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Autore: Shari Deschain    23/11/2013    3 recensioni
[Once upon a time in Wonderland]
[Will/Anastasia; Spoiler!, Angst, Pre-serie]
La loro prima notte a Wonderland.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Pairing/Characters: Will/Anastasia
Warnings: Angst, Pre-serie
N/A: Scritta per la Notte Bianca 11, prompt “I put you high up in the sky / And now, you’re not coming down / It slowly turned, you let me burn / And now, we’re ashes on the ground. (Miley Cyrus, Wrecking Ball)






Sometimes love is not enough






Sarà l'alcool che ha in corpo, sarà la musica di una festa lontana, sarà la carezza leggera dell'erba contro il volto e il cielo pazientemente punteggiato di stelle sopra di lui, ma c'è questo ricordo che gli torna in mente tutte le volte che prova a chiudere gli occhi e a guadagnare qualche ora di sonno sugli ultimi cacciatori di taglie che hanno deciso di mirare alla sua testa.

Will non sa come mandarlo via, e ad un certo punto smette anche di provarci. Lascia che venga avanti pian piano, leggero, dolce, dolorosamente immutabile.

La loro prima notte a Wonderland.

Lo stesso tetto stellato sulle loro teste, la stessa erba profumata a solleticare i loro corpi nudi e sudati. La risata leggera di Anastasia e il chiacchierare lontano delle rose e dei gelsomini notturni. Baci e promesse e giuramenti, le sue mani fredde sul petto, una ciocca dei suoi capelli arrotolata intorno alle dita. E prima di quanto entrambi si aspettassero ecco l'alba di cento colori diversi e Anastasia si risveglia con il sorriso già sulle labbra, per poi alzarsi in piedi e danzare un ballo lento, senza musica e senza vestiti, semplicemente felice.

È con quell'ultima immagine dietro le palpebre chiuse che Will si addormenta infine, e solo l'idea di una domanda inizia a bruciargli come acido sulla punta della lingua: quando, di preciso, notti come quella hanno smesso di essere abbastanza per lei? Quando, di preciso, io ho smesso di essere alla sua altezza? E perché?

Nessuna risposta, ovviamente. Solo l'oblio di un sonno ubriaco ed il silenzio confortante di un vuoto all'interno del petto.


*

Anche Anastasia ricorda.

Seduta svogliatamente su un trono troppo freddo e troppo scomodo per il suo umore attuale, con in mano una coppa di un vino troppo dolce e troppo pastoso per la stretta che al momento le attanaglia lo stomaco, Anastasia ricorda.

Ricorda la fame, le mani sporche di terra, il terreno gelato sotto i piedi nudi. Ricorda le notti di pioggia, il fango nei capelli, l'orribile puzza di muffa che impregnava tutto: mobili e cibo e coperte e vestiti.

Ricorda e quindi ordina che le portino un altro cuscino, si costringe a bere la sua coppa di vino dolciastro, e continua ad osservare le danze con sguardo ostinatamente freddo e distratto.

Nessuna domanda nei suoi pensieri, solo un'affermazione: adesso sono una regina. E non tornerò indietro.




   
 
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