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Autore: Diavolo Bianco    24/11/2013    2 recensioni
La sua migliore amica si sposerà tra poche ore, ma Kate è nel casino totale e non gliene va una giusta. Si ritrova in possesso di un oggetto che lei non dovrebbe assolutamente avere. Il mondo intero è contro di lei. Ce la farà Kate a raggiungere la chiesa in tempo?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2-Sfortuna nera

Quando raggiunse l’altare per poco non le venne un infarto. Accanto al parroco c’era una bara d’ebano laccata.
“Flavio Spaghetti sarà sempre nei nostri cuori e finchè noi lo ricorderemo il suo spirito vivrà.” Kate sobbalzò alle parole del prete. Quel nome le era familiare. Qualcuno le poggiò una mano sulla spalla.
“E’ venuta a piangere per la scomparsa di mio fratello?” Si voltò e vide la donna con cui aveva conversato in lavanderia.
“Brother?”
“Sono Carla Spaghetti, sorella di Flavio e Rodolfo Spaghetti.” Kate sobbalzò, ecco perché quel nome le era così familiare, Spaghetti era il cognome del suo capo. Rodolfo Spaghetti. Ma adesso aveva un altro problema, aveva sbagliato chiesa e la cerimonia stava per iniziare.
“Condoglianze signora.” Disse con tutta sincerità. La donna fece un cenno col capo.
“Resta qui con noi?”
“Sorry, ma non posso. Ho un matrimonio.”
“Oh, è vero. Meglio che vada allora. Prima di rimanere bloccata dal carro funebre.” Quello sarebbe stato il colmo. Salutò la donna e uscì in fretta dalla chiesa. Raggiunse l’auto e ripartì. O almeno ci provò. Aveva lasciato i fari e la radio accessi, infatti la batteria era  morta.
“No! No!” Kate iniziò ad imprecare in tutte le lingue possibili, arrivò perfino ad inventarsi delle nuove bestemmie. Ma la macchina non diede comunque segno di vita. Proprio in quel momento arrivò il carro funebre nero come la pece. Scesero due uomini che entrarono in chiese. Kate osservò quella specie di furgone per qualche secondo, poi alla fine decise.
“Devo andare a quel matrimonio, a qualsiasi costo.” Con passo leggero ma veloce salì sul carro funebre, ma ovviamente non c’erano le chiavi. Così si chinò sotto il volante ed iniziò ad armeggiare con i fili. Provò di nuovo e il motore sbuffò.
“Thanks big brother!” Urlò fuori dal finestrino mentre scendeva dalla collinetta. Suo fratello da giovane era un piccolo teppistello e le aveva insegnato alcuni trucchi del ‘mestiere’. Quando raggiunse un incrocio si bloccò, c’erano tre cartelli. Uno che indicava la parte da cui veniva lei con scritto sopra ‘Funerale’, un altro che indicava la città e uno con scritto in caratteri cubitali ‘Matrimonio’.
“Che idiota che sono!” Come aveva fatto a non vederlo rimase un mistero. Imboccò la strada giusta. Quando arrivò alla chiesa erano le 12:21. Si fiondò giù dall’auto porta bare e si avvicinò alla chiesa. Proprio in quel momento un piede le sprofondò in qualcosa di molliccio. Abbassò lo sguardo e vide con orrore che aveva pestato un escremento di chissà quale animale.
“Fuck!” Superò quella trappola puzzolente e si tolse le scarpe e anche i calzini. Erano sudati per tutte quelle corse. Poi lanciò gli oggetti il più lontano possibile. Sbuffò stressata.
“Proprio una giornata di merda.” Commentò fissando quella cosa marrone e molliccia a poca distanza da lei. Si diede una leggera sistemata ai capelli e finalmente entrò. Quella chiesa era molto più luminosa della precedente. Riconobbe i fiori e individuò subito i capelli castano chiaro, simile al miele, della sposa. Camminò velocemente verso l’altare, sentiva tutti gli occhi su di lei. Si sistemò tra le damigelle e altri due testimoni. Gli occhi castani di Nina la fissarono attentamente. Sorrise leggermente in segno di scusa per il suo straordinario ritardo.
“Non hai freddo?” Domandò divertito l’altro testimone.
“E’ sopportabile.” La cerimonia continuò per una buona oretta. Ma più la fine si avvicinava più Kate si sentiva strana. Arrivò il momento dei voti. Una bambina si avvicinò agli sposi con un cuscinetto rosso in mano. Sopra di esso c’era un unico anello. Kate si fissò il dito e vide il suo gemello.
“Io Flavio accolgo te Nina come mia sposa, prometto di esserti sempre fedele: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.” Lo sposo afferrò l’anello e per un secondo rimase a fissare il cuscino vuoto. Si scosse e tornò a guardare la sua quasi moglie.
“Nina ricevi quest'anello segno del mio amore e della mia fedeltà.” Il disco dorato scivolò lungo il dito della sposa la quale sorrise felice con gli occhi acquosi. Kate si tolse lentamente l’anello, era una strana sensazione. Si era abituata a quel peso. Si avvicinò a Nina, la quale aveva ancora l’altro braccio lungo il fianco. Con delicatezza mise il piccolo cerchietto nella sua mano e scivolò di nuovo al suo posto. La sposa ripeté quello che aveva fatto il marito mettendo il nome di Flavio al posto del suo.
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sposa!”  Nina e Flavio si avvicinarono e dopo essersi fissati negli occhi si baciarono teneramente. Tutti all’interno della chiesa urlarono di gioia.
“Viva gli sposi!” Mentre i due firmavano i documento del matrimonio, la chiesa si svuotò. Mentre gli invitati aspettavano che Nina e Flavio uscissero iniziarono a parlare.
“Il vestito della sposa è bellissimo!”
“Concordo. In più il bouquet è molto elaborato.”
“L’unica cosa che trovavo furori luogo erano i vestiti delle damigelle."
“A me sono piaciuti.”
“A me non tanto.” Questi erano i discorsi delle signore.  Gli uomini invece pensavano a tutt'altro.
“Flavio ha proprio fatto colpo, eh?”
“Si, Nina è uno schianto. Se non fosse stato per lui me la sarei sposata io.”
“Comunque quand’è che escono quei due?”
“Già, ho una fame che vedo triplo.”
“Chissà dove hanno prenotato.”
“Spero in un posto che faccia molta carne.” Mentre gli uomini conversavano, Kate andò a cercare le sue scarpe. Le trovò in un cespuglio, le raccolse attentamente e le mise in un sacchetto che aveva trovato nel carro funebre, poi le sistemò sul retro del veicolo. Puzzavano in una maniera incredibile.
“Gli sposi!” Gridò qualcuno. Quando si voltò uno schizzo d’acqua la colpì in piena faccia sentì degli altri urletti intorno a sé. Riaprì gli occhi e vide che Nina e Flavio erano armati di fucili ad acqua. Quando si svuotarono li passarono a due bambini che iniziarono a giocarci correndo in giro.
“Lancia il bouquet! Lancia il bouquet!” La folla incitò la sposa, la quale si girò e tirò all’indietro il mazzo di fiori. Kate finì di asciugarsi il viso e appena sollevò lo sguardo dal fazzolettino per vedere cosa stesse succedendo, il bouquet la colpì in piena faccia.
“Ahi!” Le cadde tra le braccia. Tutti fecero una smorfia, soprattutto le ragazze giovani. Fissò Nina che le fece l’occhiolino. Sentì qualcuno tirarle il vestito, abbassò lo sguardo e vide la figlia degli sposi.
“Ain.” Esclamò mentre la prendeva in braccio. “Non dovresti essere con la nonna?”
“Si, però lei è noiosa.” Rise leggermente alle parole della bimba di quattro anni.
“Capisco.”
“Kate, cos’è quello?” Si voltò verso l’oggetto indicato da Ain. Sobbalzò leggermente quando vide il carro funebre.
“Well… è la mia macchina.”
“Ma non era così.” Puntualizzò la bambina.
“Avevo voglia di cambiare.” Sorrise in imbarazzo.
“Oh… questa è più grande.”
“Yeah.”
“Me la fai vedere?” Chiese Ain eccitata.
“Meglio di no.” Aveva paura che ci fosse qualche bara nella parte anteriore e non sarebbe stata una cosa tanto bella da vedere, soprattutto per una bambina così piccola.  Ain si intristì. “E’ molto in disordine, magari un’altra volta. Okay?” Poggiò il bouquet sul tettuccio del carro funebre.
“Si.”  Baciò la fronte della piccola e si avvicinò agli sposi.
“Dove andiamo?”
“Da mamma e papà.” Li raggiunse.
“Ehi, Kate.” Nina si avvicinò a lei e le baciò la guancia. “Sei arrivata in ritardo.”
“I’m so sorry.” Dichiarò chinando la testa. La sposa gliela sollevò delicatamente.
“L’importante è che alla fine tu sia arrivata.” Si avvicinò all’orecchio di Kate. “Grazie per l’anello.”
“It’s nothing.” Disse soltanto mentre metteva a terra Ain, che subito corse da suo padre.
“Vedo che hai cambiato auto. Originale come scelta.” Commentò divertita Nina mentre osservava il carro funebre.
“Sai com’è, avevo bisogno di più spazio.”
“Vedo.”
“Nina.” Kate la fissò attentamente. “Perché avevo io la fede per tuo marito?” La sposa fece un respiro lento e profondo.
“Non ti ricordi cos’è successo ieri notte, vero?” Scosse la testa. Per un secondo le parve di vedere un’ombra di tristezza sul volto di Nina, ma scomparve subito. “Me l’hai rubata.” Disse ridendo la moglie di Flavio.
“Really?”
“Si. Te la sei messa al dito per nascondermela, ma sbronza com’ero non l’ho nemmeno vista.” Kate decise che non avrebbe più preso una sbronza la notte prima di un matrimonio e men che meno con la sposa. L’alcool la faceva diventare infantile come una bambina, mentre Nina diventava ritardata.
“Sei tremenda. Did you know?”
“Lo so.”
“Amore, gli invitati si stanno per sbranare fra di loro dalla fame. Ci dobbiamo muovere ad arrivare al ristorante.” Urlò Flavio accanto alla sua jeep tutta decorata, con scritto 'Viva gli sposi' ovunque e con tanti cuoricini sulle portiere e sul cofano. Vide Ain salire su un’altra macchina con la madre dello sposo.
“Sono molto felice per te.” Disse tornando a fissare Nina.
“Grazie.” Si abbracciarono per l’ultima volta. “Stacci dietro con quel bestione, chiaro?”
“Tranquil, ora lo riporto dove l’ho preso e cerco di resuscitare la mia auto.”
“Che le è successo?” Chiese accigliata la sposa.
“Storia lunga te la dico dopo al ristorante.”
“D’accordo, fai in fretta però.”
“Certo. See you later!” Tornò al suo carro funebre e mise il bouquet sul sedile del passeggero. Partì e ritornò alla chiesa dove si stava ancora svolgendo il funerale, rimise l’auto porta morti al suo posto e corse alla sua. Ricordandosi di prendere le scarpe e il mazzo di fiori. Dopo altri trilioni di tentativi riuscì a far partire quella dannata macchina. Arrivò dal suo amico incrocio e lì si bloccò di colpo.
“Dannazione!” Kate picchiò varie volte la testa contro il volante. A volte era davvero una completa idiota. “Dov’è il ristorante!?”

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