21/11/2013
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Strano pensare che conosco Stefano da appena 4 mesi, già.. 4 mesi in cui con una facilità inaudita è riuscito ad avvicinarsi a me come solo un altro aveva fatto, diventando il mio migliore amico; che poi come potevo dirgli di no quando si è avvicinato quel giorno in università chiedendomi se il posto era libero?
“A cosa stai pensando?”
Beccatissima, sembra impossibile che con quegli occhi intercetta sempre quando mi perdo a fantasticare, ma che poi a cosa stavo pensando?
“Ehm.. non era niente..”
“Non mi puoi prendere in giro, voglio saperlo! ” esordisce con quel suo sorriso che mi farebbe confessare anche un crimine mai compiuto, poi si fa esitante come di rado mi era capitato di vederlo “Avevi una luce strana negli occhi, cioè non che sei tu quella strana, lo so che ti fai un sacco di complessi, ma ecco era uno strano bello, ecco.”
“Era che.. stavo pensando che sarebbe bello se noi due fossimo un po’ più di amici.”
Cosa cavolo ho detto? Perché fa quella faccia!? Ho fatto una cazzata lo sapevo! Ma come mi è passato per la testa di dirglielo!!
“Cioè ecco non mi devi fraintendere, tu sei il mio migliore amico e questo lo sai, e non è che voglio campare tutto nel cesso, il fatto è che.. beh noi passiamo un sacco di tempo insieme, ma non è una cosa cattiva! In effetti tra l’università e il resto è un po’ ovvio, ma non è che come siamo amici ora non mi va bene, va benissimo, con te mi trovo davvero bene e sei simpatico e.. intendo: non voglio che pensi che c’era un secondo fine, perché io ti ho sempre visto solo come un amico, ma cioè.. capisci no? ”
Il sorriso più falsamente tranquillo della storia ecco cos’ho stampato in faccia mentre lui non parla, parla ti prego Ste, dimmi qualcosa, qualunque cosa, che sono una stupida, scoppia a ridere perché sai che ho detto un mare di fesserie ma non stare così immobil.. perché ti stai avvicinando..
Le farfalle stanno cercando di uscirmi dallo stomaco, non ho il coraggio di fare un passo avanti e neppure uno indietro, immobile come un tronco mentre i brividi che corrono lungo le braccia eppure è così vicino, non credo stia davvero per…
Un bacio sulla guancia, lo sapevo sono una deficiente, cosa stavo pensando? Ho rovinato tutto, certo che poteva dirmi che sono una cretina ed evitarmi questo strazio, ti supplico allontanati dal mio viso così posso cominciare a piangere, ho rovinato tutto!
“Ste io..” giro appena la testa nel tentativo di spiegargli e in quell’istante le nostre labbra si sfiorano, dei brividi deliziosi corrono lungo la mia schiena, non avrei mai sperato realmente che questo momento sarebbe arrivato e ora sembra tutto così semplice mentre mi passa una mano tra i capelli, gentile e dolce proprio come questo bacio, come se dovesse essere così da sempre. Mentre le ultime foglie si staccano dagli alberi io vorrei solo che questo istante potesse non finire mai.
Non so cos’è successo, cosa siamo ora? Cosa sta pensando con quegli occhi scuri? Voglio sapere cosa pensa di tutto questo, cosa pensa di me? Se ricambia la metà di quello che provo potrei mettermi a saltare, ma non posso rovinare di nuovo tutto con una delle mie frasi sceme: non sarò la prima a parlare; però devo smetterla di sorridere! Sarà lui a parlare per primo: io non parlo. Cavoli quant’è carino quando sorride! Perché poi chi l’ha detto che dobbiamo parlare?
Un bacio, un altro, uno ancora…sono i baci più dolci della vita.