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Autore: kakashina93    29/04/2008    1 recensioni
La pioggia che scroscia ininterrotta e penetra nel tetto della baracca. Sasuke e Sakura sono chiusi lì, costretti da un gambra rotta. Si pongono domande scomode, inutili sotto certi aspetti. Due amici divisi dal destino, [amici?] legati da un sentimento più forte. E poi... un futuro in targedia. [SasukexSakura] Questa fiction ha partecipato al concorso indetto da Kaeru_chan
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa fiction ha partecipato al concorso SasuSakuxSakuSasu indetto da Kaeru_chan.

_______

 

In un certo senso se lo aspettava

 

“Ma vuoi fare piano? Mi stai facendo male cazzo!”

“È caduta la corona al principino?”

“Tampona e sta zitta. Se sono ridotto così è solo per colpa tua. Disinfetta!”

“Sì, sì, disinfetto quanto ti pare…  Uomini! Chi li capisce è bravo.”
“Farfugliavi qualcosa?!”

“Niente di interessante.”

“Ahia…”

 

Erano lì, dentro quella catapecchia di legno sfondata. Fuori pioveva a dirotto e parecchie gocce penetravano dal soffitto di paglia senza troppa difficoltà. Lui era appoggiato al muro di mattoni e si cingeva una gamba con tutte e due le braccia. Sul ginocchio si poteva notare un taglio profondissimo. Lei si dava da fare per curarlo nel migliore dei modi. L’emorragia si era fermata ma la gamba continuava a dolergli in maniera incontrollabile e chiedergli di rimettersi in piedi era una cosa davvero assurda.   

 

“Come va?”

“Andava meglio prima Sakura, andava davvero meglio prima.”

“Non avresti dovuto metterti in mezzo. Hai rischiato la vita… ”

 

Se prima il suo tono era quasi canzonatorio, ora era serio e cupo. Il ragazzo si bloccò a guardare quegli occhi attenti che curavano la ferita con impegno. Sakura non aveva incontrato il suo sguardo perciò non aveva potuto leggervi quel leggero stupore. Fu tentato di rispondergli di nuovo male e in maniera acida, ma resistette a quell’impulso.

 

Sakura. Cercò lo sguardo del ragazzo e lo trovò impegnato a guardare il soffitto. Si rimise a lavorare con il tampone.

 

“Ahia…”

“Faccio male?”

“Sì, parecchio male.”

“Faccio la kunoichi di mestiere, sono un ninja medico.”

“E con ciò?”

“Con ciò Tsunade-sama mi ha insegnato parecchie cose, ma non a far soffrire di meno.”

“Si, ma mi stai facendo soffrire parecchio.”

“Quella era la mia intenzione Sasuke.”

“Chissà perché ma non ci credo.”

“Fa un po’ come ti pare.”

 

Tirò fuori delle bende dalla sacca che aveva sul fianco. Strinse forte la fasciatura da metà coscia alla caviglia e mise la rete di protezione. Rimise apposto ogni strumento e finalmente si sedette anche lei  sul pavimento bagnato. Era riuscita a fermare l’emorragia appena in tempo, ed aveva evitato che la ferita si infettasse.

 

“Allora?”

“Allora cosa?”

“Come… come stai? Cosa ne pensi?”

“Penso che potevi stare più attenta, e colpire chi dovevi colpire.”

“Perché lo hai fatto Sasuke?”

“Mh?”

“A metterti tra me e Kabuto?”

 

La situazione si stava complicando. E se erano finiti in quella catapecchia era solo per colpa di una missione assurda… una stupida missione.

 

Tsunade aveva incaricato il nuovo team Yamato, un Kakashi ormai in salute, e qualche altro jonin, di difendere un ricco esponente di Konoha durante il suo viaggio verso l’isola della Luna. La scorta doveva essere ferrata, anche perché l’uomo trasportava mercanzia che, a quanto sembrava, faceva parecchia gola ad Orochimaru. C’erano scarse possibilità di un attacco frontale con gli uomini del Sennin, ma un saggio detto cita: “prevenire è meglio che curare”.

 

Fatto sta che l’attacco c’era stato, ed era stato anche un bell’attacco. Orochimaru aveva sguinzagliato una massiccia squadra di uomini dando un solo ordine: Uccidete per rubare.

 

I ninja di Konoha avevano dato del filo da torcere al gruppo del suono, ma nel bel mezzo della battaglia c’era stata la rimonta. E tutto grazie a Kabuto, appena pervenuto con una nuova squadra di uomini e, cosa ancor peggiore, aveva portato con se anche Sasuke Uchiha. Una mossa studiata bene dal sennin, visto che sapeva del vecchio rapporto che scorreva tra la giovane kunoichi e il suo nuovo allievo.

 

A peggiorare le cose ci si era messa una pioggerella incessante che cadeva piano sul terreno rendendolo scivoloso e friabile.

 

***

Pioveva ininterrottamente anche se poco, Kabuto e Sasuke guardavano la scena seduti comodamente sul loro ramo e aspettavano con ansia il momento della scesa in campo. Ad un tratto, dai cespugli uscirono fuori i pochi sopravvissuti di Konoha.

 

Un sospiro malfermo, un battito d’occhi troppo accigliato quello di Sasuke. Con la squadra di Jonin c’erano anche Sakura Haruno e Naruto Uzumaki.

 

-Maledetto bastardo di un viscido serpente. Non mi aveva detto che sarebbero stati loro la scorta.-

 

“Problemi Uchiha?”

 

Un sorriso beffardo sul volto di Kabuto. Lui sapeva, sapeva tutto.

 

Senza neanche pensare, Sasuke afferrò il tipo occhialuto per il colletto e lo sbatté al tronco dell’albero con tutta la forza che aveva in corpo, portando alla gola del ragazzo la katana luccicante,il tutto in pochi attimi.

 

“A che gioco state giocando tu e il serpente?”

“Orochimaru-sama vuole che tu uccida uno dei tuoi vecchi compagni.”

A che gioco state giocando ho detto, stupido quattrocchi!”

 

Strinse la presa e Kabuto sputò del sangue per terra.

 

“Considerala una prova. Se supererai questa, sarai degno di continuare l’ultima parte dell’addestramento. Quella che ti darà definitivamente il potere di uccidere tuo fratello!”

 

Mollò il collo del ragazzo che riprese a respirare con regolarità.

 

“Vai, e uccidila. Lei è la più debole.”

 

Sasuke sapeva che Orochimaru voleva che uccidesse solo lei e non Naruto. Naruto gli serviva.

 

“Non lo farò mai. Se è solo per dimostrare quanto sono diventato forte scordatevelo.”

“Se è così – tirò fuori un kunai – lo farò io. Ma sappi che non sarò delicato.”

 

Sasuke sbuffò. Non gliene importava niente. Kabuto fece cenno agli uomini dietro di loro di scattare. Si gettarono tutti dagli alberi con urla.

 

“Però che spreco. Sakura è proprio una bella ragazza.- Guardò in direzione dell’Uchiha e sorrise beffardo- Credo che mi divertirò un bel po’ con lei prima di ucciderla.”

 

Sasuke corrugò la fronte e si girò dall’altra parte. Kabuto si gettò nella mischia e prese a combattere con  foga. L’altro era rimasto sull’albero nascosto. Non voleva essere visto, non da loro due. Era stato un codardo, ma non gliene fregava niente. Poteva sempre convincere Orochimaru in altri modi a continuare ad allenarlo.

 

Credo che mi divertirò un bel po’ con lei prima di ucciderla.”

 

Kabuto sapeva essere viscido quando voleva. E in un attimo gli si dipinse nella testa una scena poco piacevole. Un smorfia di schifo gli si dipinse sul volto.

 

Vide Sakura sbattuta con violenza sul pavimento e il tipo occhialuto passarle le mani dappertutto.

 

Senza pensarci troppo si lanciò nella battaglia, per dimenticare quella visione schifosa che aveva appena avuto. Diede qualche fendente di katana in giro e diede qualche bel calcio piazzato nei punti giusti. Niente di più facile. Poi sentì un urlo. Dietro le sue spalle Kabuto, davanti Kabuto Sakura.

 

Il quattrocchi aveva le mani invase di chakra. Il bisturi era attivato ed aveva già sfiorato la ragazza più volte. Ma la scena si stava svolgendo con velocità. E Sasuke, grazie allo sharingan, la vedeva così lenta, così schifosamente stancante. Era assurdo e lo odiava.

 

E in quella lentezza  lui riuscì a porsi tra i due e a lanciarsi con tutta la forza che aveva contro Sakura. All’inizio con l’intento di ferirla, poi con l’intento di afferrarla e di scappare. Ma Kabuto affondò la sua mano nella gamba del ragazzo, anche se voleva colpire la kunoichi.

 

Sasuke urlò e, prendendo in braccio la ragazza, cominciò a correre approfittando della confusione della lotta.  In sangue sgorgava copioso, ma non aveva intenzione di fermarsi.

 

Il cielo cominciò a farsi scuro e la pioggerella si trasformò in acquazzone. Lì vicino trovò una capanna e depose Sakura sul pavimento.

 

***

“Allora Sasuke? Perché ti sei messo tra me e Kabuto?”

“…”

“…”

“Per non dargli soddisfazione.”

 

Sakura aprì la bocca per chiedere ancora, ma si ritrasse subito. Avrebbe voluto tartassarlo di domande ma non poteva. Erano due anni e più che non lo vedeva, ma era curiosa. E doveva resistere.

 

“Al Villaggio penseranno che mi hai rapito.”

“Perché? Non è quello che ho fatto?”

“Mi hai rapito Sasuke Uchiha?”

“Forse Sakura Haruno”

“Io non credo…”

“Tu non credi?”

“No, io non credo.”

“Sei noiosa Sakura.”

“lo so Sasuke, lo so.”

 

La ragazza si mise a giocherellare con una ciocca di capelli fradici.

 

“Sasuke?”

“Ancora?”

“Sono curiosa.”

“Non mi va di parlare.”

“Ti ho salvato la vita. Sei in debito.”

“Te l’ho salvata anche io. E prima di te.”

“Sei in debito lo stesso.”

“Sentiamo cosa vuoi?”

“Perché… quella sera…”

“Ti ho detto grazie?”

 

Sakura rimase interdetta. Sasuke si aspettava quella domanda.

 

“Sì.”

“Per non farti soffrire.”

“Allora hai fatto l’errore più grande della tua vita.”

“…”

“Per non farmi soffrire avresti dovuto dirmi ben altro.”

“Ho sonno.”

 

Si sdraiò, girandosi dall’altra parte, e chiuse gli occhi. Sakura sapeva che stava dormendo per finta. Ma disse lo stesso quello che pensava.

 

“Te l’ho chiesto per levarmi ogni dubbio.”

“Cosa intendi?”

 

-Allora è vero che non dorme-

 

“Intendo che sei uno stronzo Sasuke.”

 

Il movimento fu fulmineo. Il ragazzo si era alzato seduto e, anche se non si sentiva la gamba, aveva afferrato la ragazza per le spalle portandosela giù sul pavimento e bloccandole i polsi le disse all’orecchio

 

“Stupida Sakura.”

“No, io non sono stupida Sasuke.”

“Giusto, tu sei solo noiosa.”

 

E aveva incontrato la bocca di lei. Senza indugiare, senza attendere un segno di remissività.  Un bacio lungo e straziante, dilaniante nella carne.

 

Le mani del ragazzo erano scese sulla camicetta e su tutto ciò che la copriva e lo stesso aveva fatto lei. Ed il resto, il resto era stata soltanto resa incondizionata.

 

 

 

 

 

EPILOGO

 

Questa non è una storia a lieto fine.

 

Sakura Haruno si alzò quella mattina. Accanto a lei non c’era più nessuno.

 

In un certo senso se l’aspettava.

 

I due ragazzi non si erano incontrati per parecchio tempo. Solo una notte, qualcosa era cambiato.

 

Un’altra missione, simile a quella assegnatale parecchi anni addietro, aveva fatto rivedere i due per la seconda volta. Ma non c’erano più Kabuto o Naruto a dividerli. Ora c’erano due adulti, c’erano solo loro.

 

Un uomo.

 

Una donna.

 

Loro due si amavano, non lo avrebbero mai ammesso al mondo.  E lottarono, lottarono senza tregua. Questa volta nessuno curò la ferita di Sasuke e nessuno curò il cuore spezzato di Sakura. Si baciarono per l’ultima volta.

 

“Ciao Uchiha.”

“Ciao Haruno.”

 

Il rumore di un kunai che trapassa la carne. No, non uno, due nello stesso istante.

 

“Addio, Sasuke.”

“Addio, Sakura.”

____________________

La fiction si è classificata penultima ma sono comunque fiera di aver partecipato!

Un grazie alla promotrice del concorso e a tutte le persone che vi hanno partecipato. Un bacio alla seconda giudice e un bacio a tutti quelli che recensiranno!

 

Vostra KK93

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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