Doctor Who, 'Why you look so sad?' di hiccup su EFP Fanfiction

Autore: hiccup
Titolo: Why you look so sad?
Rating: Verde
Personaggi: Eleventh Doctor; Clara Oswald.
Genere: Introspettivo.
Note: Spoiler!
Note: Uhm, okay, ritorno a scribacchiare qualcosa sul fandom di Doctor Who una volta all’anno circa. Ma è colpa di Moffat e del suo speciale per il 50th anniversary che ho finito di vedere da… meno di due ore? Tralasciando i miei livelli di fangirlamento totale – perché, davvero, ho rischiato di urlare e saltellare in giro per casa come un’ossessa – avevo la necessità irreprimibile di scrivere qualcosa. Una reazione a caldo, sapete, nonostante abbia adorato tutta la puntata e abbia pianto un po’ per la comparsa di Rose e Ten, mi ha colpito in modo particolare Clara. Non so, mi sento particolarmente connessa al suo personaggio, forse perché credo sia ancora un mistero per molti e sia terribilmente introspettiva come companion. Quindi sì, questa flashfic è per Clara Oswald. Che altro dire? Spero davvero che vi piaccia almeno un po’. Oh, le ripetizioni delle parole “tuo” e “lui” sono volute, se vi disturba, vi porgo in anticipo le mie scuse –sigh.
E le due strofe all’inizio e alla fine vengono dalla canzone “I’ll stand by you”. Such a clichè, right?

Buona lettura!

[ Spoiler! NON leggete se non avete visto lo special 50th Anniversary! ]

Why you look so sad?

Oh, why you look so sad?
Tears are in your eyes
Come on and come to me now
Don't be ashamed to cry

“Che cosa c’è?”

Domanda il Dottore, il tuo Dottore, guardandoti e tu, Clara Oswald, non riesci nemmeno a rispondere con una parola o un monosillabo; avverti solamente le lacrime premere prepotentemente agli angoli degli occhi e bruciare, scorrendo poi lungo le guance arrossate.

“Che cosa c’è?”

Ripete il Dottore continuando a guardarti con quello sguardo; curiosità, dubbio, perplessità, preoccupazione e dolore mescolati insieme, brillano come stelle nella notte più buia.
Tu lo conosci meglio di chiunque altro nell’universo, meglio persino di lui stesso forse, e non riesci a non piangere. Perché, sia chiaro, tu non vorresti proprio lasciarti andare a quelle lacrime infantili, assolutamente no, ma lui è lì.
E tu non ce la fai.

“Che cosa c’è, Clara?”
“Ah.”

Sospiri, trattenendo un singulto all’altezza della gola, perché fa male, un male terribile; lui è il tuo Dottore.
Eppure si trova insieme agli altri due Dottori – uno lo conosci, l’altro non l’hai mai visto… o quasi –, le loro mani sono posate l’una sull’altra e si accingono a premere quell’enorme pulsante rosso che, una volta abbassato, segnerà la fine del tempo, la morte, la distruzione di Gallifrey, l’inzio del senso di colpa, dell’incubo, del voler dimenticare.
E il tuo Dottore non è quel tipo di Dottore, semplicemente.

“Clara, conosco quello sguardo, che cosa c’è?”

Domanda di nuovo, lui, allontanando la mano dal pulsante e dai palmi degli altri due Dottori e volgendosi verso di te.

“Non- Il mio Dottore non lo farebbe”

Non potresti sopportare quegli occhi; non di nuovo, non per un’altra vita – o mille. Occhi grandi e vecchi e carichi di dolore e lacrime prosciugate.
Tu c’eri.
Tu ci sei stata fin dall’inizio e non puoi permettergli di rifarlo. Anche se sono in tre e non è più uno solo ad incassare il colpo, sebbene siano pronti a farsi carico del proprio massacro, tu non potresti farcela, perché credi in lui, perché lui è il tuo Dottore.
E’ sempre lui e non ne puoi davvero più di vederlo triste.

“Non c’è altra scelta, Clara”
“Il tempo può essere riscritto”

Rispondi. E trovi il coraggio di sorridergli, nonostante le lacrime corrodano la tua pelle tenera; sorridi perché sai che lui può farlo, perché tu credi nel tuo Dottore.

When the night falls on you
You don't know what to do
Nothing you confess
Could make me love you less