"Ti immagini se ti innamori lì? Cosa farai?"
"torno lo stesso, poi ci vedremo là"

Invece quella volta non era tornato.

Negli ultimi giorni gli tornavano spesso in mente le parole di sua sorella. Erano accompagnate dalla voce squillante di bambina, della prima volta che le aveva dette, le trecce disordinate e gli occhi spalancati che lo fissavano, attenti a scorgere la bugia.

Non era una bugia, si era innamorato, avrebbe voluto lasciare il cuore nelle mani di quella ragazza che per prima lo aveva introdotto alla vita, ma era tornato. Quella volta non si era chiesto "perché?". Era tornato e questo contava. Nemmeno pensava che sarebbe ripartito così presto quando quelle due domande si ripresentarono sulla sua bocca; avevano lo stesso tono, nascondevano lo stesso timore, anche se le trecce erano scomparse da anni. 
La risposta era stata la stessa, forse per istinto o forse perché era già tornato una volta.

Tornò anche la volta dopo, e la volta dopo ancora e il suo cuore lasciava via un po' di sé ad ogni ritorno. Quelle due frasi, diventate quasi un rituale, erano un balsamo per il suo animo. Più di ogni addio, erano il profumo di casa che ti viene incontro dalla soglia aperta che ti aspetta.

Quella volta non era tornato e ripensava agli occhi di sua sorella. Lo aveva sempre saputo che sono le donne a capire il futuro prima di chiunque altro. Si era meravigliato quando aveva scorto, in quegli occhi ormai di donna, una serenità che non l'aveva mai accompagnata in quelle domande, una gioia che lui non si era saputo spiegare e che, inespressa, era rimasta sopita nei suoi ricordi.

Solo ora, mentre scorgeva negli occhi da bambina di sua figlia la stessa gioia, gli tornavano in mente le parole di sua sorella e capiva.

Non sarebbe più tornato, e lei lo aveva sempre saputo.