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Autore: Triskell_    22/11/2013    6 recensioni
Quel colore risaltava prepotentemente tra le gocce di pioggia che continuavano a cadere illuminate soltanto dalle luce delle luna. La stessa luna che li aveva tenuti separati e che ora li osservava dall’alto proteggendoli dal buio della notte che li avvolgeva.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Indaco


Il campanello suonò ridestando l’uomo dai suoi pensieri. Si alzò dalla poltrona posizionata davanti al camino. Del fuoco scoppiettante di qualche ora prima rimanevano solo alcune braci incandescenti tra le cenere.

Non riusciva ad immaginare chi potesse essere a quell’ora. Erano da poco passate le undici e di quei tempi non era consigliabile trovarsi in giro al buio.

Arrivato alla porta vide la sagoma di chi si trovava oltre il vetro. Abbassò la maniglia e tirò. Di fronte a lui comparve una donna. I capelli bagnati dalla pioggia le ricadevano sul volto lucido. Gocce pesanti le scendevano lentamente sul viso, scivolavano sulle guance e ricadevano sui vestiti fradici.

Gli occhi dei due si incontrarono. Quelli di lui si riempirono di tristezza e quelli di lei, quasi spenti, si caricarono di lacrime.

“Tonks...” Sussurrò l’uomo.

La ragazza non rispose, rimase immobile a fissare gli occhi ambrati dell’uomo che aveva di fronte.
“Senti io...” Remus non riuscì a finire la frase. Tonks gli si avvicinò con uno scatto, gli afferrò il viso con le mani e lo baciò sulle labbra calde.
Poi si staccò bruscamente e cominciò a parlare con determinazione.

“Remus, voglio che tu sappia che non me ne importa un accidente che tu sia un Lupo Mannaro, non mi importa che tu possa farmi del male, non mi importa che la gente mi giudichi o che possa considerarmi folle.
Non lasciare che la tua maledizione diventi anche la mia maledizione.
Non permettere che la natura che non ti rappresenta diventi un ostacolo che ti impedisce di amare e di essere amato.
Io voglio solo stare con te, sia nei momenti migliori che nei peggiori, nelle notti senza luna e in quelle di luna piena, voglio starti accanto quando soffri, voglio poter curare tutte le ferite che segnano il tuo corpo e la tua anima.
Io ho bisogno di te e non posso sopportare di lasciarti andare senza prima aver combattuto.”.

Le ciocche della ragazza che prima erano grigie erano cambiate in ciocche di color indaco. Un colore intenso, puro.
Gli occhi che prima sembrano vuoti adesso si erano accesi di un bagliore caldo.
Tonks non aveva smesso di fissare Remus nemmeno per un istante mentre le parole le uscivano senza freni dalle labbra violacee per il freddo.

“Non mi ero mai sentita come mi sento ora, non avevo mai provato quella sensazione di non avere la terra sotto i piedi, di avere lo stomaco chiuso in una morsa, di sentire il cuore battere così intensamente che sembra sia sul punto di esplodere, di pensare notte e giorno sempre alla stessa cosa.
Non mi ero mai innamorata fino a quando non ti ho incontrato.
Andrei contro tutto il mondo pur di avere la possibilità di passare del tempo con te.
Affronterei Tu-Sai-Chi in persona per te.
Ho scelto di affrontare persino te! Tu che sei la persona più importante per me, la persona davanti alla quale le ginocchia mi tremano e il coraggio scivola via.
Hai detto che non è possibile, che non possiamo stare insieme.
Io non ci credo, non può essere così. L’amore, quello che ho conosciuto grazie a te, deve essere più forte di qualunque altra cosa. L’amore va oltre il possibile e l’impossibile.
L’amore va oltre ogni maledizione!
Io, fiera Tassorosso, con la mia sbadataggine, la mia ingenuità, le mie paure e quel poco coraggio che credo di avere sono qui per dirti una sola cosa.
Io ti amo Remus Lupin e non mi fermerò davanti a niente e nessuno senza prima averti fatto capire che senza di te non posso continuare a vivere.”.

La ragazza si fermò. Aveva il respiro affannato per aver parlato praticamente senza respirare, le guance si erano arrossate leggermente e la gola le si era seccata.
Guardò un ultima volta gli occhi dell’amato e abbassò lo sgardo facendo ricadere alcune ciocche fradicie sulla fronte.

“Indaco. I tuoi capelli sono indaco.” Remus se ne uscì con queste parole apparentemente fuori luogo.
Tonks rimase sorpresa a quell’affermazione.

“Come puoi dirmi questo dopo tutto il mio discorso?! Non ti è stato sufficiente spezzarmi il cuore?! Non è abbastanza il fatto di avermi fatto soffrire più di quanto ci sia mai riuscito nessun altro?!” Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime e i capelli tornarono del triste colore che ormai li caratterizzava da tempo.

Remus avvicinò la mano alla guancia della ragazza per accarezzarla ma lei si scansò bruscamente.
“Tonks, guardami.”
Lei alzò leggermente lo sguardo.

“Io non avrei voluto... Ti ho ferita, è vero, non potrò mai perdonarmi per questo. Mentre parlavi ho visto i tuoi capelli tingersi lentamente di quel colore così intenso. Mi hanno fatto vedere la tua determinazione, mi hanno mostrato quanto per te sia importante essere qui di fronte a me nonostante ti sia difficile.
Non posso sopportare l’idea di averti fatto del male ma se ti ho detto che non potevamo stare insieme è solo perchè voglio proteggerti da me stesso.”

“Ma non capisci?! Le ferite che potresti procurarmi con la tua natura da lupo mannaro non sono niente in confronto alle ferite che mi hai inferto con le tue parole da uomo!”. La voce di Tonks era sofferente e alterata a causa del pianto.

“Gli uomini a volte sono peggio di mostri e io sono solo uno stupido. Non avevo capito che ti avrei fatto più male rifiutandoti che ammettendo di non poter vivere senza te.
Io, fiero Grifondoro, con le mie paure e le mie maledizioni adesso ho capito che c’è una cosa che avrei dovuto dirti da tempo e devo fare appello a tutto il mio coraggio per dirla.
Io ti amo Ninfadora Tonks e non potrò mai perdonarmi per aver sprecato tutto questo tempo senza averti accanto a causa delle mie paure.”

Pronunciate quelle parole afferrò il viso di Tonks e la baciò. La baciò come mai aveva fatto prima e come avrebbe sempre voluto fare. La strinse a sè come temendo di poterla perdere da un momento all’altro.

I capelli di Tonks si colorarono nuovamente ma questa volta la tinta era arancione. L’arancione è il colore dei nuovi inizi e quello era l’inizio di una nuova ed emozionante avventura con l’uomo che aveva aspettato per tutta la vita.

Quel colore risaltava prepotentemente tra le gocce di pioggia che continuavano a cadere illuminate soltanto dalle luce delle luna. La stessa luna che li aveva tenuti separati e che ora li osservava dall’alto proteggendoli dal buio della notte che li avvolgeva.



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Spero solo che vi possa piacere, io mi sono impegnata davvero per quei due e spero di essere riuscita a trasmettere qualcosa a chiunque sia arrivato a leggere queste mie parole.
Un saluto,
Triskell_

 
   
 
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