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Autore: MagicRat    24/11/2013    3 recensioni
"Quando lei aprì la porta sembrò sorpresa di trovarselo di fronte. Era rimasto con la mano sullo stipite, leggermente proteso in avanti. Voleva dirle tutto quello che si portava dentro da tanto tempo e invece riuscì solo a mormorare il suo nome."
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non stava pensando a lei quando aveva scritto quella canzone, diversi anni prima. Non avrebbe potuto, visto che si conoscevano a mala pena, come si conoscevano un po’ tutti i frequentatori abituali dei locali sulla costa. Era una semplice canzone che non parlava di nessuno in particolare.
Eppure appena sentì Roy suonare le prime note non riuscì a trattenersi del stringere forte il microfono. Il volto sudato fu attraversato per un istante da una smorfia che solamente le persone più vicine al palco riuscirono a vedere.
Avrebbe dovuto toglierla dalla scaletta quando era ancora in tempo per farlo. Adesso gli sembrava che ogni cellula del suo corpo spingesse per farlo girare verso di lei e cantare guardandola negli occhi, così forse sarebbe riuscito a dirle che per lui non era più una semplice compagna di viaggio o un’amica. Quello che provava ormai andava oltre al concetto di amicizia, per quanto speciale potesse essere.
Lei riusciva a capirlo come nessun altro. Sapeva cosa dirgli per rassicurarlo quando le sue paure lo circondavano e lo facevano affogare sotto la loro superficie vischiosa o per riportarlo con i piedi per terra quando veniva preso da uno dei suoi – non troppo rari – deliri di onnipotenza.
Voleva girarsi per dirle come si sentiva quando stavano semplicemente insieme.
 
Ovviamente, però, non lo fece nemmeno questa volta.
Fissò un punto imprecisato sopra la folla che gli stava davanti e cantò cercando di ignorare i suoi pensieri per il resto del concerto.
Le canzoni scivolarono via una  dietro l’altra e presto si ritrovò seduto al buio nella sua camera d’albergo a osservare le luci della città illuminare la notte.
Aveva fatto un errore, ora se ne rendeva conto molto bene. Pensava che per trovare la stabilità e la tranquillità che cercava da tutta la vita sarebbe bastato sistemarsi, formare una famiglia. E… e all’inizio aveva funzionato,  lei  gli era sembrata perfetta. Invece non lo era. Non lo era per niente, almeno non per lui. Aveva provato a convincersi che era fortunato ad avere una moglie che gran parte dei suoi amici gli invidiavano e un’amica su cui poteva contare. Aveva provato e riprovato, ma l’unico risultato ottenuto era stato quello di continuare ad andare a sbattere contro quel senso di insoddisfazione che non lo lasciava più in pace.
Si sentiva incastrato, bloccato con quello stupido anello al dito e la donna che desiderava sullo stesso piano dell’hotel, a poche porte di distanza ma comunque irraggiungibile. E inevitabilmente era su di lei che faceva ricadere tutta la colpa, anche se non la meritava. La odiava perché…
”Perché ha occupato un posto che vorrei fosse tuo” mormorò a bassa voce nel buio.
E si odiava perché non faceva niente per uscire da quella situazione.  Poteva alzarsi, percorrere il corridoio fino alla sua camera, bussare alla porta e scoprire finalmente se i suoi sentimenti erano condivisi.
Quello che lo bloccava, ormai, non era più il rispetto verso sua moglie, ma il terrore di ricevere un “no” come risposta, un rifiuto che avrebbe messo fine alla loro amicizia. E non voleva assolutamente che succedesse una cosa del genere.
Si passò una mano sul volto stanco, ripensando al tempo che avevano passato in un club, dopo il concerto. Si erano seduti ad un tavolo isolato, da soli, dimenticandosi completamente degli altri mentre si immergevano in una delle loro solite chiacchierate. In quel momento, quando i loro sguardi si erano incrociati, era stato sicuro di non essere l’unico a provare qualcosa. Adesso che era solo, però, i dubbi erano tornati ad assalirlo nuovamente.
Era tardi, doveva andare a dormire.
Voleva dormire accanto a lei, sotto le sue stesse lenzuola e invece si sarebbe dovuto infilare ancora una volta in quel letto freddo e vuoto, passare una notte tormentata e lasciare che il circolo vizioso ricominciasse il giorno successivo.
Avrebbe continuato a vivere così, fingendo che quell’amicizia fosse sufficiente, che il suo matrimonio lo rendesse felice e che vederla con altri uomini non gli creasse il minimo fastidio. Negando che aspettava le sue telefonate e i momenti passati insieme più o meno come un affamato aspetta il cibo, che ogni singolo abbraccio gli faceva mancare il respiro.
 
Oppure poteva ammettere che quelle erano solamente delle colossali balle ad andare da lei.
Ed era quello che aveva appena fatto.
 
Era in piedi fuori dalla sua camera, adesso. Con le mani leggermente sudate, la gola secca e il cuore a mille. Gli sembrava di essere tornato bambino, insicuro e spaventato.
Alzò la mano per bussare, poi si bloccò. Magari stava già dormendo e non voleva essere disturbata, magari…
Deglutì a fatica e bussò con due colpi inaspettatamente decisi.
Quando lei aprì la porta sembrò sorpresa di trovarselo di fronte. Era rimasto con la mano sullo stipite, leggermente proteso in avanti. Voleva dirle tutto quello che si portava dentro da tanto tempo e invece riuscì solo a mormorare il suo nome.
“Patti…”
Non entrò. Voleva che fosse lei a dirgli che poteva restare e lo fece prendendolo per mano, chiudendo la porta alle sue spalle.
Il primo bacio che si scambiarono fu delicato, di quelli che ci si scambia da adolescenti.
Si trasformò presto in qualcosa di molto più simile ad una fame vorace.
La tenne fra le sue breccia mentre si lasciavano cadere sul letto e sentì un piacevole calore diffondersi in tutto il corpo, una sensazione di sicurezza che non provava da troppo tempo
“Ti aspettavo da tanto” gli mormorò nell’orecchio mentre lui le baciava il collo e inspirava profondamente il profumo della sua pelle.
Gli sembrava che nessuno avrebbe potuto far loro del male in quel momento.
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Salve!
Because the Night è una delle canzoni di Bruce che preferisco ed era da diverso tempo che avevo in mente una storia ispirata a questa canzone, spero di non aver fatto troppo schifo.
Sto lentamente dimenticando le regole della grammatica italiana e (come mio solito) non ho controllato bene il testo, quindi se trovate errori di qualsiasi genere ditemelo pure, grazie :)
  
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