una nuova fanfic! Visto che non riesco ad andare avanti con le altre posto quelle nuove! Il problema è che so già come far finire tutte le storie e so anche cosa far accadere nei capitoli in mezzo, ma quando mi metto davanti al pc non riesco più a scrivere…E’ peggio che la classica crisi dello scrittore dove non si hanno idee…. =__= [Visto che Him è entrata in modalità emo vi dico solo una cosa: COMMENTATE!^^ ] (E fateci sapere cosa ne pensate di questo schifo!!^___^)

Baci!!! ^__________^

  
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