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Autore: niky999    22/11/2013    5 recensioni
"Sai, la prima volta che mi hai guardata ho creduto che mi ritenessi un'aliena."
"Che cosa stupida.."
"Non potevo immaginare."
"Non dovevi immaginare."
"Ma ormai ci sono dentro."
"Fino al collo, piccola aliena."
La storia di un amore impossibile, aldilà dei confini, "ultraterreno".
L'eterna lotta fra due fazioni.
Anime di Luce, gli Erien, abitano da secoli la Terra, e nessuno di loro può immaginare che l'arrivo di una terrestre, di una semplice umana, cambierà totalmente le loro vite, entrandone a far parte..
"Come farò a difendermi? Sono troppo forti per me!"
"Non permetterò che ti facciano del male Hope. Non lo farò."
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"ANIME DI LUCE"

PROLOGO



 







Fissavo con espressione indecifrabile il cielo della nuvolosa Tynson, maledicendomi già per aver abbandonato quello di Petersburg.
La mia nuova casa era disseminata di scatoloni in ogni suo più remoto angolo, persino lo sgabuzzino ne era pieno!
Mi stravaccai sul letto a peso morto, rimbalzando un poco sul morbido materasso; socchiusi gli occhi e mi abbandonai alla dolce brezza che soffiava dalla finestra spalancata.
Nell’aria si sentiva un odore di.. ‘nuovo’. Un odore fastidioso, penetrante, come quello degli ospedali.
Insopportabile.
Mi passai una mano sul viso tirato. Era stato un lungo viaggio il nostro, e ora nessuno avrebbe potuto vietarci un sano riposo. Chiunque avesse solo tentato, avrebbe ricevuto uno scatolone dritto in faccia. Di quelli appuntiti e pesanti. Cosa che non avrei raccomandato a nessuno.
Rilassai e distesi tutti i muscoli, con diversi sonori ‘crack’ in ogni angolo del mio esile corpo.
Emisi un lungo e stanco sospiro e mi lasciai andare, avvolgendomi tra le coperte di lana.
Liberai la mente da ogni pensiero; persino i più remoti furono rimossi dalla mia testa.
Non desideravo altro che riposarmi.
---
Mi risvegliai il pomeriggio stesso: avevo dormito così a lungo che non avevo nemmeno pranzato!
Il mio stomaco iniziò ad accusare la fame e a brontolare come non ebbe mai fatto prima.
Mi alzai di scatto dal letto a malincuore, mi strofinai gli occhi e lentamente mi misi in piedi, con le articolazioni che ancora scrocchiavano.
A passi svelti superai il corridoio e mi fiondai in bagno; aprii il rubinetto e mi rovesciai una cascata d’acqua gelida sul viso ancora stanco e addormentato.
Ciò bastò senz’altro per svegliare un po’ la mente.
Alzai lo sguardo verso lo specchio: i miei lunghi e lisci capelli neri ricadevano spettinati sulle spalle per poi scivolare fin sotto il seno, a pochi centimetri dall’ombelico. Mi tirai una ciocca dietro l’orecchio e fui colta dall’improvvisa lucentezza scaturita dai miei occhi: brillavano di un blu acceso, strano, incomprensibile.
Le mie iridi erano sempre state un problema.
“ Di che colore sono i tuoi occhi? “
“ Non lo so. “
E mi guadagnavo espressioni perplesse, quasi mi dessero della pazza!
Questa era la mia “diversità”, e per quanto potesse sembrare “figo”, potevo garantire che non lo era affatto. Provate anche solo ad immaginare un futuro dove le porte si aprono a riconoscimento degli occhi. Come diavolo avrei potuto adattarmi in quella realtà?
Il mio stomaco reclamò cibo emettendo un sonoro brontolio, e senza pensarci due volte mi riscossi da quei pensieri, correndo già dalle scale e fiondandomi in cucina.
Feci per tagliare la crostata di marmellata che aveva confezionato la mamma, quando un ragazzo affacciato alla mia finestra attirò la mia attenzione.
Sussultai per lo spavento e la torta mi cadde dalle mani, sbriciolandosi in mille pezzi sulla tovaglia del tavolo da cucina.
“ Oh, non volevo spaventarti. “ si scusò, visibilmente dispiaciuto, e mi rivolse un’ espressione preoccupata.
Era abbastanza alto, biondo, fisico asciutto e ben formato, carnagione chiara, quasi trasparente, naso dritto e lineamenti perfetti e due piccole sopracciglia che incorniciavano gli occhi azzurro ghiaccio a mandorla.
Proprio questi ultimi attirarono la mia attenzione: il suo era un azzurro anormale, forse inesistente. Aveva delle trasparenze chiare al centro, la pupilla era leggermente più ristretta e i contorni erano blu oceano.
Che non fossi l’unica al mondo ad avere iridi anormali?
“ Figurati. “ feci, osservando tristemente la mia fetta di torta ridotta in briciole.
“ Emh.. comunque il mio nome è Dan. Tu ti chiami..? “ mi chiese tentennante.
“ Hope. Mi chiamo Hope. “ mi avvicinai a passi lenti alla finestra e non appena raggiunsi il fascio di luce che entrava da quest’ultima, Dan mi rivolse un’occhiata sbalordita, come se avesse visto un alieno o cose del genere.
Beh, sicuramente non ero il massimo della bellezza, ma questa poi.. “ Pronto? Ci sei? “ gli domandai, passandogli più e più volte una mano davanti al viso inespressivo.
Dan sbatté pesantemente le palpebre, quasi volesse accettarsi che non fossi frutto della sua immaginazione, poi finalmente si riscosse da tutti i pensieri: “ Oh, sì emh.. sei nuova qui non è vero? “ mi chiese, appoggiandosi alla finestra senza smettere di squadrarmi da capo a piedi, cosa che iniziò a darmi un certo fastidio.
Annuii per tutta risposta, e il biondo mi rivolse un enorme, splendido sorriso a trentadue denti. Sembrava quasi che si stesse per staccare la mascella!
“ Bene, allora potrei farti fare un giro. Ti va? “ mi propose. Lo sguardo che ancora si spostava da un angolo all’altro del mio corpo, senza esitazioni.
Valutai la sua proposta: era abbastanza allettante, giusto perché era proprio Dan ad avermela offerta!
Era davvero un bel ragazzo, e aldilà di questo avevo bisogno di conoscere un po’ la mia nuova residenza.
Recuperai il cellulare dal remoto angolino in cui era stato cacciato e subito mi fiondai fuori dalla porta, sbattendola rumorosamente.
Ed eccolo lì, a squadrarmi di nuovo. Sembrava che non avesse mai visto una ragazza in vita sua! Che avevo di strano? Sì, mi guardava proprio come fossi un extraterrestre. Lo stesso identico sguardo. Uno sguardo che lasciava trasparire poco, impenetrabile, uno scudo che mi era impossibile distruggere, superare. Uno sguardo impossibile, di quelli che ti fanno girare la testa; uno sguardo rassicurante, meraviglioso, accattivante. Ma misterioso.
Mi avvicinai a lui a passi svelti e un’ondata di profumo mi travolse, lasciandomi a bocca aperta.
Un profumo inebriante, dolce, ma pur sempre misterioso.
Era tutto misterioso, da capo a piedi. Me lo sentivo. Glielo si leggeva in faccia, in quei suoi occhi così belli, diversi e misteriosi. In quella sua voce, così.. indescrivibile. E misteriosa. Nei suoi gesti, nelle sue azioni, così attraenti e misteriose.
Dietro tutto quello scudo protettivo c’era qualcosa che mi attraeva profondamente, fin dal primo sguardo che risaliva a pochi minuti fa.
Un concentrato di emozioni in così poco tempo.. nessuno era mai riuscito a scaturirlo, nel mio cuore così distrutto, vinto, distante, misterioso e impenetrabile.
Avevamo tanto in comune, troppo. E se fossi rimasta ancora lì, bloccata, a guardarlo negli occhi, ne ero sicura: sarei svenuta senza pensarci due volte.
---
Il pomeriggio con Dan trascorse molto, molto lentamente. Ogni secondo sembrava un’eternità, ma sentivo che in tutti quegli anni non avevo desiderato altro che quello.
Sentire una sottospecie di “ eternità “ al fianco di qualcuno, qualcuno come Dan. Come quel ragazzo, bello e impenetrabile.
Era tutto ciò che avevo sempre sognato, anche se fino a quel momento non me ne ero ancora resa conto. Era così.
Percorremmo il viale principale accanto alla mia casa giungendo al centro della città, poi mi mostrò le piccole scorciatoie per arrivare alla spiaggia e quelle per il college. Infine attraversammo una serie di lunghe vie che portavano al parco di Tynson e girammo così, senza meta, l’intero pomeriggio, “insieme”. Solo a pronunciare questa parola mi vengono i brividi.
Ancora non riuscivo, né potevo immaginare cosa ci fosse dietro a quel ragazzo incredibilmente bello e attraente, dagli occhi di luce e dalle membra splendenti. Non avevo idea di come, né perché fosse così misterioso, ma l’avrei scoperto presto, e in un primo momento l’avrei odiato con tutta me stessa, avrei detestato la mia vita. CONTINUO A 2 RECENSIONI!

 
  
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