Non so come mi è venuto fuori.. dovrebbe essere una specie di Missing-moment di New Moon… quello che è successo dietro le quinte, mentre noi seguivamo Bella che era stata attaccata da Jasper durante il suo compleanno…

"Jasper… calmati, ti prego…"

"Vattene! Non ho bisogno della tua pietà!"

"Non ti sto compatendo… ti sto amando…"

"PERCHÈ LO FAI? PERCHÈ MI AMI?"

"E perché non dovrei farlo…"

"Perché sono un mostro… e vorrei farti capire quanto sei importante per me ma non ci riesco…"

"Ma cosa dici? Tu mi fai sempre sentire la persona più importante del mondo, come se io fossi al centro dell’universo…"

"È così Alice… tu sei il centro del mio universo… e io… non credo di amarti abbastanza, perché altrimenti smetterei di essere il mostro che sono, smetterei di farmi tentare dal sangue… e invece metto ancora in pericolo le persone… TI RENDI CONTO? Ho cercato di uccidere Bella…"

"Non è stata colpa tua! Tu non volevi farlo… solo… non ce l’hai fatta a trattenerti…"

"Ma voi si! Voi non vi siete lasciati trascinare dagli istinti… voi siete stati migliori… come sempre, come io non sarò mai"

"… sei solo più debole. Io posso aiutarti. Posso finalmente renderti quello che tu mi hai dato"

"Cosa? Cosa ti ho dato Alice? Non ho mai donato niente a nessuno…"

"Ti sbagli. Mi hai donato il tuo cuore, mi hai donato tutto te stesso... mi hai regalato il tuo passato, i tuoi ricordi, l’umanità che mi è stata strappata via..."

"Detto così sembra qualcosa di buono"

"È qualcosa di buono... è tutto quello di cui avevo bisogno per essere felice"

"Tu… tu sei felice con me?"

"Non condividerei una vita eterna con te altrimenti"

"Ma Alice... ho aggredito Bella!! È come se avessi attentato alla vita di Edward..."

Alice si avvicinò, cauta ma non spaventata, e lo abbracciò. Lui si perse tra il suo calore, soffiando sui suoi capelli. Solo lei riusciva a calmarlo così in fretta... era il suo calmante, la sua medicina... non avrebbe mai potuto essere un mostro con lei al suo fianco, perché gli bastava averla vicina per scacciare ogni cattivo pensiero.

"Dimmi che sai che ti amo. Anche se non te lo dimostro, anche se..."

"Jasper… io lo so"

"Ma come… come fai ad esserne sicura?"

Lei alzò lo sguardo e lo guardò negli occhi, accarezzando i tratti del suo volto, soffermandosi sulle labbra piene, rosse, affamate. Sulle guance pallide, dove si formavano due fossette quando sorrideva, sul naso dritto, sugli occhi spalancati che la osservavano, sorpresi per il suo indugiare. Stargli così vicina… era incredibile… anche dopo tanto tempo, gli faceva lo stesso effetto. La elettrizzava. Era così bello… così… desiderabile... chiuse gli occhi per un secondo, cercando di non farsi trascinare dalle emozioni.

"Ne sono sicura perché lo leggo in ogni tuo sguardo... in ogni atteggiamento, movimento, carezza... in ogni parola... quando sento la tua voce mi sembra di ascoltare il battito del tuo cuore. E quando mi rendo conto che sei mio... che sarai mio per sempre, che non ci sono limiti alla nostra felicità... non rimpiango niente. Né la mia vita, né i miei ricordi. Non li voglio... se posso avere te in cambio"

Jasper si chinò, poggiando le labbra sulla soffice stoffa della bocca di lei, guidandola in un bacio che le fece perdere il controllo. Cingendole la vita la spinse verso il muro, ma lei ridendo sgusciò via passando sotto il suo braccio e si diresse verso la porta.

"Ora devo andare... Edward chiede di me..."

"Uff! Un giorno gliene dico quattro a quello... aspetta che ci sia anche Bella in famiglia,

poi vedi quanto mi divertirò a interromperlo..."

Stava per uscire ma lui la raggiunse con un passo e l’afferrò per il polso. Le diede un casto bacio sulla guancia, e la vide sorridere di nuovo prima di scomparire lungo il corridoio.