Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Yra_Giada    23/11/2013    2 recensioni
"Ho visto degli uomini comportarsi come titani, Levi! Li ho visti, laggiù, nel vicolo poco fuori la base!"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji, Zoe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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TITANI CON OCCHI DA TITANO
 
 
‘’Sai Levi, a volte l’unica cosa che vuoi è solamente morire.’’ Quelle parole pronunciate da Hanji ebbero uno strano efferro su di lui. Se ne stavano seduti fuori a godersi un po’ di calma in quella notte poco ventosa e molto stellata. Levi si voltò di scatto, guardandola stranito con i suoi piccoli occhi grigi. Hanji non era tipo da pronunciare quel tipo di frase, doveva essere successo qualcosa di grave.
Dal loro incontro tanto strano quanto burrascoso i due avevano intessuto un’amicizia molto particolare, l’uno l’antitesi dell’altra. Avevano trovato uno strano modo di volersi bene che per Hanji consisteva nel seccarlo per lunghe ore con discorsi appassionati sui giganti mentre per il caporale consisteva semplicemente nel starle fermo fingendo si starla a sentire mentre cercava di ignorarla. Questa sua impassibilità, contro ogni logica, faceva bene ad entrambi. Hanji aveva trovato qualcuno che non scappava quando apriva bocca e Levi… beh, tranne il comandante Erwin nessuno parlava mai con lui. Era una creatura notturna e solitaria, fatta per essere ammirata e osservata da lontano. Hanji era riuscita ad avvicinarlo e ad apprezzarlo con il suo carattere così curioso ed euforico.
Per quello ora quelle parole risuonavano così strane pronunciate dalla sua bocca.
‘’Cosa intendi dire?’’ domandò Levi guardandola negli occhi. Hanji non riuscì a sollevarli da terra, una grossa lacrima le rigò il viso.
Levi si chise cosa mai avessee potuto scuotere tanto la forte tempra di quella ragazza e, come in risposta ai suoi pensieri, Hanji si strinse le dita sul tessuto dei pantaloni e mormorò tra le lacrime che brillavano alla luce della luna.
‘’Oggi ho visto cose che non avrei voluto vedere’’ mormorò. Il caporale semplicemente aggrottò le sopracciglia. La sua era muta complicità e silente sostegno, celati ad opera d’arte sotto quella sua scorza impassibile ed impenetrabile. Era un gioco che facevano tra di loro, dettato da regole non dette. Solamente Hanji riusciva a vedere oltre quel muro freddo e ostile che era il carattere così permaloso e impassibile del caporale, allora Levi non tentava in alcun modo di apparire diverso dal freddo uomo che era. Gli dava un piacere immenso sapere che qualcuno potesse guardare dentro di lui superando persino il muro della sua personalità solitaria e averne l’ennesima riprova lo faceva sentire un po’ meno solo e un po’ più compreso.
‘’Cosa avresti visto?’’ domandò solamente. Hanji non riuscì a fermare due grossi lacrimoni.
‘’Dei titani… che hanno fatto cose orribili’’
‘’i titani fanno sempre cose orribili’’
Ma tu non mi eri mai sembrata così sensibile, ti affezioni così tanto a loro da soffrire per il loro dolore, quasi stessi dalla loro parte. E’ strano ora sentirti parlare come un vero membro della Legione Ricognitiva.. come un vero umano.
‘’Così imparerai ad affezionarti tanto a loro; questo tuo affetto ti sensibilizza troppo e finisci esattamente per…’’
‘’tu non hai capito Levi.’’ Queste parole gli fecero più male di qualunque altra cosa.
Se Hanji era l’unica capace di capirlo, lui al contempo si riteneva l’unica persona in grado di capire quella ragazza così pazza e ossessivamente attratta dai titani. Credere che non fosse così gli fece male al cuore.
‘’Quei titani… non erano i titani che siamo abituati a vedere.’’ Lanciò al compagno uno sguardo carico di disperazione, una supplica silenziosa che lo implorava di capire cosa lei volesse intendere. Un’altra volta, non riuscire a capire la sua compagna segnò Levi con una profonda fitta di dolore. La sentiva oltremodo distante.
Notando la sua incomprensione Hanji abbozzò un sorriso tirato, nascosto tra le lacrime ed i capelli bruni che ricadevano spettinati davanti al viso.
‘’Levi, come sono i titani?’ gli domandò. Il caporale aggrottò la fronte e, non capendo dove la ragazza volsesse andare a parare, rispose ciò che realmente pensava.
‘’Sono divoratori di uomini. Sono esseri crudeli e malvagi’’
‘’esatto’’ mugolò Hanji, poi fece una pausa che sembrò durare ore.
Quando sollevò il capo lo fece di scatto e per puntare due occhi colmi di lacrime e disperazione in quelli del caporale, più scosso che mai da quell’espressione che mai e poi mai si sarebbe aspettato di vedere sul volto della sua amica.
‘’Ho visto degli uomini comportarsi come titani, Levi! Li ho visti, laggiù, nel vicolo poco fuori la base. Lo hanno accerchiato, Levi, hanno accerchiato un uomo in sei di loro. Non sono riuscita ad intervenire perché ho visto in loro le movenze tipiche della crudeltà dei titani… io… non sono riuscita ad intervenire!’’ gridò.
‘’Cosa’’ disse Levi, quasi con disperazione ‘’cosa hanno fatto?’’
Hanji lo fissò con due occhi che si stavano svuotando della vitalità che era solita portare appresso e che contagiava anche chi le stava attorno.
‘’Lo hanno ucciso, Levi, per una lite finita male.’’
Levi cercò di non dare a vedere il suo stupore. In quel momento gli tornarono in mente le parole che il comandante Erwin aveva scambiato con Eren.
Sono davvero i titani i veri nemici?
‘’Quegli uomini… pianse Hanji continuando a stringere il tessuto dei pantaloni ‘’hanno ammazzato un altro uomo. Io… ho letto molte vecchie storie riguardo alla vita quando ancora non c’erano i titani. Leggende e racconti che reputavo pura fantasia parlavano di uomini che si ammazzavano tra di loro, che conducevano guerre gli uni contro gli altri. Ma adesso… adesso ho visto che non sono fantasia, gli uomini possono davvero uccidersi tra di loro. Credi’’ tirò su con il naso ‘’… credi che ora che questa disperazione è dentro le mura l’umanità non abbia davvero più speranza?’’ domandò al compagno con negli occhi una sorta di supplica.
Levi si avvicinò un poco a lei, la osservò un attimo negli occhi, poi continuò a scrutare il buio.
‘’Hanji, come sei ceca’’ le disse solamente, poi con calma riprese ‘’che gli umani si combattessero è sempre stato e sempre sarà, non centra il fatto che ora ci sono i titani o le mura. Ma tu… tu ti sei concentrata talmente tanto sui titani da credere che fossero loro i veri nemici, più di quello che lo credo io… tu che davi loro un nome, che ti reputavi loro amica, in verità eri solo la più fedele convinta che in loro risiedesse l’unica forma di cattiveria.’’
Le sue parole vennero trascinate dall’immensità della notte. Ciò che aveva detto era vero.
Per tutta la sua vita Hanji aveva osservato e studiato i titani cercando di comprendere le ragioni che li spingevano a divorare gli umani, per tutta la vita aveva guardato quei mostri mangiare uomini, donne e bambini che oramai ci aveva fatto un’abitudine malsana nel vedere morire la gente per mano dei giganti, tanto da credere che loro fossero gli unici esseri davvero malvagi su questa terra.
Talmente ceca da non accorgersi che anche gli umani sapevano essere malvagi tanto quanto i giganti.
‘’Forse è questo che manca alle tue ricerce per scoprire la verità su di loro, un pizzico di bilateralità’’ disse Levi continuando a fissare l’immenso buio davanti a se ‘’credevi che studiare i titani con occhi da titano ti avrebbe portato a scoprire la verità, ma l’unica verità che hai scoperto adesso è che non sei mai riuscita a capirli profondamente, proprio perché non hai capito profondamente nemmeno gli umani. Hai cercato di spiegarti qualcosa immedesimandoti in quella stessa cosa che non conoscevi’’ gli scappò un’amara risata, leggera, quasi disperata ‘’ecco perché sei pazza.’’
Hanji non disse nulla, si limitò a guardare la notte e a ragionare su quelle parole. 
  
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