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Autore: MattieInChains    20/11/2013    0 recensioni
Penso, non penso, ripenso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le pareti mi si stringono addosso.
Nel buio apro un occhio.
C'è odore di chiuso,di pulito,di caldo di gatto.
Le mie memebra gracili sono intorpidite dal caldo e dalle coperte mentre riacquisto consapevolezza; cerco di captare rumori, odori provenienti dal resto della casa ma il tutto è ancora troppo ovattato.La mia mente ritorna nel corpo.
Mi sveglio.
Ormai è automatico, non rimetto più neanche la sveglia: lascio spontaneamente il mondo inconscio alle sei e venti del mattino, tutti i giorni , anche la domenica.
La differenza è che la domenica continuo a galleggiare per ore in flusso di coscienza costante, esattamente come adesso; il pensiero fluisce liquido come aria,velocissimo.
Abbiamo mille modi di pensare. Il tutto è la mente.
Esiste il fuoco dentro di noi, il fuoco dell'intuizione che come un lampo illumina il tutto arriva inatteso, direttamente dall'interno. E' un momento. Tutto si collega, tutto è chiaro. La mente è fuoco.
E dal fuoco si trasforma in terra.
C'è la terra nella nostra mente: le nozioni, così solide, così sicure, le cose che sappiamo fare, montagne di nozioni.Alberi del sapere con radici profonde e mille diramazioni, i frutti del nostro studio, degli anni a scuola.L'arrampicata del ragionamento passo per passo. Un passo alla volta su una parete rocciosa.
Cambio posizione nel letto caldo.Il mio braccio formicola, il gatto fruscia e struscia tra le coperte.Fuori non c'è luce.
Gioco coi confini delle coperte e coi confini del mio pensiero.Limite fisico e limite metafisico; come Leopardi giocava a scavalcare la siepe con la sua mente io mi libero delle coperte.
Il mondo più vicino al mio è lontano anni luce.
Il mio pensiero vaga col vento; fantastico di mondi nuovi, mondi vecchi, sbiaditi veloci come la tramontana leggeri come l'aria e volano, come uccelli, come aquiloni, nuvole evanescenti che balzano, sbalzano, scuotono.
Sono io. In mille venti diversi, adagiato sulle nuvole oltre qualunque siepe.L'aria è libera e va dove vuole.
Precipito sprofondando nelle coperte, nell'abisso.
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
Ritorno nell'abisso nero dell'inconscio, tutto è di nuovo ovattato, increspato, li scio, trasparente. E sono in un altro mondo che non è un mondo che non è un ricordo e galleggio e non nuoto e lentamente finire lentamente trascinarsi via.
Dormo.
  
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