Pretty Little Angel Eyes
Secondo anno
Lucius era seduto al tavolo con tutti gli altri
Serpeverde,
aspettando lo smistamento.
Nonostante ci fosse un posto vuoto di fronte a
lui, Narcissa
non si era seduta lì, ma al lato opposto della tavola.
Ciò lo riempiva di sollievo, un immenso
sollievo.
Quello che gli piaceva di meno era invece che
Bellatrix
fosse seduta pochi posti più in là rispetto a
dove era lui.
“Rosier Amanda”
chiamò la McGranitt.
Era l’ultima ragazza rimasta da smistare.
Aveva capelli scuri e occhi verdi.
Anche se piccolina era uno schianto di ragazza: in
fondo
cos’erano due anni di differenza?
Se non sbagliava, c’era un Rosier al
quarto anno di
Serpeverde, in classe con Andromeda Black.
Quindi questo significava che…
“SERPEVERDE!” urlò
il cappello e lui applaudì con tutti gli
altri membri della sua casa.
Amanda si diresse verso il tavolo di Serpeverde e
Elettra
Nott le fece segno di andare nella sua direzione.
In cuor suo avrebbe sperato che si sedesse nel
posto vuoto
di fronte a lui.
Narcissa accolse la nuova arrivata con un sorriso
distaccato, in quanto era troppo occupata ad osservare Lucius di
nascosto.
“Cissy… lei è Amy,
la mia cuginetta!” le rivelò Elettra,
mentre Hanna Quirrel (l’unica sua altra compagna di stanza) e
Christopher
Thomas (suo migliore amico e coetaneo) si presentavano alla nuova
arrivata.
Chris fu fin troppo cordiale con la ragazza e
Narcissa
sorrise quando se ne accorse.
Era raro che Chris si prendesse una cotta per
qualcuna.
“Elettra… chi è
quel biondino, laggiù?”
Narcissa sperò di sbagliarsi quando
seguì lo sguardo di Amy,
ma i suoi presentimenti furono confermati quando vide che la nuova
arriva aveva
puntato proprio Lucius.
Il SUO Lucius.
“Si chiama Lucius Malfoy, ma non credo
che sia il caso di
interessarsene. E’ un ragazzo piuttosto…
gelido.” cercò di dissuaderla Elettra.
Amy fece un sorrisetto che non preannunciava
niente di
buono.
“Interessante…”
Non c’era niente di innocente in quello
sguardo, eppure
aveva solo undici anni.
Narcissa iniziò a sentire il suo
stomaco contrarsi e dovette
congedarsi da tutti, per non far vedere quanto la cosa
l’avesse turbata.
Sapeva, però, che non ce ne sarebbe
stato bisogno.
In fondo tutti sapevano della sua cotta per Lucius
e i suoi
migliori amici l’avevano ascoltata tutto l’anno
precedente.
Come poteva odiare la cugina di Elettra?
Sicuramente questa
cosa l’avrebbe allontanata da lei e Narcissa le voleva
davvero troppo bene per
accettare una cosa simile.
La presentazione tra Lucius Malfoy e Amanda Rosier
non tardò
ad avvenire, ma non per colpa di Elettra, bensì di suo
fratello Jason.
Lo presentò alla cugina come uno dei
suoi migliori amici e
lei fece ben trapelare il suo interesse per il ragazzo.
“Finalmente ti conosco… non
ho potuto fare a meno di
notarti.”
Lucius fece un ghigno prima di rispondere:
“Neanche tu sei
passata inosservata.”
Quel che Lucius non sapeva, era che Amanda fosse
promessa a
Anthony Dolov, migliore amico di Bellatrix Lestrange.
In realtà i due
si
erano incontrati solo qualche anno prima, quando Anthony era al secondo
anno e
Amanda aveva solo 7 anni, quindi da parte di nessuno dei due
c’era stato
l’interesse di approfondire la conoscenza.
Sapevano che un giorno avrebbero dovuto sposarsi,
fine della
storia, e Amanda non vedeva nulla di male al pensiero di fare altre
esperienze
prima di arrivare a quel giorno.
Un giorno talmente lontano per lei che a stento
credeva
fosse una cosa inevitabile.
“Ricordati che è mia
cugina!” sentenziò Jason facendo un
sorriso bonario.
“La tratterò bene!”
promise Lucius, facendo sghignazzare Amanda.
All’inizio di gennaio del secondo anno
per Narcissa, il
terzo per Lucius, sembrò chiaro che Lucius Malfoy e Amanda
Rosier stessero
insieme.
Andromeda cercò con tutta se stessa di
stare vicino alla
sorella in un momento così delicato per lei, una ragazzina
di 12 anni che
vedeva infrangersi la possibilità di essere amata dal
ragazzo che le piaceva.
Bellatrix invece, se inizialmente si limitava a
chiedere il
permesso a Narcissa di cruciare Lucius, ora si era fatta
pericolosamente
silenziosa.
Narcissa non le aveva rivolto parola per tutto
l’anno
precedente da quando aveva preso l’iniziativa di affatturare
Malfoy per la sua
maleducazione.
Quando però al suo dodicesimo
compleanno, il 16 luglio,
Bellatrix si era presentata con una torta gigante a sette piani, con
tanto di
blasone di Serpeverde come offerta di pace (Andromeda sosteneva che
aveva
minacciato l’elfo domestico di casa di gettarlo nel fuoco se
non avesse
preparato il dolce più buono e bello mai creato da lui),
Narcissa non era
riuscita a tenerle il muso e aveva riniziato a volerle bene come sempre.
Anche se Bellatrix poteva essere molesta quasi
sempre,
voleva un gran bene ad entrambe le sorelle.
L’unica altra persona, non facente parte
della famiglia, che
ammetteva di voler bene era il suo migliore amico, Anthony, che,
appresa la
notizia della nuova coppietta di Hogwarts, aveva confidato a Bellatrix
la
verità su Amanda Rosier.
“E’ la mia promessa
sposa.” ammise quando Bellatrix lo colse
guardare Lucius e Amanda mano nella mano con aria pensierosa.
Bellatrix l’aveva preso in giro
vedendolo assorto, credendo
che l’amico si fosse preso una cotta per quella che lei
definiva una bambina in
confronto a loro che frequentavano il sesto anno.
Di fronte a questa dichiarazione, però,
non potè fare a meno
di diventare seria, perché sapeva benissimo cosa significava
essere promessi a
qualcuno che neanche ti interessava.
Rodolphus aveva finito Hogwarts l’anno
precedente, eppure
anche se si erano sforzati di conoscersi, non sembrava ci fosse nulla
tra loro,
nulla che potesse nascere a parte una lieve attrazione fisica.
“Tu credi che potrebbe nascere qualcosa
tra te e quella
ragazzina?” chiese Bellatrix preoccupata.
“Non ora. E’ solo una bambina,
anche se pare essere una vera
serpe. Quando andai a casa sua l’ho beccata a schiavizzare
suo fratello più
piccolo, Frederich! Evan, il fratello maggiore, che ha
l’età di Andromeda, si
limitava a leggere un libro dall’altra parte della stanza
senza intervenire.”
Bellatrix sghignazzò.
“Mi starebbe quasi simpatica se non
intralciasse la felicità
di mia sorella e non turbasse te.”
“Niente di irrisolvibile per
ora.” la rassicurò Anthony
“Solo che se la storia con Malfoy dura più del
previsto avrò seri problemi a
relazionarmici prima della fine di Hogwarts e a noi manca solo un
anno.”
Bellatrix decise di non intervenire solo per non
creare
ancor più scompiglio in una situazione che già di
per sé si sarebbe rivelata
complicata.
Ad ogni modo, doveva trovare il modo di distrarre
Narcissa
da quella situazione.
Andromeda evitava Rebastan Lestrange come la morte.
A volte lui cercava di avvicinarla, ma lei
scappava se solo
sentiva la sua voce.
Dava l’impressione di non essere
interessata nemmeno a
conoscerlo, ma in realtà aveva paura di lui.
Era un tipo freddo, ma talmente insidioso che
Andromeda
aveva preso la faccenda del matrimonio combinato come la più
grande calamità
dell’universo.
L’aveva presa peggio persino di
Bellatrix, solitamente la
più teatrale.
Andromeda, nel suo silenzio, covava rancore e odio
per il
ragazzo sedicenne.
Quando aveva otto anni e lui dieci, i signori
Lestrange
vennero a far visita al loro maniero.
Dato che anche Rodolphus, il fratello di Rebastan,
era
promesso a Bellatrix e i genitori di quest’ultimi erano i
conoscenti più
ammirati dai signori Black, sembrava
quasi doveroso che venissero a fare loro visita.
Rodolphus, che aveva 12 anni, chiese a Bellatrix
di fare una
passeggiata nel giardino di casa per parlare un po’, cosa che
se fosse stato
proposto a lei avrebbe accettato anche se con riluttanza, ma Rebastan
era andato
da lei diretto e gli aveva preso il viso di forza e l’aveva
baciata sulle
labbra.
Quando Andromeda riuscì a liberarsi e
diede al ragazzino uno
schiaffo, tutto ciò di fronte ai loro genitori che avevano
riso di gusto a
quella scena, dicendo che avevano scelto bene, lui replicò
senza neanche
piangere al dolore dello schiaffo: “Perché ti
arrabbi? Tanto ci dovremo
sposare!”
Non aveva cercato neanche di giocare con lei, come
avrebbero
fatto due bambini, o semplicemente parlare di cosa piaceva loro.
La prima volta che lo aveva incontrato aveva avuto
l’indecenza di prendersi certe libertà, anche se
con –l’innocenza- di un
bambino, e questa caratteristica, questa sua arroganza e sottomissione
a una
cosa che altri avevano deciso per loro, non le piaceva.
Non le piaceva per niente.
Da quel giorno aveva deciso che non avrebbe
cercato nemmeno
di conoscerlo, anche se una parte de lei vedeva l’incombere
del giorno nefasto.
Per questo cercava di far desistere Narcissa, la
più
sognatrice tra di loro, a prefigurarsi un matrimonio d’amore.
Il fatto che Lucius si fosse messo con la sorella
di Evan
era solo un segnale di tutto il male che la piccola Black avrebbe
sofferto.
Per quanto sembrasse sempre gentile e pacata,
Andromeda era
forse la più ribelle tra le tre sorelle Black.
Solitamente, per evitare di incontrare Rebastan,
si
rifugiava in Biblioteca, che trovava sempre silenziosa e tranquilla,
sembrava
darle sempre il bentornato.
Era quasi sempre poco affollata e anche quel
giorno non la
deluse.
C’era solo un piccolo gruppetto di
Tassorosso ad un tavolo.
Lei si mise a quello parallelo e iniziò
a studiare le
maledizioni senza perdono.
Il quarto anno si era rivelato estremamente
difficile, tutti
i professori non facevano altro che ripetere che si avvicinavano i
G.U.F.O. e
questo le creava una certa ansia.
“Scusa, ce l’avresti un foglio
di pergamena in più? “
Andromeda alzò gli occhi dal libro di
Difesa contro le arti
Oscure e si trovò di fronte a uno dei ragazzi di Tassorosso
che aveva visto al
tavolo di fianco.
Aveva capelli castani e occhi azzurri, un sorriso
timido.
“Certo… aspetta un attimo, lo
cerco in borsa.”
Il ragazzo le disse che non aveva fretta e quando
gli diede
la pergamena, lui le disse: “Perché non vieni a
studiare al nostro tavolo?
Stiamo facendo proprio Difesa contro le Arti Oscure… siamo
anche noi al quarto
anno.”
“Lo so, vi ho
riconosciuti…” ammise Andromeda.
Si guardò intorno per essere certa che
nessun Serpeverde
fosse nei paraggi, poi accettò l’offerta.
“Se non vi disturbo mi unirei volentieri
a voi!”
“Non disturbi affatto! Comunque io sono
Ted, piacere!”
“Andromeda!”
“Cissy che ne dici di fare una
passeggiata con me al lago?
Io e Anthony volevamo uscire un po’ dalla Sala
Comune… è così…
AFFOLLATA.”
Bellatrix marcò l’ultima
parola, buttando uno sguardo di disapprovazione
a Lucius e Amanda, sul divano fianco a fianco mentre si sussurravano
chissà che
cosa.
Sapendo che avrebbe voluto evadere in ogni caso,
Narcissa
accettò la proposta della sorella, e si avviarono insieme
fuori dalla Sala
Comune.
Bellatrix, agli occhi di Narcissa, sembrava
incapace di
farsi amicizie femminili e trascorreva la maggior parte del suo tempo
in
compagnia di ragazzi, ovviamente Serpeverde, soprattutto Anthony, suo
migliore
amico, quindi non sospettò niente sulla sua presenza.
Era sempre stato un tipo riservato, ma anche acuto
e
divertente se prendeva confidenza con qualcuno.
Essendo la sorella di Bellatrix, Narcissa aveva un
trattamento speciale da parte di Anthony, a volte cercava anche di
placare la
sorella nel darle fastidio!
“Cissy… dobbiamo dirti una
cosa… “ iniziò Bellatrix.
Era ormai maggio e quando uscirono fuori, Narcissa
si sentì
quasi riavere grazie a quell’aria primaverile.
“-Dobbiamo-? Cosa c’entra
Anthony?” chiese la ragazza
accigliata.
“Direi tutto!”
esclamò Bellatrix, tirando un’occhiata
all’amico, sperando forse che fosse lui a continuare.
“Devi sapere una cosa riguardo ad
Amanda!”
A quel nome, Narcissa sentì una fitta
d’odio, ma cercò di
placarla per capire cosa volesse dirgli Anthony.
Era una mezzosangue?
Dalla faccia disgustata di Bellatrix sembrava
quello il
problema.
Sperava proprio di sì, così
quando Lucius lo fosse venuto a
sapere se ne sarebbe sbarazzato alla svelta.
“Amanda è la mia promessa
sposa!” finì Anthony, vedendo che
Narcissa era rimasta in silenzio.
A quelle
parole, però, la piccola Black strabuzzò gli
occhi:
“Che cosa???”