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Autore: LadyElizabeth    29/04/2008    2 recensioni
La sera prima della battaglia contro Salah-Adin Baliano invia a Sibilla una lettera per spiegare quello che sente...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sibilla

Sibilla, Sibilla, Sibilla…

Ripeterei il tuo nome all’infinito. Un nome che veniva dato alle fanciulle che sapevano quello che sarebbe successo…ma tu evidentemente non lo sai e purtroppo, non lo so neanche io.

Sibilla, mia dolce rosa orientale, non comprendi forse che ti amo?

Non comprendi che se ho rifiutato la tua mano l’ho fatto per te?

Io non voglio che il popolo odi la sua regina, non voglio che la regina soffra inutilmente accanto a un uomo che non la merita…

Tu sei di stirpe regale, io un povero fabbro trapiantato a Gerusalemme e fatto Cavaliere per volere del padre…

Durante un nostro colloquio ti ho detto che eravamo diversi, troppo, e tu mi hai risposto di no, io ero un Cavaliere e quindi ero di rango pari al tuo…ti sei sbagliata…io sono un codardo Sibilla.

Io ho paura del domani, ho paura di questa guerra, mi sento solo e sperduto…Sono un cavaliere in mezzo a pochi uomini che sono ancora più atterriti di me…

Cosa succederà domani?

Cosa ti accadrà se io e i miei uomini non riusciremo a difendere Gerusalemme dagli assalti di Salah Hadin?

Verrai presa e fatta schiava?

Verrai data in moglie ad un principe saraceno?

Non voglio che questo accada perché allora, anche da morto, proverei un enorme dolore sapendo che è per colpa mia che sei finita così.

Se la guerra dovessimo vincerla noi però, vorrei convincerti a seguirmi in Francia. Lì potremmo essere un uomo e una donna come tutti gli altri, marito e moglie, se ancora mi vorrai…

Se sopravvivo a domani non resterò qui, non so il perché ma sento che devo tornare in Francia, qui non mi sento me stesso, sento gli occhi della gente puntati addosso a me, tutti si aspettano che io sia come mio padre o forse anche di più ma io non sono nato Cavaliere e non posso essere ciò che non sono…

Spero che tu legga questa lettera e non la bruci senza averla aperta, spero che tu comprenda quello che sto passando…

Vorrei solo più ringraziarti perché qui, a Gerusalemme, tu sei stato il mio sole, sei stata capace di farmi provare sentimenti che solo mia moglie mi ha fatto provare…

Quello che hai fatto per me non lo dimenticherò e, ne puoi stare certa, i momenti passati con te saranno l’ultima cosa a cui penserò prima di morire oppure la prima appena sarò in Francia…

Buona notte mia dolce rosa…ti amo.

  
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