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Autore: xlarryfeelings    20/11/2013    0 recensioni
“Ciao, scusami se ti ho fatto soffrire, scusami se non ci sono stato, scusami se sono sparito nel nulla, scusa per tutto.”
—“Figurati, tanto ormai è passato.”
“Davvero?”
—“Sì.”
“E allora perché sei così freddo?”
—“Perché, nel frattempo, sei passato anche tu.”
****
Con questo mio scritto,pubblicato senza alcun scopo di lucro,non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle i alcun modo.
*****
Larry esplicita.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Y o u   a n d   I  .




Harry Styles.

Un nome.

Una storia.

Un ragazzo distrutto.



Louis Tomlinson.

Un nome.

Una storia.


Un ragazzo che si è rialzato troppe volte.



Sono quel tipo di ragazzo, che quando si accorge di essere fissato, abbassa lo sguardo e si chiede, questa volta, cos'ha che non va.


Sono quel tipo di ragazzo, che anche se circondato da milioni di persone, si sente comunque estremamente solo.



E forse, Harry lo era davvero.


Forse prendersi una pausa, dalla fama, dalle fan soffocanti, sarebbe la cosa migliore, ma sopratutto, una pausa da me stesso, dalla mia mente, dai pensieri che ogni giorno mi mangiano vivo, che mi rendono difficile respirare, vivere.


-Sei sicuro Harry? Potrebbe compromettere tutta la tua carriera.- Disse uno dei tanti menager incrociando le braccia al petto.
-Ne sono più che certo, è quello che mi serve, sono consapevole delle conseguenze, ma non mi interessa, in questo momento, è quello che voglio.- Pronunciai queste parole con sicurezza nella voce.
-E va bene, chiameremo subito il tuo jet privato, la destinazione la sceglierai tu, le valigie sono già pronte, buon viaggio amico.- Disse lui dandomi una pacca sulla spalla.


Harry era uno di quei ragazzi dal sorriso spento e gli occhi freddi, un ragazzo distrutto da tutte quelle persone che gli sarebbero dovute stare accanto.

Harry era diverso.



A volte mi chiedono se ho mai avuto davvero paura, sì, ho sentito la paura, la paura di diventare come loro.
La paura di essere distrutto, una paura che si sta realizzando, concretizzando.


"Ho solo bisogno di essere salvato."


E c'era una sola persona che avrebbe potuto farlo.


Louis.


L'unica soluzione, era andare da lui, ma con quale coraggio?
Dopo tutti questi anni, senza nemmeno un messaggio, una telefonata, una parola.


-Destinazione, signore?- Disse il pilota del jet in cui stavo salendo.
-Doncaster.- Risposi con la voce tremante.

Dopo poche ore di viaggio, atterrai all'aereoporto di Londra, presi le mie valige, misi la giacca, e uscii dall'aereoporto.


Fuori da esso mi aspettava un taxi, tanto per passare inosservato.


-Dove la porto signore?- Disse gentilmente il conducente.
-Al mio appartamento, ma dovrebbe aspettarmi fuori.-
-Nessun problema, signore.- Rispose comprensivo.


Non appena posate le valige, scesi immediatamente entrando nel taxi, aggiustandomi il ciuffo.
-Casa Tomlinson, perfavore.-
Sfrecciammo sotto la pioggia, sulle strade bagnate di Doncaster, fino ad arrivare ad una piccola villetta accogliente.

-Ecco a lei, signore, casa Tomlinson, come richiesto.-

Scesi immediatamente dal taxi, correndo freneticamente verso il portone principale.
Feci per bussare, quando la porta si aprì di colpo, mostrandomi un Louis fin troppo cresciuto.

-Ha-a-rry?- Il mio nome pronunciato da lui, suonava così bene.
-Louis..- Dissi sistemandomi il ciuffo, insicuro.

Non feci in tempo a dargli spiegazioni che mi ritrovai stretto in un dolce abbraccio, avvolto da ue braccia gracili.

-Non sai quanto mi sei mancato.- Mi disse in un sussurro che mi fece venire piacevoli brividi per tutto il corpo.
-Perchè sei qui? Dopo tutto quello che ti ho fatto passare, Harry?- Continuò sciogliendo l'abbraccio e guardandomi spaventato.
-Mi sei rimasto accanto passeggiando tra le schegge di una vita in frantumi. Macerie, resti. Ma c’eri, ci sei sempre stato Louis, sei l'unica persona che può aiutarmi, sei l'unica persona di cui ho bisogno.- Risposi con voce tremante.
 


*flashback.*


Guardai il cellulare "4:30" del mattino.
composi il numero.
Louis.
uno squillo.
due.
tre.
-Pronto?-
-E' colpa tua se non riesco a dormire.-
-Aspettavo solo questo, Hazza.-


*FINE FLASHBACK.*



-Come stai, Harry?- Mi chiese preoccupato.
-Sopravvivo.- Risposi con un sorriso amaro.
-Fa male?- Disse triste.
-Cosa?-
-Sentirsi così, insomma, in bilico.-
-Si, ma dopo un pò ci si abitua.-
-Abitua a cosa?-
-Al dolore, alle lacrime, alle notti insonni, al silenzio.-
-Non ti dispiace lasciarti andare?-
-A volte, lasciarsi andare è l'unico modo per non soffrire.-
-Si, ma dopo stai peggio.-
-Non c'è mai fine al peggio.-
Una lacrima amara scese sulla mia guancia bagnandomi il volto.
-Perchè non chiedi aiuto? Hai milioni di persone intorno, perchè proprio io? Non me lo merito, ti meriti di meglio Harry.-
-Sono tutti troppo sordi per sentire che sto urlando in silenzio.-





"Don't let me, don't let me, don't let me go, cause i'm tire of feeling alone."
  
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