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Autore: EduDS00    23/11/2013    2 recensioni
Chi nella vita non vorrebbe avere la possibilità di fare un Weekend con gli amici in una villa abbandonata in aperta campagna? Bhe, quello che sto per raccontarvi vi farà ricredere sulla vostra risposta...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi nella vita non vorrebbe avere la possibilità di fare un Weekend con gli amici in una villa abbandonata in aperta campagna?
Li, in fondo ad un lungo viale alberato, alberi altissimi, spogli, con un clima quasi invernale,  giaceva una grandissima villa, con erba che era attaccata su quelle mura umide, sporche con porte scricchiolanti e finestre penzolanti, una struttura fatiscente quasi da film Horror.
Giunti lì, entrammo in casa, dove tutto era coperto da lenzuola bianche, gelo e buio la facevano da padrona. Le ragazze iniziarono ad aprire le finestre e scoprire quei mobili ormai a pezzi e tutti impolverati, mentre noi maschi provvedevamo ad accendere un po’ di fuoco in quel camino ormai spento da anni. Quella era la casa lasciata in eredità dai miei Bisnonni a mia Nonna, ma siccome era molto grande mia Nonna non ci è mai stata, questo è quello che racconta lei, ma in realtà la verità è un’altra; si dice che in questa casa sia morto un bambino e che la sua anima è così legata a questa dimora che fa fatica a staccarsi. La sua presenza si sente molto di notte, si dice lui amava l’acqua, e tutte le sere adorava farsi un lungo bagno caldo, ed è proprio così che è morto, addormentandosi in acqua è passato dal sonno alla morte, affogandosi in quella che per lui era fonte di vita.
La sera eravamo tutti lì, tutti intorno al fuoco a parlare del più e del meno, quando all’improvviso sentimmo degli strani rumori, impauriti ci stringemmo l’uno all’altra, e in silenzio cercavamo di capire da dove venissero e di che natura erano quei rumori. Si sentiva lo scorrere dell’acqua, e le corse di un bambino, poi ad un tratto più niente, quasi come se il bambino fosse entrato in acqua.
Allora noi maschi, con la maschera di chi è forte ma il cuore di chi ha tanta paura, iniziammo a salire quella lunga scalinata che portava su nelle camere da letto e dopo aver guardato in tutte le camere, ci fermammo li, proprio davanti all’ultima stanza. Così, in punta di piedi, iniziammo ad aprire la porta e dopo tanti scricchiolii, potemmo vedere cosa si nascondeva dietro.
Tra un’immenso vapore si intravedeva una vasca piena d’acqua calda, e per terra le orme di piedini bagnati che andavano verso la finestra.

In quel momento capimmo che la casa era davvero vissuta da un’anima e che noi non avremmo avuto il coraggio di dormirci dentro. Così, molto spaventati, abbandonammo la villa, lasciando l’anima di quel bambino serena in quella dimora.
  
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