Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Marti Lestrange    19/11/2013    5 recensioni
{Ruby|August - RedWood}
Dal testo:
{- Dimenticare tutto? - ripeté.
August annuì, sistemandosi meglio sul piccolo divano in fondo alla roulotte, che fungeva anche da letto. La gamba destra era rigida e riusciva a spostarla a malapena.
- Credi che quando ti-
- Lo credo - la interruppe lui. Ruby si morse un labbro.
- Lo credo, Ruby. Non ne sono sicuro, ma c’è questo rischio.}
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: August W. Booth/ Pinocchio, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: “All we have is this moment {to put love into motion}”.
Rating: giallo.
Personaggi: August W. Booth, Ruby Lucas.
Pairing: August|Ruby.
Genere: angst, romantico.
Avvertimenti: what if?, missing moment, crack pairing.
One shot
.


 

Per Frida, lei sa perchè <3
 
 
 

All we have is this moment
{to put a love into motion}
 
 
 
 
 
- Sai, dev’essere un po’ come morire.
- Cosa?
- Dimenticare tutto*.
Ruby si girò e lo guardò, appoggiata alla piccola cucina della roulotte. Era ingombra e incasinata - un po’ come lei. Un paio di tazze sporche ancora nel minuscolo lavandino; il bollitore mezzo pieno di caffé ormai freddo; un avanzo di pizza in un cartone unto.
Fuori pioveva a catinelle, dopo che per tutta la giornata un sole pallido aveva vagamente riscaldato Storybrooke. Gli alberi grondanti formavano una coltre verde e impenetrabile, che si intravedeva a malapena dai microscopici oblò che fungevano da finestre.
Ruby si strinse nella sua pelliccia grigia e abbassò gli occhi sul freddo pavimento in linoleum. Fece scorrere la punta dello stivaletto nero sulla giuntura che collegava due piastrelle, in silenzio. Poi alzò nuovamente lo sguardo su August.
- Dimenticare tutto? - ripeté.
August annuì, sistemandosi meglio sul piccolo divano in fondo alla roulotte, che fungeva anche da letto. La gamba destra era rigida e riusciva a spostarla a malapena.
- Credi che quando ti-
- Lo credo - la interruppe lui. Ruby si morse un labbro.
- Lo credo, Ruby. Non ne sono sicuro, ma c’è questo rischio.
La ragazza si spostò verso la parte opposta della roulotte, accanto alla porticina d’ingresso. Si passò una mano sulla fronte.
- E se non me ne importasse? - gli chiese all’improvviso tornando sui suoi passi e raggiungendolo. Lo guardò negli occhi - in quelle azzurre profondità che le ricordavano il cielo e il mare -, in piedi di fronte a lui, le mani sui fianchi, decisa. - Non me ne importa niente. Okay?
August scosse la testa, chiudendo gli occhi.
- Non migliori la situazione, Ruby. Sappiamo entrambi che quel momento arriverà e non voglio che tu debba passare il tuo tempo con… - fece una pausa - con… be’, con una specie di invalido. Un vegetale, quasi. Non sarò più io, Ruby. Lo vuoi capire?
- Se pensi che del maledetto legno possa farmi cambiare idea ti sbagli di grosso - replicò lei sedendoglisi accanto. Gli prese una mano tra le sue e August chiuse nuovamente gli occhi. - Voglio stare con te, non mi importa come. E non mi importa delle complicazioni.
- Non sono semplici complicazioni. Sarò di legno, Ruby. E dopo morirò. Morirò. Okay? E a te cosa rimarrà? Be’, forse ti sarò utile per accendere il fuoco del camino…
- Smettila! - esclamò lei, seria. Lui la guardò, in silenzio. - Diventerai di legno? Perderai la memoria? Anche se non ne sei sicuro… Be’, non mi importa. Voglio stare con te per tutto il tempo che ti resta, August. Voglio stare con te perché… be’… al diavolo! - esclamò poi, sporgendosi verso di lui e baciandolo. August ricambiò il bacio, dimenticando per un momento la gamba dolorante e il cuore a pezzi. Trattenne Ruby per la vita, cercando di trattenere anche il suo calore contro di sé. Dentro di sé.
Ruby lo guardò negli occhi.
- Non dirlo - disse lui. - Ruby, non dirlo, d’accordo? Sarà tutto molto più difficile, dopo.
Ruby gli carezzò i capelli amorevolmente, scendendo poi sulla fronte e la mascella, coperta da un sottile velo di barba scura. Poi percorse le sue labbra con un dito, lentamente. Il mento, il collo, la vena pulsante. La clavicola, che si intravedeva sotto la t-shirt bianca. Il petto, che andava su e già ritmicamente insieme con il suo respiro. Poi lo guardò nuovamente negli occhi.
- Anche se non lo dico ad alta voce, rimane pur sempre qui - e si toccò il petto all’altezza del cuore. - E qui - e poggiò la mano sul cuore di lui. Batteva fortissimo. Furiosamente. Pazzamente. - Rimane.
August si limitò ad osservarla. L’amore per Ruby era sbocciato lentamente. Ricordava ancora le prime battute ironiche che le aveva rivolto da Granny’s. Ricordava ancora il primo caffé bevuto insieme. E ricordava che a quello erano seguiti altri caffé e un primo appuntamento e un giro sulla moto e quella prima, bellissima serata a casa di Ruby, quando avevano fatto l’amore in ingresso, troppo ansiosi e frementi per spostarsi in camera da letto. Era stato perfetto. Perfetto e sexy, proprio come lei. Da quel momento, tutto era precipitato. I primi segnali della sua trasformazione in burattino si erano manifestati all’improvviso e aiutare Emma Swan a ricordare era diventata una priorità, per lui. Forse, se solo Emma avesse aperto il suo cuore, allora per lui ci sarebbe stata una speranza. Forse, se solo quel dannato maleficio si fosse spezzato, forse la magia gli avrebbe permesso di restare umano. Di restare con Ruby. Niente di tutto ciò - niente di tutto ciò in cui aveva ardentemente sperato - si era alla fine avverato. Fumo. Solo fumo. E nient’altro. E adesso stava per perdere tutto. Tutto e Ruby, che era diventata piano piano tutto ciò per cui valeva la pena respirare, e camminare sulla terra, e andare avanti.
Le prese la mano, carezzandole lentamente il dorso. La pelle di Ruby era calda. Calda e magnetica. Bellissima. Le baciò la mano, chiudendo gli occhi.
- Quello che hai detto prima - cominciò lei. - Sulla morte… e sul dimenticare… Cosa… cosa vuol dire?
August la guardò. - Vuol dire che dimenticarmi di te sarebbe come morire. Sarebbe come se non ti avessi mai conosciuta. Come se non avessimo vissuto niente, insieme. Come se tutto ciò che abbiamo avuto fosse diventato all’improvviso polvere. E sarebbe come morire. Ecco cosa vuol dire.
Ruby abbassò gli occhi. Non voleva piangere. No, non voleva. Sarebbe stata forte, come sempre. Forte e combattiva. Avrebbe lottato fino alla fine. Non avrebbe permesso ad August di lasciarsi andare. Non gli avrebbe permesso di morire. E poi, Mary Margaret le aveva insegnato che c’è sempre speranza. Sempre. Anche se non riusciva a crederci completamente. Non era così ottimista. Esserlo avrebbe richiesto una forza che in fondo non possedeva. Una forza che si sarebbe manifestata nei momenti di sconforto e di oscurità. Una forza che l’avrebbe riportata verso la luce. Ma chi voleva prendere in giro? Non c’era nessuna luce in fondo al tunnel. Non c’era nessun lieto fine. Non per loro.
- Ti amo - disse in un soffio.
August la guardò, in silenzio. A lungo. In silenzio.
- Ti avevo detto di-
Ruby gli premette un dito sulle labbra. Scosse la testa.
- Lo so. Avevi detto di non dire niente. Ma hai appena detto che dimenticare sarebbe come morire. E non voglio un giorno pentirmi di questo silenzio. Mi considererei una codarda e una donna senza criterio. Non riuscirei più a convivere con me stessa. E poi, forse la forza di queste parole ti riporterà da me. Ti riporterà a casa.
- Ti amo anch’io, Ruby - replicò lui. - Ti amo con tutto me stesso. E mi dispiace. Mi dispiace che questo amore debba distruggerti. Debba essere distrutto. È tutta colpa mia…
- Hey, hey - si affrettò a replicare Ruby prendendogli di nuovo una mano tra le sue. - Tutto ciò che abbiamo vissuto lo abbiamo vissuto insieme. Capito? Non è colpa tu come non è colpa mia. Siamo stati insieme e siamo stati bene. È a questo che ti devi aggrappare.
August annuì, sorridendole. - Sai sempre qual è la cosa giusta da dire.
- Non è vero - rise lei scompigliandosi i capelli. - Non è affatto vero… Sono un disastro, invece. Solo che, quando sono disperata, la disperazione tira fuori il meglio di me. Ecco tutto.
- E quando sei innamorata - aggiunse lui. Si sorrisero. - Credo di volere un altro bacio, sai? Quello di prima non mi è bastato.
Ruby sfoderò uno dei suoi sorrisi mozzafiato e lo accontentò. Si baciarono a lungo e poi August cominciò piano piano a toglierle la pelliccia, e la camicia, e i jeans. Lei gli sfilò la t-shirt dalla testa e poi, mentre con una mano gli carezzava il petto, con l’altra cercò il bottone dei suoi jeans. La pioggia batteva ancora sul tetto in lamiera della roulotte, insistente e tintinnante.
 
 


 
NOTE
·         Il titolo è tratto dalla bellissima “This Moment” di Katy Perry.
·         L’asterisco si riferisce ad una citazione di Banana Yoshimoto.


Ehm ehm... *tossicchia*
Sì, be', non so esattamente COSA sia. So solo che ero ispirata e che un certo strafalcione - Frida sa di cosa parlo - mi ha acceso una lampadina, anche se poi questa storia è uscita tutta al contrario di come l'avevo pensata, ma non importa. Non so nemmeno dove sia collocata, esattamente. Fate voi. In ogni caso, la maledizione è stata spezzata, quindi direi post prima stagione. Tra le altre cose, l'ho riletta solo una volta, quindi perdonate eventuali errori di battitura e/o di distrazione.


Buona serata!
Marti
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Marti Lestrange