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Autore: inca25    19/11/2013    4 recensioni
-SPOILER dall’epilogo del quinto libro-
(tanto per scrivere qualcosa di originale.. ma entrate e leggete lo stesso *vocina ipnotica* )
...e ora l'introduzione seria:
Alec non aveva mai provato una cosa simile; nessuno gli aveva mai detto addio, non in quel modo.
Non poteva fare a meno di ripetersi quelle parole, quelle stramaledettamente bellissime parole, che però racchiudevano un dolore immenso. “Aku cinta kamu” …sarebbe dovuto essere un inizio, invece era la fine.
Cosa avrebbe fatto? Dove sarebbe andato?
Solo di una cosa era sicuro: ovunque e in qualunque momento quelle parole sarebbero rimaste con lui… come il ricordo del primo bacio, o del collo caldo contro cui correvano le lacrime.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alec camminava per le strade di Brooklyn, senza sapere dove stava andando.
Era sotto choc, troppe cose assurde in troppo poco tempo.
Aveva ancora in testa le parole di magnus "Aku cinta kamu", parole bellissime ma dolorose, che continuavano a rimbombargli in testa.
Se lo amava perchè lo aveva lasciato? Un errore si può perdonare... anche se il suo, forse, era troppo grave per essere dimenticato.
Adesso era solo, Magnus non sarebbe più stato con lui. 
"Starò fuori tutto il giorno. Vieni a portare via le tue cose da casa mia, lascia le chiavi sul tavolo da pranzo."
Portare via le sue significava ammettere che era tutto finito, per sempre.
Non aveva la forza di farlo; per quello stava camminando senza meta, cercando il coraggio di entrare in quella casa, dove Magnus non c'era.
Le lacrime calde ripresero a scorrergli lungo il viso, ma stavolta non cera il petto di Magnus a cui stringersi, mai più.
Basta, non poteva andare avanti così; cambiò direzione e si diresse a casa di Magnus, deciso a fare come gli era stato detto.
Rientrare in quel luogo famigliare era doloroso, anche troppo.
L'arredamento non era stato cambiato dall'ultima volta, Magnus non doveva essere più entrato; chissà se rientrerà ancora o sparirà per sempre, per fuggire a quel pericolo imminente di cui parlava?
In ogni caso non l'avrebbe più rivisto, non sarebbe più rimasto… non per lui.
Svuotò i cassetti sentendo che si stava svuotando anche il suo cuore... e il dolore scorreva di pari passo con il suo pianto.
Ormai non c’era più nulla, da nessuna parte, né in quella casa ne in lui; perché amare se ti fa soffrire così tanto?
Portò via tutte le sue cose e se ne andò diretto all’istituto; vuoto, con le sole lacrime a fargli compagnia.
Arrivò all’istituto, l’unico posto che poteva chiamare casa ormai; ed entrò, non c'era più nulla da fare, persino le lacrime avevano smesso di scendere.
Si chiuse in camera e si sdraiò ad occhi aperti. Non aveva senso chiuderli, avrebbe solo rivisto il suo viso.
Si sentiva inutile, non riusciva più nemmeno a piangere, non poteva fare nulla per migliorare le cose, perfino il dolore sembrava lontano.
"Alec?Alec sei in camera?" Era Isabel che chiamava.
Non gli importava, non gli importava più di nulla ormai. Era tutto finito.
E rimase li, ad aspettare qualcosa che non sarebbe mai arrivato.
Dopo qualche ora Isabel tornò:
"Alec apri la porta o la butto giù!"
Nessuna risposta.
Isabel disegnò una runa sulla porta ed entrò.
"Alec... Jace ha detto che qualcosa non va..."
Jace, il suo parabatai... aveva sentito, forse stava chiedendo aiuto e non se n'era accorto.
Non poteva spiegarsi a parole, non riusciva a piangere, ma non serviva:
Isabel aveva capito lo stesso.
"Alec..." Si sedette e lui si appoggiò sulla sua spalla. Era calda, ma di un calore troppo diverso da quello di Magnus.
"Izzy..." le lacrime ricominciarono a scendere, mentre il senso di inutilità spariva, lasciando posto al dolore e alla triste verità.
"È finita... è finita per davvero."
Rimasero così per un tempo indefinibile, poi lei andò a prendergli da mangiare.
Al suo ritorno trovò solo un biglietto.
Alec non poteva resistere li, non dopo tutto quello che aveva avuto e perso,l'affetto altrui gli ricordava solo quello che non avrebbe più ricevuto.
Così prese una giacca, lo stilo, dei soldi; e partì senza una meta,senza sapere dove andare.
Lasciandosi un bigliettino,scarabocchiato con una graffia frettolosa:

"Me ne vado Izzy; non so dove andrò ne quando tornerò.
tranquilla non sarà per sempre.
Questa è casa mia, e la casa è il posto in cui tornare.
Mi dispiace.
                                                                                                     Alec"

 
__________angolino dell’ “autrice” ___________________________________
 
Siete arrivati veramente fin qui? Ma che bravi lettori
*soffio di vento e nessuna risposta* …. ok… comunque, a i coraggiosi che ci sono riusciti… GRAZIE!
Questa è la seconda fic che scrivo su shadowhunter… terza se contiamo il crossover con one piece.. quindi non ho scusanti se non va bene… io spero di si.
Alec: sei crudele ç.ç continui a scrivere cose tristi!
….non è colpa mia se mi ispirate tristezza
Magnus: grazie -.-“
nuoh, non era in senso offensivo… ehm…
*si mette a ballare la macarena*
Alec e Magnus: Cosa?! O.O
operazione diversivo riuscita!
Magnus: ..convinta…
molto x’D
e..recensite, per piacere *occhi da cucciolo*, vorrei sapere quali sono le vostre opinioni, e se ci sono critiche o consigli.
Detto questo vi saluto, alla prossima!
  
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