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Autore: Alucard81    18/11/2013    0 recensioni
Cammino per la città senza meta, la città è vuota, un ammasso di vie grigie sotto la luce pallida della luna.
Vago per i vicoli bui da solo in questa notte senza stelle, le vie della città sono bagnate ma non ricordo la pioggia è successo e basta.
Da quando lei non c'è più nulla è come prima, guardo il mare e vedo solo un vuoto abisso dove sprofondano i miei sentimenti.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino per la città senza meta, la città è vuota, un ammasso di vie grigie sotto la luce pallida della luna.
Vago per i vicoli bui da solo in questa notte senza stelle, le vie della città sono bagnate ma non ricordo la pioggia è successo e basta.Questa città sembra deserta quando piove e non la grande metropoli in cui sono cresciuto, adesso la pioggia è cessata ma resto solo.
Evito le pozzanghere e continuo a camminare nella notte, tutto sembra grigio, la città è desolata, ostile, aliena mentre oltrepasso i giardini e mi fermo a guardare il mare dalla passeggiata.
Sento il vuoto intorno a me, il parco non risuona delle risate dei bambini che giocano con i loro genitori e le onde si infrangono nel bagnasciuga con ritmo costante, sento il vuoto che penetra sempre di più dentro di me e nel mio cuore.
Da quando lei non c'è più nulla è come prima, guardo il mare e vedo solo un vuoto abisso dove sprofondano i miei sentimenti.
Mi sento solo come se fossi in mezzo a quell'oceano e stessi pian piano affondando, vengo sommerso dai miei pensieri, continuo a guardare l'abisso oscuro e penso a lei.
La perdita, il distacco, la solitudine scavano dentro il mio cuore e guardandomi indietro vedo solo le cose che ho perso, pezzi di me che ho dovuto lasciare alle spalle per poter andare avanti.
Alzo la testa e guardo la luna, una luna piena e gialla così grande e luminosa che alzando la mano ho quasi l'impressine di poterla toccare, è un altra illusione in cui spero anche se dentro di me so che è irrealizzabile.
L'amore é una cosa misteriosa che la scienza e neanche la magia possono spiegare, da ragazzo si pensa che l'amore riguardi il sesso, l'attrazione fisica non è poi così importante quando siamo in sintonia con la persona che amiamo.
L'amore ha a che fare con i sentimenti, il semplice rapporto sessuale non è altro che un impulso animale che dobbiamo sfogare per soddisfare la parte più primitiva di noi, per questo c'è distinzione tra fare sesso e fare l'amore.
Il sesso lo si può fare quando si vuole, con qualsiasi persona, lo si può fare rimorchiando una sconosciuta in un bar o in discoteca.
C'è chi è disposto a pagare per soddisfare i propri piaceri ed in questa città non è mai stato difficile trovare gente disposta a fare qualsiasi cosa per il denaro.
Ma fare l'amore è una cosa diversa, lo si può fare solo con la persona che si ama, ci sono persone che muoiono senza averlo mai fatto o che hanno solo creduto di averlo sperimentato illudendosi.

Ricomincio a camminare, ho bisogno di muovermi per non affondare nei miei pensieri, ritorno verso il parco.Non so quante volte sono passato per questi giardini in vita mia ma questa è certamente la prima volta che sono completamente solo.
Mi siedo su una panchina, riguardo la luna, è incredibile come pochi passi possano cambiare completamente la prospettiva da cui si vedono le cose.
La parte inferiore della luna è coperta dagli alberi, sembra quasi che stia sorgendo da essi come un alba che segna l'inizio della notte.
Non so che ore sono e non mi importa, voglio pensare, ho bisogno di schiarirmi le idee e pensare al significato dell'amore.
Quando è stata l'ultima volta che l'ho stretta tra le mie braccia e le ho detto quanto l'amavo? Non me lo ricordo.
Ricordo invece la mia prima cotta andavo alle medie, e come credo sia successo a tutti si trattava di una compagna di classe, il primo amore è sempre puro, innocente, non pensi a cose volgari e semplicemente ci si innamora di un sorriso.
Basta un gesto, come quello di spostare i lunghi capelli dietro la spalla o sistemarsi gli occhiali con la punta delle dita, per rendere una ragazza interessante ma è nel sorriso che si avverte il calore e negli occhi che si vede la dolcezza di una ragazza.
Così mi innamorai di un sorriso, non della persona che lo faceva ma soltanto del gesto in se, e come spesso accade da ragazzini fu un amore non corrisposto.
Crescendo si supera la cosa, quasi si dimentica l'accaduto, ma il dolore che si prova in quel momento sembra eterno, insormontabile, e ripensandoci da adulto mi vengono ancora le lacrime agli occhi non tanto per lei ma per quello che rappresentava. L'innocenza.
Incomincio a sentire freddo, il vento che soffia dal mare porta con se un lugubre suono e fa muovere i rami degli alberi in modo sinistro.
È quasi novembre e le temperature sono basse, questa città ha un clima schifoso riuscendo ad essere opprimente d'estate e glaciale d'inverno, ma nonostante tutto non ho mai pensato di abbandonarla.
Forse sarei stato meglio da un altra parte, forse avrei dovuto cercare fortuna e fama in altri luoghi, ed a pensarci bene non sono rimasto qui per lei visto che vivevamo lontani.
Io credo che l'amore possa sbocciare anche in mezzo alle avversità anzi solo l'amore può resistere ai problemi ed alla routine della vita quotidiana.
Se non è amore un rapporto a distanza non può funzionare, per tenerlo vivo servono due persone che si impegnano e cercano di trovare un accordo tra i loro problemi, le loro famiglie ed amicizie, e che trovino uno spazio comune dove stare senza invadere quello dell'altro rischiando così di trasformare il rapporto in una forzatura.
Quello che fa il primo amore è spianare la strada del cuore al vero amore, difficilmente si riesce a fare centro al primo tentativo e non conosco nessuno neanche tra i miei amici sposati ad aver mantenuto quel rapporto.
L'innocenza svanisce crescendo e si passa ad un altra fase dell'amore.

Era anche il momento di passare ad un altra zona della città, questa notte non voglio andare a dormire voglio pensare anzi sarebbe meglio scrivere.
Cristallizzare i propri pensieri in parole, trasformare quelle parole in racconti, provare emozioni e canalizzarle in qualcosa.
Questo riesce a fare la scrittura, per questo mi piace scrivere sms e se fossi un uomo del  diciottesimo secolo scriverei lettere d'amore in continuazione, forse non le spedirei mai tenendole per me, ma la scrittura è una cosa meravigliosa che fissa le nostre parole nel tempo.
Cammino lungo una via costeggiata da lampioni, il paesaggio sembra surreale, nulla si muove ed il senso di solitudine mi pervade.
Forse sto sognando, sono ancora in ospedale e mi sono nuovamente addormentato come spesso è successo, la stanchezza gioca brutti scherzi, sogno la mia città ma sono solo senza di lei.
No, so che non è un sogno, è difficile affrontare la realtà quando si è soli ma bisogna farlo e per questo cerchiamo una persona speciale con cui condividere noi stessi.
Ma lei adesso non c'è più e vago da solo per i luoghi che amavamo di questa città che ormai è ridotta ad un guscio vuoto senza vita.
Amavamo fare passeggiate e parlare di cose futili, gli argomenti seri si affrontano in privato, e per divertirci parlavamo dei nostri hobby e delle passioni che ci legavano.
Non è facile trovare qualcuno con cui parlare, a tante persone piace discutere ma in poche sanno davvero ascoltare, lei sapeva farlo ma alla fine sono io che non ho capito cosa volesse dirmi.
Parlare non è semplicemente dare fiato alla bocca per il piacere di sentire la propria voce, quella è ipocrisia, perché se non si crede realmente a quello che si dice tanto vale stare zitti.
Ho sempre odiato le persone che parlano a vanvera, quelle che salutano diverse volte e poi non se ne vanno mai cercando di restare aggrappati a discorsi che iniziano e continuano da soli come se parlare significasse solo fare lunghi monologhi, non li sopporto perché nonostante parlino tanto non hanno nulla da dire.
Nulla che valga la pena di stare a sentire.

Così con questi pensieri vago per la città in piena notte e come in un sogno si alza la nebbia e tutto diventa sfocato ed irreale, ancora di più, mi muovo praticamente a tentoni e senza volerlo il mio subconscio mi porta ad un altra tappa fondamentale della mia maturazione psicofisica, il pub dove mi ritrovavo con gli amici quando ero appena ventenne.
Me lo ricordo ancora come era un tempo, tutto era fatto di legno, sembrava di entrare in uno di quei bar inglesi che si vedono nei film con il bancone lungo, i boccali di birra con gli stemmi, il tavolo da biliardo dove gli avventori si sfidano fumando il sigaro.
La dipendenza dal fumo la trovo una debolezza puerile, si insinua nelle vite dei ragazzi troppo stupidi per pensare con la loro testa e che quindi si uniformano al gruppo iniziando a fumare per fare i fighi, e che poi trasforma dei ragazzini in uomini di trent'anni che tossiscono come dei vecchi ed hanno un tumore.
Nomostante ciò il profumo d buon sigaro mi piace anche se come il fumo delle sigarette lo trovo insopportabile da vicino.
Quindi conservo ancora un buon ricordo di questo pub anche se adesso è in rovina, le finestre sono sbarrate con delle travi di legno ed i vetri dietro di esse sono rotti, i muri sono in parte caduti come il tetto e sembra di guardare un edificio sventrato da una bomba in qualche paese del medio oriente.
I neon dell'insegna sono in frantumi e se non si conosce il nome del locale da lontano difficilmente si riesce a capire che si chiamava "Insomnia" ma adesso poco importa, il proprietario è finito in bancarotta decenni fa ed il degrado del quartiere ha finito per inghiottire pure le solide mura del locale.
Non ho paura di trovarmi in questo luogo a quest'ora della notte, questa notte è come se fossi l'unico in questa spettrale città e la paura è soppiantata dal dolore, mi fermo a pensare nuovamente.
É qui che io ed i miei amici provavamo a rimorchiare le ragazze, adesso non si trattava più di innocenti storie d'amore, volevamo sesso e poco altro importava.
A ripensarci adesso trovo squallido questo periodo della mia vita, in cerca solo dell'appagamento fisico a discapito di quello spirituale, penso comumque che sia una fase comune di tutti i ragazzi e che per fortuna l'ho lasciata presto alle mie spalle.
Le relaziomi basate solo sul sesso sono vuote e prive di significato ed infatti non ricordo il nome di nessuna delle ragazze che avevo in quel periodo, si parlava di amore con troppa facilità ma erano vuote parole per giustificare quello che facevamo.
Certamente ci sono persone che fingono di credere in quello che dicono ed altre che si accontentano di rapporti superficiali.
La bramosia di possedere fisicamente il partner, gli ormoni impazziti che offuscano il cervello e fanno pensare i ragazzi con le parti basse rovinano i veri rapporti, purtroppo me ne sono reso conto tardi ma quella fase della mia vita è come un pozzo scuro in cui non mi piace guardare per paura di vedere il mio volto distorto da quel marciume.
Credo sia impossibile per un ragazzo evitare questa fase e le persone che dicono di non pensare al sesso sono degli ipocriti, non c'è maschio su questo pianeta che non si sia mai masturbato e con le attuali tecnologie la pornografia è a portata di mano di chiunque e spesso fa venire in mente strane idee alla gente.
Quando venivo in questo pub non volevo fare altro che scopare e bere, circondato da amici falsi che volevano la stessa cosa.
Quando si è giovani e ci si trova al centro del vortice sessuale creato dagli ormoni si pensa anche che questa sia una bella vita, ma vedendola da fuori è squallida e senza senso.
Ragazzi che vanno in discoteca solo per rimorchiare ragazzine sconosciute che per fare le grandi bevono e la danno via facilmente per far parte del gruppo, un gruppo che vuole solo i loro corpi, poi si leggono sul giornale storie di stupri e violenze ma la verità è che tutti abbiamo nell'animo certi desideri ma sempre meno di noi riuscono ad andare avanti senza assecondarli e diventare degli animali.
Poi un giorno alcuni di quei ragazzi si svegliano e capiscono che non è questo che vogliono dalla vita, per fortuna sono uno di quelli, e cercano di cambiare.
Adesso vedo con chiarezza che lo squallore ed il degrado che si vede adesso c'era anche all'epoca in cui ero ragazzo solo facevo finta di non notarlo e nuotavo con gli altri nella corrente torbida che girava i quel luogo.
Adesso non ho più neanche il desiderio di entrare im un posto simile, e sono certo che in questa città ce ne saranno decine di locali simili se non anche peggiori, quindi proseguo il mio cammino e sono fiero di lasciarmi tutto ciò alle spalle.

Si alza il vento e lascio che mi avvolga e purifichi dai miasmi velenosi che mi stavano circondando, che porti via i ricordi morbosi di un passato oscuro, lascio che porti via i cattivi pensieri perché questa notte voglio pensare solo a lei ma ho capito che non posso farlo senza pensare a me stesso ed a quello che ha fatto di me l'uomo che sono adesso.
La propria felicità è così legata alla presenza di un altra persona che a volte si finisce per esserne ossessionati, si esagera e si soffoca l'amore lasciandolo marcire in una semplice routine che svuota il cuore di ogni sentimento come questa notte la città è svuotata da ogni vitalità amplificando il mio senso di solitudine e rendendomi malinconico.
Saranno ore che passeggio senza meta eppure non sento la stanchezza, incomincio ad avere un quadro preciso dell'uomo che sono e di come lo sono diventato, continua a dire che vago senza meta ma non è vero perché so benissimo dove sto andando e per quale motivo lo sto facendo.
A volte si cerca di ingannare se stessi ma la verità è che sto ripercorrendo la mia vita e le tappe che hanno plasmato la mia anima, non è un caso se adesso sono davanti ai gradini della biblioteca pubblica guardando al chiaro di luna un altro luogo che ha cambiato la mia vita.

Le porte sono chiuse, di solito la biblioteca chiude alle nove, ma non mi aspettavo di trovarla aperta.
Volevo solo rivedere un luogo famigliare, un posto che ha cambiato la mia vita in meglio, lo scenario del nostro primo incontro.
Devo dire che da bambino non apprezzavo la lettura, la scuola mi obbligava a leggere un sacco di libri come compito per l'estate e quindi mi veniva il rifiuto di leggere, poi come molte altre cose crescendo si matura e la letteratura è diventata una mia grande passione.
Principalmente libri fantasy e di fantascienza ma anche storie poliziesche e drammatiche fanno bella mostra di se nella mia libreria.
Ricordo ancora che stavo cercando un libro storico su Alessandro Magno, quando lo trovai ed allungai il braccio per prenderlo la mia mano si chiuse sulla sua, in realtà fu un momento molto imbarazzante ma grazie a quello feci la sua conoscenza e passai i seguenti dieci minuti a scusarmi e cercare di darle il libro.
Alla fine concordammo che lei lo avrebbe riportato la settimana dopo così che lo potessi leggere io, non era un appuntamento ma funzionò allo stesso modo, la settimana dopo si presentò come promesso e devo dire che nonostante i dubbi speravo venisse, volevo rivederla.
La cosa bella dell'amore è che ti colpisce quando meno te lo aspetti e nelle forme più diverse.
Se la prima cotta è travolgente, se poi gli ormoni impazziscono offuscando la mente, l'amore quello vero è beffardo e spesso non corrisposto.
Se vivessimo tutti in un mondo Disney o in uno shojo manga ci sarebbe per ognuno di noi una persona speciale che ci attende e per trovarla basterebbe seguire il proprio cuore, invece la realtà è ben diversa.
Maturando e passando attraverso relazioni instabili e due di picche ho capito cosa volevo da una relazione ed ogni volta che la guardavo capivo che era lei quella giusta, lei mi completava, eppure questo non era sufficente per spaccare il suo guscio.
Empatia, così secondo me si presenta il vero amore, questa è la forma dei sentimenti che si provano per la persona giusta.
Ci si può innamorare di un sorriso, o di un corpo mozzafiato, ma il vero amore vuol dire amare una persona per quello che è e non per quello come si comporta o per come cerca di apparire.
Solo aprendosi reciprocamente e parlando sinceramente si può instaurare un vero rapporto.
Fu quello che provai a fare con lei e fu un vero disastro, non che le cose tra noi andassero male anzi lei riusciva a capirmi e completarmi come mai nessun altra ragazza era riuscita a fare prima eppure c'erano diversi ostacoli tra noi.
Per prima cosa la differenza di età, cosa per me del tutto secondaria ma che per lei rappresentava un grosso problema, non era certo una ragazzina sprovveduta ma una relazione con un uomo più grande la spaventava.
Seconda cosa lei abitava lontano e vederla di persona era una cosa rara, in molti avrebbero lasciato perdere una relazione con premesse simili ma l'amore non è razionale, faresti l'impossibile per la persona che ami ed il modo per starle vicino lo si può trovare.
Penso che un rapporto a distanza possa funzionare se entrambi vogliono mantenerlo, di solito la convivenza o il distacco distruggono i legami fragili ma perché una volta che le persone si trovano di fronte a degli ostacoli o delle incomprensioni invece di provare a risorverle preferiscono mollare tutto.
Fu davvero difficile riuscire ad instaurare un rapporto con una persona del genere soprattutto per il fatto che come terzo problema era molto chiusa, come me, quindi non si apriva facilmente e rischiavamo sempre di finire nel dilemma del porcospino ferendoci a vicenda ad ogni tentativo di interazione ma ogni volta che parlavamo era un esperienza fantastica che riempiva il mio cuore di gioia.
Ne valeva la pena, perché nonostante il fatto che più gli esseri umani si avvicinano tra loro più si feriscono a vicenda non potrei vivere con il rimpianto di aver lasciato andare l’unica persona con cui mi sentivo veramente in sintonia.
Pensare nuovamente a lei ed al nostro rapporto è come un filmine a ciel sereno, sento il cuore trafitto da mille aghi roventi, infatti continuo a riferirmi a lei senza usare il suo nome.
Non sono ancora pronto a farlo, dare un nome alle cose le rende reali e renderebbe reale anche la sua perdita, preferisco far finta ancora un pò che sia la mia donna ideale anche se probabilmente la sto stilizzando per renderla perfetta almeno nei miei ricordi.
La mente umana è una cosa fantastica, può sognare e creare mondi fantastici oppure inventare quello che non esiste e renderlo realtà, però tende ad addolcire i ricordi cancellando le cose brutte rendendo ovattati e stupendi anche i ricordi più brutti.
Quando si perde qualcuno a cui si teneva davvero la mente gioca brutti scherzi e fa pensare che forse è colpa nostra e riesamina tutti i ricordi per poi enfatizzare i migliori così che nel corso degli anni diventino delle piccole perle che brillano di luce propria.
Come succede per il ricordo della prima cotta anche quello della persona amata e persa pian piano si trasforma in una cosa positiva nonostante in realtà non ci siano stati poi così tanti momenti belli da ricordare.
Eppure il ricordo di quell’incontro, che certamente non è stato romantico ne tanto meno l’inizio di un colpo di fulmine, mi risveglia una serie di emozioni che credevo sopite dentro di me e neanche il tempo di accorgermene e sono seduto sui gradini della bibblioteca a piangere come un ragazzino.
Mi sono tenuto tutto dentro per diversi giorni, ho cercato di fingere che andasse tutto bene nonostante fosse palese che non era così, ho trattenuto le lacrime ed adesso sgorgano senza freni insieme a tutta la mia tristezza.

Non so per quanto tempo sono rimasto li ma adesso non ho più lacrime da piangere e posso andare oltre anche se so che tutto questo mi resterà per sempre dentro e forse un giorno questi ricordi saranno dolci ma adesso sono amari come i resti delle mie lacrime sul viso.
Ormai non ho molti altri posti dove andare che mi leghino a lei, spesso ci vedevamo nella sua città, a dire il vero solitamente non ci vedevamo affatto ma parlavamo via chat ed un sacco di sms, devo dire che sono fortunato a vivere in quest’epoca di meraviglie tecnologiche dove con uno smartphone si possono fare mille cose.
Quando ero ragazzino ed i primi cellulari erano grandi e pesanti riuscire a sostenere una relazione a distanza era quasi impossibile e comunicare con gli altri era molto limitato mentre adesso si è sempre connessi ed alla portata di tutti con Facebook e gli altri social network e basta un click per avere qualsiasi informazione.
Grazie a questo ho potuto tenermi in contatto e sebbene spesso le nostre discussioni non portassero a nulla con il tempo abbiamo iniziato a fidarci l’uno dell’altro e parlare di cose serie e scherzose nello stesso modo, non è una cosa comune riuscire a raggiungere un simile livello di fiducia e parlare apertamente dei propri sentimenti l’uno con l’altro.
A volte è più facile scrivere che parlare ma il risultato è simile se quello che si scrive è un sentimento sincero, per questo le mie conversazioni con lei erano diventate un piacere quasi quotidiano in cui potevo essere me stesso senza la maschera che indossavo per essere accettato dalla massa o l’ipocrisia che dimostravo sul lavoro, con lei ero me stesso e riuscivo a comunicare apertamente quello che sentivo dentro senza barriere che smorzassero i sentimenti che provavo.
Forse è per questo che ho incominciato ad amarla così tanto, o forse è perché l’amavo che riuscivo a comunicare così bene con lei, era un rapporto speciale ed adesso non so come colmare il vuoto che ha lasciato dentro di me andandosene via per sempre dalla mia vita.
Alla fine eccomi all’ultima tappa di questo tour notturno in una città che sembra solo l’ombra di se stessa da quando lei non c’è più, sono tornato all’ospedale da cui sono uscito all’inizio di questa notte che non sembra voler finire mai.

Come l'ouroboros il mio viaggio finisce dove è incominciato, la luna è coperta dalle nuvole e tutto lo stabile ha un aria fatiscente, ho riesaminato gran parte della mia vita e finalmente il cerchio si chiude.
Non ho il coraggio di entrare, non riesco neanche a pensare lucidamente a quello che è successo, sembra davvero tutto un sogno eppure è successo, lei è morta e non tornerà più da me.
La vita è ingiusta e quando sembra che finalmente l’amore abbia superato tutti gli ostacoli posti sul suo cammino succede qualcosa che neanche un sentimento tanto potente può vincere.
Aveva soltanto ventotto anni eppure la leucemia se l’è portata via in un istante, ho visto la sua vitalità appassire piano piano e la splendida ragazza che riusciva a completare i miei pensieri ancora prima che li formulassi si stava spegnando di fronte a me senza che io potessi fare nulla per aiutarla.
Quello che davvero mi piaceva di lei non era il suo corpo, la sua risata,o i suoi occhi, quello che mi piaceva davvero era la sua persona. Quel suo modo che aveva di completarmi con la sua semplice esistenza, il fatto stesso che fosse con me mi rendeva felice e dopo tutte le fatiche fatte per restare insieme è ingiusto che la morte l’abbia portata via da me così presto.
Non sono mai stato un credente ma quando il medico ha confermato che il tumore era maligno e le metastasi così diffuse che non era più possibile intervenire ho odiato dio con tutte le mie forze.
Non era possibile che una ragazza così giovane e piena di vita dovesse patire un simile calvario solo per morire in un letto d’ospedale, non potevo credere che un dio misericordioso permettere a tanti criminali e gente indegna di vivere e si prendesse una persona così fantastica, che mi togliesse una persona che era diventata parte di me e con cui avrei voluto vivere per sempre felice e contento.
So che si tratta di un pensiero egoista, ma in quel momento non riuscivo a pensare a nulla se non all’ingiustizia di quella situazione, poi incominciarono le cure ma non servirono a molto, ad ogni ciclo di chemioterapia la vedevo perdere un pezzo della sua anima finché a causa delle radiazioni non perse tutti i capelli e si rifiutò di continuare il trattamento.
La sua bellezza non era fisica, anzi come ragazza non era un gran che ma riusciva ad essere radiosa e quella sua luce mi scaldava il cuore, la malattia aveva spento quella luce. Ormai i suoi occhi erano spenti e non potevo neanche accarezzare i suoi lunghi capelli per consolarla come facevo quando aveva un problema e si rannicchiava tra le mie braccia in cerca d’affetto, verso la fine era solo un guscio vuoto che aspettava la morte in silenzio.
Soffrivo nel vederla ridotta così, nel ricordare come era forte un tempo, nel sapere che non potevo fare nulla per lei se non darle tutto il mio affetto sino alla fine e che questo non sarebbe bastato.
Amare davvero una persona vuol dire starle vicino nonostante le difficoltà, nonostante la distanza, ma sino ad ora non sapevo quanto fosse doloroso stare vicino a chi si ama sino alla morte.
Gli ultimi giorni sono stati i più difficili, le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il ricovero, per fortuna l'ospedale di questa città è uno dei migliori della regione ma adesso mi chiedo se non sia stato un altro atto di egoismo da parte mia cercare di prolungare la sua vita il più possibile per averla accanto invece che lasciarla morire tranquillamente nel nostro letto.
Tutto questo non ha più importanza perché questa notte lei si è spenta, ha esalato l'ultimo respiro mentre la tenevo per mano, ho vegliato incessantemente su di lei ed alla fine l'ho vista morire e con essa una parte di me.
Non sono riuscito a dirle quanto la sua sola presenza sia stata importante per me in tutti questi anni, nel momento della fine non sono riuscito a dirle quanto l'ho amata ed adesso non potrò dirglielo mai più.
Sono certo che lei lo sapesse, l'ha sempre saputo, e cerco di convincermi che la mia presenza al suo fianco l'abbia aiutata nell'ultima parte della sua vita.
Ho sempre cercato di starle vicino, di sorreggerla ed aiutarla senza opprimerla, ed adesso sono rimasto solo con un enorme vuoto dentro di me che non potrà mai essere colmato.
Mi volto verso l'orizzonte, questa lunga notte d'angoscia è finita, il sole sta sorgendo ed inonda di vita le grigie vie della città, dopo tanto vagare nelle tenebre la sua luce mi acceca ma i suoi raggi non riescono a scaldare il mio cuore.

Mi sento vuoto come è stata vuota questa città durante il mio viaggio nelle tenebre ed adesso che è finito posso finalmente accettare la realtà.
Lei non c'è più, la stella che con la sua radiosa luce guidava la mia vita si è spenta, adesso sono solo.

  
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