Sayounara

Voglio che mi dici la verità, Tenten...sto per morire, vero?

Le lacrime che scendono dai tuoi occhi e ti rigano il volto, stonano con la forza che hai dentro di loro.

I miei pensieri si rifiutano di arrivare alla mia gola, impedendomi di chiederti quanto mi rimane da vivere.

“ Lo sai...” scosto delicatamente la tua mano dal mio petto, prendendola nella mia e obbligandoti a guardarmi in volto, “ ...oggi inizia l'inverno. Eppure, il cielo è così celeste...”.

Io non voglio lasciarti, Tenten! Non adesso...non dopo Neji...

Il mio corpo, oramai indebolito, sta urlando quello che si sta rifiutando di fare la mia voce.

La mia anima, lo urla.

“ Sono sicuro che Naruto...”.

“ Basta, Rock Lee” la tua voce è secca ma il fremito del tono non riesci a nasconderlo quanto in realtà, vorresti fare.

Mi lascio scappare un sorriso.

“ C'è una cosa che rimpiango più di tutte. Non me lo perdonerò mai...”.

“ Cosa?...”.

“ Mi sarei dovuto innamorare di te, non di Sakura. Lei era sempre davanti a me...tu, invece, sei sempre stata al mio fianco...hai creduto in me, come Gai-sensei. Siete stati gli unici a farlo, fin dal principio. Io ti devo più di quanto tu riesca a immaginare...”.

Un soffiò di vento investì il campo di battaglia, sollevando il fumo delle carte bomba e avvolgendo il luogo in un silenzio quasi surreale.

Erano gli unici due in quel piccolo spiazzo, gli altri erano impegnati a recuperare i feriti e i sopravvissuti.

Gai, accettando la dura realtà, se n'era andato da poco con l'amaro in bocca e le lacrime nel cuore.

La ragazza si distese al fianco del compagno, accoccolandosi contro di lui.

Ignorando gli sguardi basiti e sconcertati dei ninja che gli passavano a fianco per andare verso i soccorsi.

Il ragazzo le accarezzò una guancia con le dita, tracciando il percorso di una lacrima che, involontariamente, le era uscita.

“ Sai che non supererò questo giorno, Tenten” sibilò, guardandola negli occhi, rammaricato.

Finalmente, era riuscito a dar voce ai suoi pensieri.

“ Non dire sciocchezze. Tu sei imbattibile...”.

“ La morte è una nemica formidabile. Non posso sconfiggerla”.

“ Combatteremo insieme...come abbiamo sempre fatto” protestò, devastata sia nel corpo che nello spirito.

Le cinse i fianchi con una mano, “ dovresti alzarti, ti stanno guardando tutti”.

“ Lasciali che guardino e commentano. Non m'importa niente”.

“ Testona...” sussurrò al suo orecchio, strappandole una breve risata.

La notte calò sulla pianura circostante, alcune piccole lampade di carta vennero accese intorno a loro.

Tenten si era addormentata e il respiro lento e regolare cullò le riflessioni del ragazzo al suo fianco e la sua anima.

Voltò la testa verso quella di lei, “ perdonami, ma il mio tempo è terminato. Ti proteggerò, ovunque mi ritroverò ad essere. La morte non può dividerci...non può dividermi da te”.

“ Ti ringrazio per essere nata e esistita nella mia vita” posò piano le sue labbra sulla fronte della giovane.

Dopo di ché, si addormentò anche lui.

Un sonno eterno.

N.B Fiction super-tragica, lo ammetto. Per quanto ami questi due personaggi, ho voluto provare ad analizzare una improbabile morte di Rock Lee.

Spero mi sia uscito un qualcosa di, perlomeno, accettabile.

Mata né,

Kokoro