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Autore: Mushroom    20/11/2013    2 recensioni
#01. Holding Hands.
#02. Cuddling Somewhere: «Non stavi dormendo» dice allora, lentamente, come se stesse valutando la cosa, senza nessuna intonazione diversa da quell'odiosa sfumatura di niente che caratterizza sempre ogni sua parola. Dean lo detesta. Detesta un po' questo Castiel, questo che compare senza avvisare ed è tutto casa – battaglia – e chiesa; storce il naso, pensando che fino a qualche tempo fa, prima di un non sono uno strumento e di un ho dubbi confessati con un minuscolo sorriso, non gli sarebbe importato. Non l'avrebbe neanche visto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Where else to go [#01]
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Castiel + Sam Winchester
Rating: PG/SAFE
Avvertimenti: Time line: quarta stagione, inizi; Linguaggio
Conteggio Parole: 730
Note: Era da un secolo che volevo iniziare la 30 days OTP challenge e, alla fine, eccomi qui XD ci ho provato anche con Sherlock e non sono andata oltre il primo prompt. Ma voglio tenermi in esercizio e questo sembra essere un ottimo modo per farlo, visto che mi obbliga a scrivere qualcosa ogni giorno o/ non betata, tutte le schifezze sono mie. Il rating potrebbe variare con l'andare avanti della challenge.
Disclaimer: Niente è mio e niente mi appartiene. 


Dean odia le streghe.

Anche prima che suo padre gli consentisse di cacciarle, non le ha mai sopportate. Sono come i parassiti del paranormale; quella eredità poco igienica e grossolana della magia nera. Se si tratta di loro ci sono sempre troppe interiora e troppo sangue e troppi strani liquidi appiccicosi. E, soprattutto, sono una rogna da uccidere.

Castiel – quell'angelo che sembra essersi improvvisamente trovato addosso; quell'angelo che non dovrebbe stare sulla sua spalla, ma che in quel momento è lì per sistemare i loro casini – volge lo sguardo sui resti ai suoi piedi, gli occhi che sezionano ogni strato di pelle, ogni ossa, ogni cellula, fino a quel poco che è sopravvissuto dell'anima. Forse. Dean non sa se sia corretto. Insomma, ci dovrebbe essere tanta merda mistica riguardo a un angelo che guarda un cadavere, no? E tanta luce. Beh, la luce c'è, quando si parla di loro. Questa sembra essere l'unica cosa su cui la tradizione Cristiana ci ha preso. Più o meno.

Ma se c'è veramente qualcosa di mistico – qualcosa di buono – nella figura di Castiel, Dean non è in grado di vederla. C'è quella cosa, questo sì. C'è una scintilla sotto pelle, la paura, la consapevolezza di avere di fronte qualcosa che può solo cercare di immaginare. Ma non c'è niente di mistico. In Castiel, come in tutti gli angeli, non c'è niente di sereno. Di salvifico. Solo di spaventoso.

Poi inclina la testa e si muove, e l'immagine di poco prima semplicemente scompare. Dean sbatte le palpebre, mentre Castiel si china verso ciò che la strega ha lasciato, infilando le mani in quella poltiglia che – urg - gli fa venire la nausea. Sam si copre il volto con una mano «Ha un odore orrendo»

«Grazie tante, principessa» sbotta Dean perché, davvero, lì se ne sono accorti tutti. Tutti tranne Castiel, probabilmente, che continua in quel suo lavoro di non ha capito cosa con un'espressione assorta e solenne.

Tutto ciò che voleva era una caccia veloce. Strega. Uccidi la strega. Vai a uccidere un'altra cosa barra salva il mondo da una possibile apocalisse. Non è tanto difficile, no?

Mette le mani sui fianchi, guardandosi attorno, cogliendo con la coda dell'occhio le pieghe del trench coat di Castiel «Abbiamo a che fare con la nascita del nuovo anticristo?».

Castiel, molto lentamente, si volta verso di lui. Stringe gli occhi, guardando verso Sam. Ecco un'altra cosa che odia. Che gli angeli possano pensare una cosa simile di Sam. Che Castiel possa pensarlo «Questo non è chiaramente l'anticristo, Dean» dice, molto lentamente «Ma, se ti volessi avvicinare, avrei bisogno della tua assistenza»

Con riluttanza, Dean alza le mani e decide di assecondarlo. Non ha capito ancora come funzioni, su in Paradiso, ma non è sicuro di volersi inimicare Castiel. Anche perché tutti gli angeli che ha conosciuto sono, più o meno, molto peggio di lui. E siccome gli è capitato l'angelo meno cazzone tra gli angeli cazzoni, forse è il caso di non farlo incazzare.

«Quindi?»

Ha un brivido quando Castiel punta gli occhi nei suoi. Lo ha sempre. Non è ben sicuro che abbia a che fare con la sua natura divina.

«Ho trovato qualcosa» Castiel è grave, come se il mondo fosse in caduta libera verso la rovina. Si rimette in piedi con facilità, incurante di fronte alla poltiglia maleodorante che gli imbratta i vestiti, facendosi tanto vicino che Dean è costretto a prendere un piccolo respiro, perché non gli piacciono quelle distanze, proprio per niente.

Castiel lo guarda con freddezza – anche se non c'è mai una mezza misura, in lui, e quello non è disinteresse, è solo cieca obbedienza - e sposta gli occhi verso il basso. Dean sobbalza quando gli prende una mano, aprendola dal pugno in cui era con facilità. Ci passa sopra il pollice, in un gesto che è distratto, non voluto, facendolo sentire ancora più a disagio. E poi diciamocelo: ora le sue mani puzzeranno di morte e streghe per giorni e quella roba fa veramente ribrezzo.

Non che Dean non abbia visto cose rivoltanti nella sua vita, ma quella è veramente una che –

«Dean?» domanda Castiel, riportandolo alla realtà.

Dean sbatte le palpebre, sentendo qualcosa di freddo e untuoso scivolargli in mano «Non fa parte di questa vittima»

E prima che possa indignarsi o imprecare o fare qualsiasi cosa, Castiel scompare nel suono di mille ali battenti.

Fantastico, pensa, guardando la mano morta che non appartiene a quella vittima. Stupide streghe.

 

 

 

 

 

 

   
 
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