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Makoto aspettava come tutte le mattina Haruka che uscisse da casa sua per poter andare a scuola insieme. Non che avessero alcun tipo di appuntamento, però avevano sempre fatto così; si può dire che può essere paragonato a una sottospecie di rituale. Nell’alleggerire un po’ l’attesa, si metteva a giocherellare con i micini che spesso passavano di lì. Gli piacevano molto perché erano piccolini e avevano sempre il pelo liscio.
Alla fine Haruka uscì da casa sua.
«Buongiorno!»
Esclamò vedendo l’amico che si stava avvicinando, in un primo momento sembrò che quest’ultimo non volesse salutarlo, poi ricambiò.
«Buongiorno.»
Rispose lui pacatamente iniziando a camminare, incurante del fatto che Makoto lo stesse seguendo o meno. La giornata sembrò andare avanti senza troppi intoppi, era un giorno come gli altri se non fosse per un piccolo particolare: quello era il suo compleanno. Possibile che nessuno se ne fosse ricordato?
Gli unici che gli fecero gli auguri furono, oltre alla sua famiglia, i suoi compagni di classe e pochi altri studenti dell’Iwatobi che conosceva. Non sapeva se farlo notare agli amici o meno, nell’indecisione decise di lasciar stare perché alla fine il compleanno è soltanto un numero e niente più.
Nonostante questo ci rimase molto male. Era triste, ma riuscì a nasconderlo abbastanza bene, anche se era sicurissimo che Haruka avrebbe notato il suo malumore – o almeno così sperava.
«C’è qualcosa che non va?»
Chiese Rei mentre si rivestivano dopo aver fatto i soliti allenamenti di nuoto a scuola.
«No, non ti preoccupare.»
Rispose lui scuotendo la testa sorridendo appena.
«A proposito – esordì Gou – sapete come mai non c’è Nagisa?»
Si guardarono in faccia senza rispondere alla domanda. A quel punto la ragazza sospirò, intuendo la risposta.
«Non ha importanza, vado a casa. Ci vediamo domani!»
Si allontanò da loro a passo svelto. Perché tanta fretta?, si chiese Makoto. Alzò leggermente le spalle, pensando che non era affar suo.
«Andiamo anche noi, Haru?»
Annuì.
«Bene, allora ci vediamo Rei!»
Dopo essersi salutati, iniziarono a incamminarsi verso casa. Di solito Haruka non parlava molto, però in quell’occasione sembrava essere più loquace del solito. Questo fece insospettire Makoto, sebbene provò a reprimere i suoi dubbi. Tra una parola e l’altra, arrivarono a destinazione.
«Allora ci dividiamo qua anche noi, a domani Haru.»
Quest’ultimo invece che salutare l’amico, lo prese per il braccio e disse: «Seguimi.»
«Eh? Ma per dove?»
Non rispose, al che Makoto sospirò e si rassegnò all’idea di tornare a casa sua. Camminarono poco più di due minuti.
«Eccoci arrivati.»
«Perché siamo qua? Intendo dire, so che qua ci abiti tu!»
Esattamente in quell’istante si aprì la porta e una miriade di gatti uscirono iniziando a correre un po’ ovunque. Il volto di Makoto si illuminò di felicità.
«Gatti… Ma quanti sono?!»
«Più di quindici.»
Rispose Nagisa avvicinandosi al suo interlocutore.
«Buon compleanno. Visto che sappiamo quanto tu vada matto per i gatti, abbiamo voluto farti questa sorpresa. Puoi prenderne uno, se vuoi. Gli altri li rimandiamo al gattile. Devi sapere che questi li abbiamo presi in prestito in via del tutto eccezionale.»
«Io… Non so che dire, avevo pensato che vi eravate dimenticati del mio compleanno!»
Rei, Nagisa e Gou si misero a ridere. Haruka rimase serio come sempre, mentre Rin sorrise.
«Grazie, siete gli amici migliore del mondo!»
Makoto aspettava come tutte le mattina Haruka che uscisse da casa sua per poter andare a scuola insieme. Non che avessero alcun tipo di appuntamento, però avevano sempre fatto così; si può dire che può essere paragonato a una sottospecie di rituale. Nell’alleggerire un po’ l’attesa, si metteva a giocherellare con i micini che spesso passavano di lì. Gli piacevano molto perché erano piccolini e avevano sempre il pelo liscio.
Alla fine Haruka uscì da casa sua.
«Buongiorno!»
Esclamò vedendo l’amico che si stava avvicinando, in un primo momento sembrò che quest’ultimo non volesse salutarlo, poi ricambiò.
«Buongiorno.»
Rispose lui pacatamente iniziando a camminare, incurante del fatto che Makoto lo stesse seguendo o meno. La giornata sembrò andare avanti senza troppi intoppi, era un giorno come gli altri se non fosse per un piccolo particolare: quello era il suo compleanno. Possibile che nessuno se ne fosse ricordato?
Gli unici che gli fecero gli auguri furono, oltre alla sua famiglia, i suoi compagni di classe e pochi altri studenti dell’Iwatobi che conosceva. Non sapeva se farlo notare agli amici o meno, nell’indecisione decise di lasciar stare perché alla fine il compleanno è soltanto un numero e niente più.
Nonostante questo ci rimase molto male. Era triste, ma riuscì a nasconderlo abbastanza bene, anche se era sicurissimo che Haruka avrebbe notato il suo malumore – o almeno così sperava.
«C’è qualcosa che non va?»
Chiese Rei mentre si rivestivano dopo aver fatto i soliti allenamenti di nuoto a scuola.
«No, non ti preoccupare.»
Rispose lui scuotendo la testa sorridendo appena.
«A proposito – esordì Gou – sapete come mai non c’è Nagisa?»
Si guardarono in faccia senza rispondere alla domanda. A quel punto la ragazza sospirò, intuendo la risposta.
«Non ha importanza, vado a casa. Ci vediamo domani!»
Si allontanò da loro a passo svelto. Perché tanta fretta?, si chiese Makoto. Alzò leggermente le spalle, pensando che non era affar suo.
«Andiamo anche noi, Haru?»
Annuì.
«Bene, allora ci vediamo Rei!»
Dopo essersi salutati, iniziarono a incamminarsi verso casa. Di solito Haruka non parlava molto, però in quell’occasione sembrava essere più loquace del solito. Questo fece insospettire Makoto, sebbene provò a reprimere i suoi dubbi. Tra una parola e l’altra, arrivarono a destinazione.
«Allora ci dividiamo qua anche noi, a domani Haru.»
Quest’ultimo invece che salutare l’amico, lo prese per il braccio e disse: «Seguimi.»
«Eh? Ma per dove?»
Non rispose, al che Makoto sospirò e si rassegnò all’idea di tornare a casa sua. Camminarono poco più di due minuti.
«Eccoci arrivati.»
«Perché siamo qua? Intendo dire, so che qua ci abiti tu!»
Esattamente in quell’istante si aprì la porta e una miriade di gatti uscirono iniziando a correre un po’ ovunque. Il volto di Makoto si illuminò di felicità.
«Gatti… Ma quanti sono?!»
«Più di quindici.»
Rispose Nagisa avvicinandosi al suo interlocutore.
«Buon compleanno. Visto che sappiamo quanto tu vada matto per i gatti, abbiamo voluto farti questa sorpresa. Puoi prenderne uno, se vuoi. Gli altri li rimandiamo al gattile. Devi sapere che questi li abbiamo presi in prestito in via del tutto eccezionale.»
«Io… Non so che dire, avevo pensato che vi eravate dimenticati del mio compleanno!»
Rei, Nagisa e Gou si misero a ridere. Haruka rimase serio come sempre, mentre Rin sorrise.
«Grazie, siete gli amici migliore del mondo!»