Tutta Colpa di Ivanohe
Accomodò
meglio il cuscino contro il bracciolo del divano, sistemò il piumone e chiuse
gli occhi.
In fondo
era appena l'una di notte. Poteva ancora dormire sette ore e svegliarsi
riposata abbastanza da affrontare quel maledetto compito su Ivanohe. A patto di
addormentarsi immediatamente. Tre - due - uno e buonanotte.
-
D'accordo, Casey. Tre - due - uno e... - Qualcosa di incredibilmente grosso e
pesante si catapultò dalla spalliera del divano, direttamente addosso a lei. Le
si mozzò il respiro mentre quel qualcosa le premeva violentemente sulla bocca
dello stomaco. Agitò convulsamente le braccia e lo spinse per terra.
- Ouch! -
Si alzò a sedere e finalmente capì.
- EDWIN!!!
- Ululò, riconoscendo il fratellastro. - Che cosa hai intenzione di fare?
- Non ho
un posto dove dormire! - Protestò lui, riagguantando l'orsacchiotto che aveva
perso.
Il martello di Goerge. I peluche di Marti. Il russare di Lizzie. E ora questo. Non sarebbe riuscita ad
addormentarsi, avrebbe passato un'intera notte in bianco. Bianco come sarebbe
rimasto il foglio del suo compito l'indomani...
Quella sarebbe stata senza dubbio la peggiore
fra le peggiori notti della sua esistenza.
- Beh, non
mi interessa. Io... io devo dormire, capito? Perchè se non dormo, domattina
sarò stanca. E se sarò stanca, mi addormenterò durante il compito. E se mi
addormenterò durante il compito, prenderò un'insufficenza. E se prenderò
un'insufficenza, la mia carriera scolastica sarà irreparabilmente rovinata! E
se la mia...
- Basta
così. - Con estrema nonchalanche Edwin fece per sdraiarsi sul divano. Casey lo
fulminò con lo sguardo ed acciuffò un cuscino.
-
SCORDATELO! - Cominciò a sferrare cuscinate a destra e a manca, mentre il
ragazzino cercava di ribellarsi. - Ci sono già io, qui!
- Derek mi
ha cacciato! Non posso andare da nessuna parte! - Scatenarono un tafferuglio
decisamente troppo rumoroso per poter sperare di non svegliare tutti gli altri.
La luce si
accese quasi immediatamente, prima che Nora e George raggiungessero il
salotto... decisamente assonnati e poco inclini al dialogo. Poco dopo
arrivarono anche Lizzie, Derek, Marti e la sua scimmietta.
- Ragazzi,
ragazzi! Si può sapere cosa sta succedendo? - Li bloccò George, interrompendo
il massacro. Casey si alzò in piedi, issandosi in tutta la sua statura.
- Io
domani ho un compito in classe... e sono le tre. Le tre di notte, capito? Volevo solo dormire otto ore... ma no! C'era il
buco nel tetto di Edwin! Poi è arrivata Marti e mi ha invaso il letto con una
mandria di stupidi pupazzi...
- Ma sono
i miei amici! - Si lamentò la bimba, stringendosi al petto la scimmia di
pelouche.
-
Tranquilla, tesoro. - Nora le passò amorevolmente una mano fra i capelli, prima
di tornare a rivolgersi alla figlia maggiore. - E perchè non sei andata da
Lizzie?
- Russa! -
Era completamente esasperata.
- No!
Io... ho il respiro pesante. - Ribattè piccata la ragazzina.
- Allora
mi sono messa sul divano e Edwin mi ha quasi uccisa, piombandomi addosso!
Dovresti guardare, prima di lanciarti. - Aggiunse poi, rivolgendosi acidamente
al diretto interessato.
- Io sono
stato cacciato da Derek! - Intervenne Edwin, ignorandola e cercando di
riportare l'attenzione su di se.
- Non ho
intenzione di dividere il mio letto con i tuoi piedi! - Sentenziò il fratello,
con espressione decisamente eloquente.
- Insomma,
domattina ho un compito/Sono un uomo senza dimora! Non ho un posto dove
dormire/io non dormo da sola, ci sono i mostri che entrano dal buco del
tetto/non finchè non imparerai a lavarti i piedi/io non russo!!! - Le voci dei
cinque ragazzi esplosero in un fitto intreccio di urla isteriche e lamentose
provocazioni...
- INSOMMA,
BASTA! - Sbotto George, riportando istantaneamente il silenzio nella stanza. -
Marti starà con noi, Edwin andrà nella stanza di Lizzie, Lizzie in quella di
Casey e Casey dormirà con Derek, che ha il letto più grande. - Quattro bocche
si spalancarono contemporaneamente, mentre Marti spiegava soddisfatta alla sua
scimmia che per quella notte sarebbero state al sicuro ed i mostri non le
avrebbero catturate. - E non sono ammesse repliche. Buonanotte a tutti. - Detto ciò, passò un braccio intorno alle
spalle di Nora e condusse lei e Marti su per le scale.
- Cosa?!?
- Sillabò Casey, appena riacquistò la capacità di esprimersi sensatamente. -
George...! MAMMA!!! - Strillò, con le lacrime agli occhi.
- Va' a
dormire, tesoro, è molto tardi! - Le urlò Nora di rimando. Sbiancò, mentre
Lizzie e Edwin si avviavano alle stanze loro assegnate con aria di mesta
rassegnazione.
- Non chiuderò
occhio. Non posso dormire in un letto con le lenzuola a fiori... - Bofonchiò
Edwin, procurandosi un calcio negli stinchi da parte di una Lizzie piuttosto
indispettita.
Poi
sparirono al piano superiore. Casey prese un respiro profondo e cercò di pensare
ad una soluzione. Doveva farlo in fretta o non avrebbe dormito il minimo
sindacale di sei ore che le serviva per riuscire a reggersi in piedi la mattina
seguente... Aprì gli occhi di scatto dopo appena un paio di secondi e si voltò,
bloccando il fratellastro che stava per tornare nella sua stanza.
- Derek!
Devi dormire sul pavimento e lasciarmi il tuo letto. - Sentenziò.
-
Scordatelo. - Rispose lui, altrettanto lapidario.
- Lo so.
Anche per me sarà difficile dormire nella stessa stanza con te... - Assunse un
fare comprensivo e tentò di reprimere un brivido.
- No. -
Derek le voltò le spalle e prese a salire le scale in direzione della camera.
- Ti
prego, Derek! Dereeek... Tipregotipregotiprego! - Lo implorò, inseguendolo e
continuando a girargli attorno fino a che lui non si fermò davanti alla porta.
Esausto, la aprì e le fece cenno di entrare.
-
Accomodati. Mettiti dove vuoi, ma ricorda: il letto è off-limits! - Casey lo guardò
piuttosto scioccata. Per tutta risposta Derek le sorrise e si infilò sotto le
coperte, prima di spegnere la luce. L'oscurità piombò improvvisa e pesante come
una tenda di velluto scuro, mentre lei rimaneva in piedi con un palmo di naso.
- Derek...
- Ripetè con voce liquida.
-
Buonanotte, Cas. - Fu l'unica risposta che ottenne.
Non
avrebbe dormito. Nemmeno per un minuto. Non avrebbe affrontato il compito al
meglio. Avrebbe sbagliato... o peggio, si sarebbe addormentata. Foglio in bianco: avrebbe preso un voto
così basso, che l'avrebbero come minimo retrocessa alla scuola materna...
Rovinata,
era rovinata.
Si
accasciò ai piedi del letto e scoppiò a piangere, abbracciandosi le ginocchia.
Singhiozzò rumorosamente per un buon quarto d'ora, poi Derek si alzò di scatto,
mettendosi seduto sul letto.
- Casey? -
Chiamò. - Stai ancora... facendo quella
cosa?
- Quella cosa, cosa? - Rispose lei,
tirando su col naso.
- Stai
piangendo? - Pronunciò l'ultima parola come se gliela stessero cavando con la
forza.
- No. - Tentò
di fare la sostenuta, ma un rumorosissimo singhiozzo le sfuggì dalle labbra.
- Avanti,
Casey...
- Lasciami
in pace! - Sbottò. - Tutti hanno... Tu
hai già fatto abbastanza. - Mi hai... mi hai rovinato la vita, ecco! - Riprese
ad ululare, piangendo ormai senza controllo. Derek si passò le mani sul viso,
con fare esasperato.
- Per uno
stupido compito in classe... è incredibile! - Prese un respiro profondo, accese
la abat-jour blu che stava sul suo comodino e dopo aver individuato l'esatta
posizione della sorellastra nella penombra, scattò in piedi e in un attimo le
fu davanti. - Avanti, andiamo. - Disse, piuttosto imbarazzato, porgendole
entrambe le mani. Lei lo guardò senza capire. - Avantì! - Ripetè.
- Cosa
vuoi che faccia? - Spostò sistematicamente lo sguardo dalle mani al suo viso.
Esasperato
salla sua incredibile ottusità, Derek le ghermì entrambi i polsi e con un
robusto strattone la tirò in piedi. Poi la spinse leggermente all'indietro e la
fece sedere sul letto.
- Tu a
destra, io a sinistra... Sarà sempre meglio dei piedi di Edwin, ma non
avvicinarti troppo, mh? - Detto questo, la lasciò andare, spense per l'ennesima
volta la luce e tornò al suo posto. Casey rimase completamente ammutolita per
qualche secondo, il tempo necessario ad assimilare il significato delle parole
che aveva appena sentito. Poi si voltò, lo raggiunse e si infilò a sua volta
sotto le coperte.
- Derek...
- Sussurrò, mentre si sdraiava.
- Cosa
vuoi ancora? - Brontolò lui.
-
Grazie... - La voce le si stava facendo di nuovo acquosa. Un'immaginario
campanello d'allarme gli squillò rumorosamente nella testa.
- Non
un'altra parola, prima che cambi idea. D'accordo? - Concluse, voltandosi su un
fianco e dandole le spalle. Per una volta Casey recepì solo la parte migliore
del messaggio e, tralasciando la forma rude, si concentrò sull'essenza
incredibilmente dolce del comportamento di Derek. Gli sorrise nel buio e si
sistemò sul cuscino. Quella parte di lui le piaceva davvero tanto.
Arrossì,
ridacchiando dei suoi stessi pensieri. Poi si voltò e prese ad osservarlo...
possibile che si fosse già addormentato? O fingeva semplicemente? Per tutta
risposta lui si girò sbuffando e si mise a guardare il soffitto. Spinta da non
sapeva bene nemmeno lei quale strano istinto, gli si avvicinò in silenzio ed
appoggiò la testa sulla sua spalla. Derek sussultò lievemente, quando sentì il
respiro della ragazza sfiorargli il collo. Casey rimase ferma, in attesa di
qualche brusca reazione indispettita, ma, con sua enorme sorpresa, la sola cosa
che lui pensò di fare fu circondarle i fianchi con un braccio ed attirarla
ancora più vicina. Sorrise, accomodandosi meglio contro di lui e lo sentì
mugugnare soddisfatto.
La sveglia
digitale segnava quasi le quattro del mattino, ma, incredibilmente, si accorse
che non le importava più niente dell'orario...
Avrebbe
dormito benissimo, come mai prima di allora. Derek era meglio di qualsiasi
letto avesse mai provato... e poi adorava il suo profumo. Si sarebbe alzata in
piena forma e probabilmente le sue prestazioni nel compito su Ivanohe sarebbero
state ottime.
Quella sarebbe stata senza dubbio la migliore
fra le migliori notti della sua esistenza.