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Autore: Sheylen    24/11/2013    6 recensioni
Quale analista potrebbe non rimanere sconvolto dai problemi di due coniugi come Biancaneve e il Principe Azzurro?
(Storia vincitrice del primo turno al "Diving into fairy tales... Walt Disney Contest" di Aleyah)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Biancaneve, Nuovo personaggio, Principe Azzurro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Crazy fairy tales'
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Grandi piccoli problemi
 
 

 
‹‹Dunque…››
L’ometto stempiato si sistemò gli occhialetti tondi sul naso.
‹‹A che punto eravamo arrivati?››
Il re davanti a lui sbuffò.
‹‹Stavamo parlando del nostro problema.››
Biancaneve sospirò con fare teatrale, tamponandosi freneticamente la fronte con un fazzoletto di pizzo.
‹‹Mia regina, non si affanni. Io e suo marito stiamo cercando di fare il punto della situazione, al fine di trovare una soluzione. Torniamo a noi, Sire…››
Il re guardò con seccatura la moglie, che controllava ansiosa in uno specchietto che il sudore non le stesse rovinando il fard sulle guance.
‹‹Da quando sono iniziati i problemi?››
Biancaneve si drizzò sulla sedia, fissando alternativamente il dottore e il marito.
‹‹Dopo la seconda gravidanza.›› rispose prontamente il re.
L’urlo di Biancaneve fece sobbalzare l’ometto, per nulla a conoscenza della sua passione per le attrici melodrammatiche degli anni quaranta.
‹‹Ecco, esimio dottore›› attaccò la regina ‹‹la riprova dell’ingratitudine di quest’uomo! Io gli ho dato non uno, ma sette eredi al trono! Ma lui non fa altro che biasimarmi, ricordare vecchi problemi di infima importanza…››
‹‹Infima importanza? Se non fosse per la mia bontà tu saresti stata da tempo bandita, o addirittura giustiziata!››
Mentre Biancaneve lanciava l’ennesimo urlo straziante, il dottore assunse un’espressione interrogativa. ‹‹Sire, ma a me risultava che voi aveste un’unica figlia, non sette figli maschi! E non ho mai nemmeno sentito di una seconda gravidanza della regina…!››
Il re sospirò esasperato, poi si massaggiò la radice del naso come cercando le parole. Al suo fianco Biancaneve aveva ormai preso a singhiozzare e inzuppato il fazzoletto.
‹‹Dottore, quello che le racconterò non deve uscire da queste mura, sono stato chiaro?››
Il pomo d’Adamo dell’ometto prese l’ascensore scendendo verso l’uscita posteriore, ma risalì non appena si accorse che la scena sarebbe stata assai poco elegante.
‹‹Prego, vada avanti, Sire.››
‹‹Mia moglie, un anno fa, ha partorito sette gemelli maschi.››
‹‹Oh ma questa è una notizia favolosa, Sire! Ma perché non è stato fatto l’annuncio al popolo?››
La regina strappò tra i singhiozzi il fazzoletto.
‹‹Per una serie di piccoli dettagli…›› riprese il re, porgendo con falsa cortesia una pezzuola alla moglie.
‹‹Elenchi pure, Sire››
Il re mostrò la mano destra chiusa in pugno, e alzò il pollice.
‹‹Primo: i bambini, nonostante abbiano un anno, sono alti poco più di una spanna.››
‹‹Dottore, lei non immagina quanto siano teneri così piccini…›› commentò Biancaneve con lo sguardo sognante.
L’ometto si grattò la pelata. ‹‹Beh essendo così tanti gemelli potrebbero avere la crescita un po’ ritardata…››
‹‹Secondo›› proseguì il re ‹‹Sono riusciti a scappare dalla loro camera scavando una galleria con dei cucchiaini.››
‹‹Dottore, hanno una tale abilità nell’uso degli strumenti! Sono dei bambini prodigio!›› ribadì con poco successo la regina, mentre il cervello dell’ometto iniziava a sommare i dati.
‹‹Terzo: hanno la barba.››
‹‹È così soffice e morbida…››
L’analista dovette concentrarsi per riprendere il controllo della mascella. ‹‹Mia signora! Come ha potuto compiere un simile adulterio? Lei è la regina, dovrebbe essere d’esempio per ogni donna del nostro regno!››
‹‹Dottore, lei non capisce! Io non l’ho fatto in cattiva fede. Il problema è partito da mio marito…››
Il viso del re improvvisamente si fece rossastro.
‹‹Sì, ecco… lei potrà capirmi, dottore. Cinque anni fa, quando nacque mia figlia, mi preoccupai molto poiché temevo di non avere un erede al trono… inoltre in tutti questi anni ho dovuto viaggiare molto per il regno, ero continuamente sotto stress per accordi politici e riforme economiche… potrà immaginare cosa successe…››
‹‹Sire, non capisco a cosa allude!››
‹‹Allude, dottore›› rispose Biancaneve, alzandosi in piedi per enfatizzare le sue parole ‹‹Al fatto che Excalibur non è più uscita dalla roccia, che il drago non ha più preso il volo, che il flauto magico non ha più suonato…››
‹‹Il mio flauto suona benissimo!››
‹‹Certo: la sua marcia funebre.›› lo zittì la donna.
L’ometto soffocò un risolino, intuendo dallo sguardo del re che gli sarebbe costato la testa.
‹‹Così, Vostra Maestà, siete… ecco… impossibilitato a procreare?››
‹‹Gliel’ho detto, è solo lo stress del periodo.››
Biancaneve borbottò qualcosa a proposito di uccelli che mangiavano mele stregate e si addormentavano per sempre.
‹‹Quindi temevate di non poter avere più un erede maschio?››
‹‹Esatto. È stato proprio questo a spingerci a cercare rimedi…››
‹‹Avete progettato questo tradimento?›› chiese sconvolto l’analista.
‹‹No, dottore, no! Ad una festa fra intimi (dove erano presenti anche i nani) abbiamo alzato un po’ il gomito, poi è spuntata una vecchina che ci ha offerto uno strano intruglio e la situazione ci è un po’ sfuggita di mano, mia moglie è rimasta incinta ed è andata come doveva andare. Ma non è questo il problema.››
‹‹Ma Sire, mi ha appena raccontato che…››
‹‹Lasci stare, dottore, quelle erano sciocchezze. Il nostro vero problema è un altro!›› intervenne Biancaneve, facendosi estremamente seria.
I due coniugi si guardarono prendendosi per mano, come per infondersi coraggio l’un l’altro.
‹‹Tranquilla, lui riuscirà a risolvere tutto...››
‹‹Certo, caro…››
‹‹Dottore›› iniziò solenne il re ‹‹Noi… non sappiamo come scegliere il padrino per i bambini.››
‹‹Vede abbiamo aspettato che avessero una dimensione accettabile per farli battezzare, raderemo loro la barba e li presenteremo al popolo per spedirli poi di nascosto in miniera, ma come possiamo capire quale tra i nani è il loro vero padre?›› domandò disperata la regina.
L’analista rimase a bocca aperta per qualche secondo, gli occhialetti che minacciavano di cadere dalla punta del naso.
Quasi senza volerlo rispose: ‹‹Date ad ogni bambino uno dei nani a caso, tanto nemmeno loro possono sapere chi è il padre.››
La luce scaturì dai volti dei due regnanti.
‹‹Meraviglioso! È una soluzione perfetta! Cara, i nostri problemi non esistono più!››
‹‹Oh caro, come sono contenta!›› esclamò con gioia la regina.
I due si alzarono e uscirono dalla stanza quasi danzando, mentre dalla finestra entrarono usignoli e coniglietti che li accompagnarono verso l’uscita.
L’analista rimase seduto dietro la sua scrivania. Dopo qualche minuto prese fra le mani gli occhiali e li lucidò distrattamente con un panno.
‹‹… Sono troppo vecchio per certe cose.››



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