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Autore: Tallahassee    20/11/2013    4 recensioni
- Natsu-kun! – Esclamò la donna, che il Dragon Slayer riconobbe solo allora. – Ti ho riportato le tue mutande, la scorsa notte le hai dimenticate, sciocchino!
Detto ciò, scoccò un bacio sulla guancia di Natsu, posandogli un paio di mutande con delle fiamme ricamate sopra in mano, ignorò il resto della Gilda che era pressocchè morto schiantandosi per terra dallo stupore, e se ne andò via trotterellando.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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   We are!
   Dovrei scrivere la mia long, lo so. Ma avevo voglia di scrivere questa piccola OS nonsopperchènonsoppercome.
   Cooomunque, mi auguro che vi piaccia, non ne ho mai scritto una e mi auguro che voi non me ne abbiate male per l’enorme quantità di idiozie che ho scritto.
   Mi farebbe molto piacere se questa storia vi suscitasse qualche emozione, che sia ilarità, curiosità o anche boh, qualcosa.
   Recensite nel caso in cui troviate degli errori, o la storia non vi piaccia, o mi vogliate scuoiare (?), per favore.
   Un sorrisone, gente, ma soprattutto… Buona lettura!
 

 
   Una losca figura si tenne nell’ombra, camminando per le strade di Magnolia. I suoi passi producevano un sinistro suono, mentre pian piano le tozze  gambette dell’essere di avvicinavano al confine della città, dove si distingueva bene una stradina sterrata che conduceva ad una Gilda.
   La Gilda.
    Cantando vittoria, l’essere si avviò per il viottolo, guardando con desiderio le panciute galline che scorrazzavano liberamente per il cortile esterno. ‘Chissà… Magari dopo aver sistemato questi babbei ne riuscirò a prendere una’ pensò, mentre l’ombra di un sorriso perfido le aleggiava sulle labbra.
    La figura, decisamente sospetta, sollevò il capo verso l’insegna della Gilda, lasciando che il sole le illuminasse lo strano animale che teneva intorno al collo, i cui occhi brillarono di quella che sembrava decisamente cattiveria. Una mano rugosa si posò sul portone della Gilda, spingendolo con forza sino a farla aprire.
   Una giovane maga dai capelli biondi all’interno dell’ampio salone sgranò gli occhi per il terrore.
 
   Un po’ di tempo prima, quando questa storia era ancora meno sensata…
 
   Natsu si portò alle labbra qualcosa di indefinito che sembrava una banana bruciata sino a diventare nera, con una strana salsa blu a pois gialli sopra. Lucy, seduta accanto a lui, si scansò inorridita. – Come fai a mangiare una cosa simile? – chiese spostandosi di lato, finendo quasi addosso a Cana, che era tutta intenta nel predicare le meraviglie del sakè a Bacchus, che non si sa come mai era lì, ma sta di fatto che era ubriaco fradicio, e che Mira aveva i suoi dubbi sulla scusa che aveva usato per la sua presenza; a detta sua ‘Un goccetto con la più grande bevitrice di Fairy Tail’ nascondeva un significato nascosto molto particolare. Molto, molto particolare. Molto, molto, molto particolare. Ma forse oggi la nostra Mira si era svegliata più cospiratrice del solito.
   - Ma è buona! – Esclamò Natsu con l’entusiasmo del bambino che scarta la caramella.
   Il gemito di Lucy avrebbe potuto essere un ‘Sì’ quanto un ‘Qualcuno gli insegni come si comportano gli umani’ anche se là dentro, con Happy che era appena caduto nel barile di sakè di Cana solo per poi trovarci un Gray nudo all’interno, persino il concetto di umanità veniva sviato dalle convezioni sociali.
   Come per dare il buon esempio, Lucy prese una fetta di torta al limone (l’ultima volta che aveva osato assaggiarne una alla fragola non era stato un bello spettacolo, ma Erza continua a smentire ogni voce sulla sua follia improvvisa) da Mira, mangiandola poi con eleganza principesca, proprio seduta davanti a Natsu.
   Questi si limitò a continuare a mangiare la sua strana banana, ogni tanto sorridendo in direzione del soffitto, probabilmente a qualcosa che vedeva solo lui. Lucy sospirò frustrata, guardando anche lei il soffitto, stavolta con disperazione. ‘Natsu…’ pensò, ‘quando hai intenzione di farmi capire, farci capire, fare capire a tutti che sta succedendo?’
   Il Dragon Slayer, ovviamente, non rispose ai suoi pensieri, che furono bruscamente interrotti dall’essere, o meglio, dalla persona, od ancora meglio, dalla sua comandante suprema che entrò in Gilda con fare altero.
   Tutti si voltarono a fissarla con stupore, mentre Lucy, dopo un attimo di shock assoluto, si inginocchiò, spiaccicandosi praticamente per terra.
  
   Natsu osservò con interesse la nuova arrivata, poiché questa aveva qualcosa di decisamente noto; gli stivali marroni, la minigonna azzurra e bianca, in tinta con la giacca molto stretta, la cintura marrone, nella quale si potevano inserire un portachiavi ed una frusta. Ma Natsu proprio non capiva chi fosse, perché se Lucy era accanto a lei, come mai sembrava che fosse invecchiata molto male di cent’anni proprio davanti a lui?
   Probabilmente tutto il resto della Gilda se lo stava chiedendo, ma Lucy rispose alla loro tacita domanda con un urlo carico di riverenza: – Signora affittuaria! Che onore averla qui!
   E, detto ciò, Lucy guardò i suoi compagni di Gilda con uno sguardo che imponeva a tutti di trattare quella vecchia come se fosse una Dea.
   La ‘Dea’ in questione, avanzò con maestosità verso il centro della Gilda, maestosità che svanì completamente e che fu sostituita dall’orrore generale quando questa inciampò, mostrando a tutti cosa ci fosse sotto la gonna.
   Elfman borbottò che un uomo in quei casi non batteva ciglio, mentre sveniva su di Evergreen, che a sua volta borbottava che una vera fata non avrebbe mai indossato una certa cosa ad una certa età.
   L’affittuaria si rialzò come se non fosse successo nulla, o meglio, come se Makarov non avesse cercato di strapparsi gli occhi e Gray non avesse indossato nuovamente i vestiti.
    Gray, che si rivestiva.
    No, c’era decisamente qualcosa che non andava in quella nonnetta dall’intimo indecente.
   Comunque, dopo aver salutato con un ‘Quando mi pagherai l’affitto, sconsiderata?’ Lucy, e dopo che tutti ebbero capito da dove provenissero i vestiti (mutande annesse) che indossava la vecchia, l’affittuaria sembrò individuare lo sfortunato per cui aveva fatto tutta quella strada con le sue tozze, vecchie gambe.
   - Natsu-kun*! – Esclamò l’affittuaria, che il Dragon Slayer riconobbe solo allora. – Ti ho riportato le tue mutande, la scorsa notte le hai dimenticate, sciocchino!
   Detto ciò, scoccò un bacio sulla guancia di Natsu, posandogli un paio di mutande con le fiamme ricamate sopra in mano, ignorò il resto della Gilda che era pressocchè morto schiantandosi per terra dallo stupore, e se ne andò via trotterellando.
 
   Gajeel si era sempre chiesto perché Natsu non uscisse mai con nessuna, non parlava mai di qualche vecchia fiamma (se si escludono tutte quelle che mangiava) e non mostrasse mai nessun segno di attrazione nei confronti dell’altro sesso. Così, il Dragon Slayer d’acciaio era arrivato alla quasi certa soluzione che Natsu fosse… be’, dell’altra sponda, o che là sotto non avesse quello che ci si aspetterebbe da un maschio, ma Gajeel non voleva nemmeno pensarci.
   Ma ora che quella… cosa rugosa era apparsa, non sapeva più cosa pensare, se non che voleva delle risposte, subito.
   Si avviò a grandi passi verso Salamander, muovendosi comunque a scatti per lo shock subito. Natsu, intanto, cercava di far risvegliare dal suo coma ad occhi aperti la bunny-girl, sventolandole quella che sembrava una banana azzurra sotto il naso. Gajeel schiaffò una sua manona sul tavolo, per attirare l’attenzione di Natsu. Dietro di sé, sentiva gli occhi dei membri ancora vivi della Gilda puntati su di loro. – Che diamine sta succedendo, Salamander? 
   Natsu aveva capito che, all’incirca, Gajeel, lo chiamava così quando aveva intenzione di fare a pugni. – Uh? – Chiese Salamander, senza capire nulla. – Sì, le mutande sono mie.
   L’ultimo bagliore di speranza che brillava nel petto dei presenti si spense, lasciandosi dietro una scia di incredulità e desolazione.
   - E che diamine ci facevano – Chiese Gajeel con quello che incredibilmente sembrava spavento, - nelle mani di quella vecchia?
   - Non lo so.
   Tutta la Gilda si schiantò per la milionesima volta al suolo per la frustrazione, provocandosi l’ennesimo livido. Ma Gajeel non si scompose. – Cana! – Chiamò a gran voce, mentre l’interpellata ridacchiava tra le braccia di Bacchus – Hai fatto bere qualcosa a Natsu, ultimamente?
   La maga parve pensarci un po’, prima di rispondere: - No, sciono scicura. Non va maaaai messo l’alcohol vicino alle fiamme, idiota! – Detto ciò, tornò a ridacchiare nel suo piccolo mondo.
   Lucy intervenne. – Be’, Gajeel, devi sapere che Natsu non è né dell’altra sponda, - tirò un sospiro come se ciò che stava per dire le costasse fatica - sì, ti ho sentito qualche giorno fa, né interessato all’over 80.
   Gajeel grugnì, chiedendosi dove volesse andare a parare la bunny-girl.
   - Quelle mutande… - continuò Lucy un po’incerta, - erano in camera mia, quando l’affittuaria è entrata.
   La frase sembrò disperdersi nell’aria come un palloncino al vento.
   Natsu, senza mutande, in camera di Lucy.
   Cacchio.
   Con uno scoppio abnorme tutti i membri della Gilda iniziarono ad applaudire, a ridere per il sollievo, o a dare grosse pacche sulle spalle di Natsu, tutto concentrato adesso sulla torta di Lucy.
  Ovviamente, però, tutti tranne Mira, che era svenuta tra le braccia di Lisanna.
   La risata di Gajeel era la più forte di tutti, mentre Lucy era sparita in una sorta di tornado femminile che l’aveva avvolta e portata via. – Fiammifero che non sei altro! Ma diccele queste cose, no?
   Natsu, improvvisamente conscio del resto della Gilda che lo circondava, guardò Gajeel, e con tutta l’innocenza del mondo gli chiese: - Ma scusa, lattina, perché tu non dici niente a nessuno riguardo te e Levy, invece?
   Mentre Gajeel tirava un pugno a Natsu che quest’ultimo non avrebbe mai dimenticato, Mirajane, Jet e Droy svennero in contemporanea, mentre il ‘Tornado femminile’ acciuffava anche Levy.
 
 
   *-kun: Per chi non lo sapesse, ‘kun’ è un suffisso con funzione vezzeggiativa giapponese che indica una grande confidenza.
 
 
   Ho corretto i miei erroracci beoti, e nel caso in cui ve lo stiate chiedendo Cana era ubriaca mentre diceva ‘alcohol’ c;
   Grazie per la segnalazione a StelladelLeone ed a AngelWings_DwarfGigi4!
  
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