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Autore: RCarson    20/11/2013    2 recensioni
Slash | Rating Variabile | Fluff | Sterek | Raccolta
Derek è tornato a Beacon Hills con le mani sporche di sangue, ed è incominciato tutto così. Sono passati cinque anni e adesso tocca imparare a convivere con il fatto che un lupo mannaro può morderti, ma anche marchiarti.
Raccolta di future!fic su Derek e Stiles.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il ragazzo con l'uroboro tatuato - 1. Marchiarsi
Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, (Accenno a Lydia Martin e Cora Hale)
Pairing: Derek/Stiles (Sterek).
Conteggio Parole: 888 (Word)
Avvertimenti: Fluff, slash, future!Fic
Rating: Verde - Pg

 
Il ragazzo con l'uroboro tatuato
1. Marchiarsi

 
Stiles non crede di aver mai sperato in qualcosa di normale con Derek. Certo, aveva sognato, in uno dei suoi momenti da ragazzina frigida, un anello al dito, una casa fra i monti e dei bambini urlanti - o ululanti - ma era consapevole che non sarebbe mai potuto succedere. Quando Derek glielo aveva proposto, quando aveva avuto la certezza che sarebbe potuto tornare a casa con la consapevolezza di appartenere, non poteva immaginare la situazione si sarebbe risolta così, ma il suo compagno, o fidanzato o accompagnatore o ragazzo o amante o maschio alpha-non-proprio-alpha, era pur sempre Derek Hale e la loro relazione era iniziata durante una notte nebbiosa, senza che nessuno sapesse che era anche solo tornato a Beacon Hills.
Era cominciata quando Derek si era presentato alla sua porta con le mani ed i vestiti sporchi di sangue, bisognoso di aiuto. Non c'era stato nemmeno bisogno di parlare, Stiles era salito sul fuoristrada e l'aveva seguito. Derek l'aveva portato in un posto fra i boschi dove non era mai stato e c'era puzza di sangue e morte ovunque - erano umani, questo lo aveva capito dal viso disgustato e semi dolorante di un Derek ancora più silenzioso del solito. Stiles era armato solo della sua buona volontà – la mazza da baseball si era rotta qualche mese prima, all’ospedale - e aveva cercato qualunque cosa potesse aver causato tutto quell'orrore, quando credevano di aver sconfitto ogni causa di male, sentendosi sulle spalle tutta la forza oscura di Beacon Hills.
La ringrazia, a posteriori, perché quando quella creatura - una volpe a nove code, nemmeno fossero in Naruto, che non gli era nemmeno mai davvero piaciuto - gli era passata davanti, la oscurità attorno al suo cuore gli aveva fatto sfiorare l'attacco di panico e Derek, con la sua maledettissima sindrome dell'eroe, gli si era avvicinato. Il primo pensiero che aveva avuto era stato che Lydia l'aveva baciato per fare in modo che tutto andasse via. Era stato veloce e senza senso e non crede l'avrebbe fatto a mente lucida, ma si era sporto poco e aveva baciato Derek con forza, gli occhi aperti e la bocca serrata. Derek era rimasto spaesato per un momento e poi l'aveva baciato - e per davvero, non come due ragazzini al primo anno di scuole medie. Non sa ancora perché e crede di non volerlo sapere.
La loro relazione era incominciata così, non poteva uscirne fuori qualcosa normale. Nemmeno dopo cinque anni, un appartamento in Massachusetts, una laurea al MIT e una vita comune - per quanto comune possa essere convivere con un lupo mannaro.
Quando gliel'aveva detto era notte e Derek era appena tornato da una di quelle conferenze sull'arte celtica che amava così tanto. Era stato strano e unico ma non poteva immaginare che potesse finire in quel modo.
"Voglio marchiarti." Il tono della sua voce era basso e autoritario. L'aveva detto come sapesse che la risposta sarebbe stata positiva, come se non importasse altro.
"Non sono una mucca, Lupo cattivo." Aveva risposto Stiles, il suono ovattato dalla fortezza di coperte che aveva addosso. "Vieni a letto."
Derek aveva sorriso e si era morso le labbra, con lo sguardo in alto e un'espressione così sua che Stiles non crede di averla mai vista a nessun'altro.
"Significa che voglio sposarti, Stiles.”
Stiles aveva tirato fuori la testa da sotto le coperte e l’aveva guardato. Il viso di Derek era calmo, come se fosse appena tornato da una visita a casa di Cora o dalla tomba di sua sorella Laura.
“Ti hanno dato qualche droga pesante, Derek? O si sono impossessati di te? So riconoscere quando un alieno entra in te, c’è un ombra grigia nei tuoi occhi. The Host l’ho letto a quattordici anni e-“
“Stiles, gradirei una risposta”. Il suo sguardo era lo stesso di sempre, con la stessa consapevolezza di ogni giorno.
“Sì."
**
Stiles non poteva immaginare che il senso della parola marchiare fosse letterale per i lupi mannari. Almeno, lo era nelle famiglie antiche come gli Hale. I matrimoni fra lupi mannari non comprendono fedi di oro bianco con inciso il nome del compagno, ma simboli tatuati in mezzo alle scapole e patti indissolubili.
Sarebbe stato troppo umano e così poco Derek.
Stiles l’aveva scoperto cercando sulla scrivania di Derek gli appunti di fisica che lui gli aveva sequestrato qualche tempo prima. Li aveva trovati accanto ad un album dello stesso materiale del baule da allenamento lupetti, come l’aveva soprannominato. Non l’aveva mai visto prima, aveva supposto fosse nascosto dentro il baule assieme ai suoi ricordi di alpha mancato e i suoi beta sulla coscienza. Era logoro e sulla prima pagina, in una scrittura così inclinata da essere a malapena leggibile, c’erano i nomi di tutti gli Hale che erano vissuti abbastanza da avere dei compagni, i cui nomi erano scritti accanto. Sulle pagine di pergamena spessa e ingiallita, nell’album di famiglia degli Hale, c’erano disegnati almeno cento simboli celtici, tracciati dal rispettivo compagno. Il suo era l’ultimo, disegnato a china da Derek senza che lui nemmeno sapesse. Un uroboro con un fiore di loto nel centro. Accanto, in una calligrafia fitta ed elegante, Derek aveva scritto un messaggio, come se si aspettasse che Stiles curiosasse fra le sue cose.
“So che lo scoprirai prima del previsto. Significa purezza ed eterno ritorno. Tienilo a mente.”



 
fin. (Per adesso.)
La verità è che sto scrivendo una long, e che questi sono corollari di un'altra trama che mi passa per la testa ma non ho la costanza di far diventare un'altra storia. Ho deciso di raggrupparli in momenti con livello di fluff/angst/erotismo/qualunquecosa massimo,  per svuotare un po' la testa. 
E' partito TUTTO dal Writing day, con il prompt #17. Ho una fissa per i simboli antichi, e così come lo è il triscele lo è anche l'uroboro. Sono tutti simboli di infinità ed eterno, vi lascio da qui immaginare come andranno le cose :)
Grazie mille a CHIUNQUE leggerà, commenterà, mipiacerà, o anche solo passerà.
Ross <3
   
 
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