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Autore: Stanys    20/11/2013    0 recensioni
Quanto oltre può spingerci l'umana curiosità? Più di quanto si può immaginare.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucy si lasciò cadere sulla sua poltrona. Sembrava impossibile, assurdo…ma non poteva essere così, c’era sicuramente un’altra spiegazione. Eppure, nel momento stesso in cui quel pensiero le attraversò la mente, seppe che era quella la verità. «Forse so dove siamo» disse all’improvviso.
«Cioè?»
«Siamo nell’anomalia».
Attese che la notizia fosse assimilata da Hash, che la prendesse in considerazione. Dopo pochi secondi Lucy notò che aveva seriamente preso in considerazione la cosa. «E come lo sai?»
«Io…non lo so. Penso…se solo potessimo attivare i fari esterni lo vedremmo, ma a stento ora siamo in energia di emergenza»
«Senti, concordo anche io con i teorici della potenza dell’immaginazione, ma temo che qui ci sia bisogno di qualcosa in più di un pensiero»
«Io ho visto quella luce, ok?» disse stizzita Lucy, alzando la voce. «L’ho vista, e ho pensato che fosse l’anomalia che si aprisse».
«Quindi dici che è da lì che è venuto il fascio di luce?»
«Sì».
Harshad abbassò lo sguardo verso Alexej che giaceva ancora svenuto a terra. «Cosa facciamo allora?»
«Non lo so» rispose Lucy. «Direi di tentare di riparare la radio per cercare di comunicare con la Terra, ma oltre al fatto che dubito il segnale possa attraversare l’anomalia, non possiamo ripristinarla senza Alexej. Pensi che si potrebbe riprendere?»
«Non ne ho idea: l’ho medicato meglio che ho potuto, ma non so se riprenderà conoscenza tra cinque minuti o fra due ore…o mai».
Lucy poggiò i gomiti sulle gambe e raccolse la testa tra le mani, pensando. Poi alzò lo sguardo verso Harshad con convinzione quasi innaturale.
«Usciamo dal Nautilus»
«Hai bevuto? Devo saperlo»
«È l’unica opzione che abbiamo. Se rimaniamo qui, con la navigazione bloccata possiamo solo aspettare che l’ossigeno finisca. Scendendo invece possiamo cercare un modo per uscire da qui»
«E Alex?»
«Per ora è stabile, no? Sarà ancora qui quando torneremo»
«Non sono ancora sicuro che sia una buona idea. In tre magari sarebbe stato più sicuro»
«Lo so, ma purtroppo ci siamo solo noi due»
Lucy afferrò le spalle di Harshad e le strinse. «Ascolta Hash, se tu vuoi rimanere qui posso capirlo, e non ho intenzione di ordinarti di seguirmi. Sappi però che io sono sicura che la nostra strada sia fuori dal Nautilus. Non è una questione di fede, di una di quelle menate religiose, o di convinzione: io lo so. E vorrei che ci fossi anche tu con me. Allora, sei con me o no?»


Le tute di ultima generazione per le attività extraveicolari progettate appositamente per gli occupanti del Nautilus erano dei veri e propri computer da indossare, collegati al server principale della navetta, attivo nelle sue funzioni basilari anche con l'energia d'emergenza, dal quale potevano richiamare ed elaborare informazioni di ogni tipo, e nonostante il concentrato di tecnologia, erano estremamente comode da indossare, non più ingombranti di un giubbotto invernale. Nella camera di vestizione Harshad stava in piedi accanto alla porta della camera di decompressione, mentre aspettava che Lucy finisse di prepararsi. «Sei proprio sicura di quello che stiamo per fare?»
«No» rispose lei «ma non abbiamo alternative, lo sai».
«Già» disse a bassa voce l’ingegnere, chinando il capo sul casco che portava in mano.
Entrati nella camera di decompressione, indossarono i caschi ed avviarono la procedura di decompressione. Attivarono il collegamento con il Nautilus e verificarono che tutti i parametri delle tute fossero nella norma. Nessuno dei due parlava.
Finalmente il portello esterno silenziosamente si aprì.
«Luce» ordinò Lucy, e la torcia montata sul casco si accese. «Bene, andiamo»
Harshad le fece un cenno col capo e la seguì.
Il primo passo fuori dal Nautilus fu più rapido di quanto avrebbe voluto, come se stesse scendendo la solita scaletta di attracco. Il pavimento su cui poggiò lo scarpone era liscio e stranamente familiare, e la gravità era grossomodo la stessa della Terra. Lucy fece un profondo respiro e continuò a camminare guardandosi intorno.
Se quello era l’hangar dell’anomalia, sembrava del tutto in disuso: l’area infatti era completamente deserta. Non che si aspettasse un comitato d’accoglienza, ma le sembrava di essere immersa in una vasca di nera pece.
«Hash, situazione atmosferica?»
«Miscela di elementi leggeri, niente ossigeno»
Mentre Harshad continuava a fare analisi, Lucy si guardava intorno in cerca di un elemento qualsiasi che la aiutasse ad orientarsi, ma non riusciva ad intravedere neanche una parete. Tutto ciò che vedeva era buio. Compiuto un paio di volte il giro intorno al Nautilus si arrese all’idea che per recuperare un qualche genere di informazione avrebbero dovuto allontanarsene.
«Come faremo a tornare al Nautilus se dovessimo perderci? Non possiamo utilizzare l’antenna della navetta come faro, il sistema di emergenza ha attivato il segnale di soccorso e ha disattivato il resto. Non credo sia una buona idea». 
«Useremo un cavo: lo legheremo al Nautilus e lo svolgeremo mentre ci allontaniamo, basterà seguirlo per tornare indietro».
«Arianna ha decisamente fatto scuola» disse sorridendo Harshad.
Riuscirono a procurarsi dei cavi abbastanza lunghi legati tra loro per aumentarne il raggio d'azione e, una volta assicurata un’estremità ad un’appendice del Nautilus, si immersero nell'oscurità. Lucy camminava davanti ad Harshad, che portava in spalla il cavo da srotolare dietro di sé. Il tempo trascorse in modo impercettibile, fino a che la spia delle tute non segnalò che la riserva di ossigeno era al venti percento.
«Dobbiamo tornare indietro» disse Harshad.
«E poi?»
«Poi non lo so, cercheremo di inventarci qualcosa, ma almeno avremo aria da respirare».
«Non risolveremo niente rintanati lì dentro. È qui fuori che si trova la soluzione».
«Se sei così gentile da indicarmela allora, sarò ben lieto di seguirla, comandante».
Harshad ha deciso di non seguirmi più, pensò Lucy. L’ho perso. Se solo con loro ci fosse stato anche Alex, forse le avrebbe dato ascolto. Ma non poteva fermarsi ora, aveva bisogno di proseguire.
«Bene» disse quindi Lucy «tu torna indietro allora, io proseguo».
Harshad rispose quasi esasperato. «Ma prosegui…dove?»
«Se torniamo indietro avremo solo sprecato ossigeno inutilmente. Da qualche parte saremo entrati, no? Quindi da qualche parte ci sarà anche l’uscita».
«Ok, tu chiaramente non stai bene. Dovrò riportarti sul Nautilus a forza. Assumo io il comando».
«Assumi quello che ti pare, ma non azzardarti a toccarmi». Il dito che Harshad si trovò puntato contro lasciava poco spazio a dubbi sulla volontà di Lucy.
«Va bene» scrollò le spalle dolorosamente Harshad «se proprio vuoi andare a morire, vai».
Lucy vide nei suoi occhi tutto il dolore di una persona che perdeva qualcuno che gli stava davvero a cuore. «Solo...cerca di rimanere in contatto radio, potrei sempre esserti utile anche da lì, almeno finché le batterie dei caschi reggeranno»
«Certo» gli sorrise debolmente e, quasi a giustificarsi, aggiunse «Hash, io devo andare, lo capisci?»
«Veramente, no» rispose lui con un moto di pietà, in un ultimo disperato tentativo di riuscire a convincerla con il rimorso.
«Già…altrimenti verresti con me». Nonostante sentisse un pizzico di involontaria delusione nel suo tono di voce, Lucy non si pentì di quelle parole.
«Bene, allora…ti aspetto alla navetta» disse Harshad, prima di affidarle quello che restava del cavo che avrebe dovuto aiutarla a tornare indietro, se avesse ancora avuto ossigeno.
«Ok, a dopo». Lucy tentò un sorriso che si infranse nello sguardo rassegnato di Harshad mentre si voltava per seguire il suo filo di Arianna. La luce del casco si affievolì sempre di più fino a sparire, ma Lucy non si mosse finché non lo vide uscire anche dal raggio d’azione del suo piccolo radar piazzato sull’avambraccio della tuta. Quando il segnale del trasmettitore di Harshad sparì, Lucy alzò gli occhi verso l’oscurità e realizzò che, nel buio di un remoto luogo sconosciuto, era completamente, definitivamente sola.

   
 
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