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Autore: rainicornsan    24/11/2013    3 recensioni
"Io ci ho già rinunciato da tempo." ghignò.
Gommarosa fissò le labbra di Marceline, mentre un presentimento si faceva strada dentro di lei.
Quella conversazione non aveva capo nè coda.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Gommarosa, Marceline, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti... E' la mia prima ff sul fandom di 'Adventure Time'.
E' anche la mia prima Fem-Slash.
Spero che vi piaccia... Buona lettura :)



Marceline osservò di sottecchi la ragazza poco davanti a lei.
Gommarosa era vestita con un paio di pantaloni e una maglia rosa.
Aveva i capelli raccolti in uno chignon fatto frettolosamente. La corona era rimasta custodita nella teca di cristallo davanti al trono.
Un rivolo di sangue scuro le colava dall'angolo del labbro. Un brivido percorse la schiena di Marceline alla vista di quel liquido.
L'esercito del pinguino Gunter li aveva assediati da qualche ora.
Finn e Jake erano fuori dalle mura, a combattere.
I Dolcibotti erano nel bunker costruito nelle ex-segrete del castello, controllati da Maggiormenta.
Solo le cinquanta unità dell'esercito erano con loro.
Lei e la Principessa erano in piedi sulle mura con Fiamma.
Marceline si sistemò la camicia a quadretti meglio sul corpo.
Evocò uno stormo di pipistrelli e li fece schiantare con un botto verso l'esercito nemico composto da un centinaio di pinguini.
Era già un alto numero, considerata la cifra bassa della popolazione del paese.
Iridella volteggiava fra le nuvole, lanciando in giro pinguini.
Gommarosa si girò verso di lei, mordendosi il labbro inferiore.
"Non sta funzionando! Venite, andiamo a prendere la Bomba!" esclamò, facendo segno a Marceline e alla Principessa Fiamma, poco lontano da loro.
Quest'ultima urlò, per farsi sentire, mentre lanciava fiammate a destra e a manca: "Andate voi, io rimango qui a trattenerli!".
Gommarosa urlò di rimando un "Ok!".
Assestò un'ultima freccia abbattendo un pinguino, poi prese Marceline per il polso, e cominciò a scendere di corsa la scala a chiocciola.
Marceline la fermò di botto, rigirando il polso per afferrare il suo.
"Fermati. Se ti prendo in braccio e voliamo, facciamo prima, no?" chiese alzando un sopracciglio sottile.
La Principessa annuì: "Vola finchè non trovi la stanza 351. E' verso la torre Est, di fianco al Terrazzo dell'Alba.".
Marceline le cinse i fianchi, mettendole un braccio sotto alle ginocchia, sollevandola.
Iniziò a fluttuare, trattenendo quasi il respiro, per paura di fare qualcosa di sbagliato.
Probabilmente fu il volo più lungo della sua vita, il tempo non passava mai.
Qualche ciocca era sfuggita dalla crocchia di Gommarosa.
Si leccò il labbro, cercando di togliere il sangue.
Ne rimasero alcune goccie, e Marceline in quel momento si sentì quasi svenire.
Come poteva essere così inconsapevolmente provocante?
Era come far vedere ad Adamo Eva che mangiava una mela.
Gommarosa era il suo frutto proibito.
Proibito perchè non poteva averla.
Insomma, si sono mai viste una vampira e un chewing-gum umano girare insieme? Era un controsenso.
E poi come l'avrebbe detto ai suoi amici che era passata all'altra sponda? E a suo padre? Sarebbe morto dalla vergogna.
Si accorse che erano arrivate.
Si osservarono fugacemente nel grande specchio.
Con i vestiti strappati, i capelli in disordine e, nel caso di Gommarosa, insanguinata ovunque.
In quel momento, a Marceline fece la stessa impressione che avrebbe fatto a Finn se fosse stata coperta di panna e ciambelle.
La visione più bella della sua vita.
Si accorse di essere rimasta incantata a fissarla allo specchio, così si riscosse.
"Dov'è la Bomba?".
La Principessa, in risposta, aprì una cassaforte con una chiave che aveva sotto la maglietta sporca.
Una grossa Bomba a innesco comparve sinistramente alla loro vista. Sembrava uscita da un cartone animato.
Gommarosa provò a sollevarla, ma ricadde sfinita a terra.
Era normale che fosse distrutta, era da ore che combattevano, e non era forte come lei.
Con una mano la rialzò, poi prese la Bomba con una mano e riprese Gommarosa in braccio.
Quando fece per alzarla, la Principessa tossì convulsamente.
Alcune goccie e striscie del suo sangue le rigarono il mento sottile e il labbro rosa.
Marceline la osservò senza fiatare.
Quando si fu ricomposta si fece prendere in braccio dalla vampira, piuttosto turbata e sconvolta.
Si era accorta di adorare la vista del sangue sulla sua pelle liscia.
La mandava in uno stato confusionale terribile.
I suoi sensi impazzivano. Il suo udito era concentrato ad ascoltare i loro respiri.
Il suo gusto immaginava la sua pelle, il sapore metallico del sangue.
I suoi occhi guardavano, il suo naso annusava l'odore stucchevolmente dolce dei suoi capelli.
E le mani le prudevano dalla voglia prenderle il viso e baciarla.
Si fissarono per un pò lungo il tragitto, finchè Gommarosa non disse: 
"Se sono riusciti a trattenerli oltre le mura, la Bomba li stenderà tutti, e non avremo problemi.".
Arrivate dov'erano prima, sospirarono di sollievo.
I nemici erano ancora fuori. 
Tutti, sempre più sfiniti, continuavano a combattere.
Marceline appoggiò a terra Gommarosa, mentre Fiamma correva verso di loro.
Senza perdere tempo, appoggiò delicatamente un dito sulla miccia, che prese fuoco.
E i secondi diventarono ore.
Marceline buttò la Bomba a terra.
Gommarosa urlò a Finn e a Jake di spostarsi.
Iridella prese Finn in groppa e entrò nelle mura, mentre Jake si espandeva e raccoglieva tutti i soldati rimasti, portandoli in salvo.
Le tre principesse ebbero appena il tempo di correre alle scale.
La miccia finì. La Bomba esplose.
Un silenzio assordante succedette uno scoppio acutissimo.
Marceline aprì gli occhi.
Gommarosa era viva. Fiamma anche, e stava correndo fuori.
La inseguirono.
Lei abbracciò di colpo Finn, sorridendo.
Gommarosa li scrutò assorta, con la nebbia negli occhi.
Di colpo sentì una mano che si appoggiava gentilmente sulla sua spalla.
"Hey, non te la prendere. Tutti i maschi sono così." mormorò Marceline.
Gommarosa annuì lentamente, girandosi verso Marceline e facendo un sorriso.
"Se aspetto, sto fresca. Tanto vale che mi faccia suora." sussurrò in risposta, riavviandosi i capelli.
"Io ci ho già rinunciato da tempo." ghignò.
Gommarosa fissò le labbra di Marceline, mentre un presentimento si faceva strada dentro di lei.
Quella conversazione non aveva capo nè coda.
"Qual è la soluzione, quindi?" chiese sorridendo.
"La soluzione...". Marceline finse di essere pensierosa.
Portò un dito sulle labbra rosa dell'altra, sfiorandole lentamente.
Asciugò con l'indice il sangue sul suo mento e sulla sua bocca.
Aveva un fascino proibito.
Aspettava solo che lei si facesse avanti.
Non voleva essere quella con idee perverse, nè voleva avere ripensamenti perchè non la voleva.
"Questa?". Più che chiedere, Gommarosa fece un'affermazione.
Appoggiò le sue mani contro la pelle fredda delle guancie di Marceline, e portò il suo viso accostato al suo.
La baciò delicatamente, senza fretta, sotto lo sguardo attonito di tutti.
Marceline sorrise contro le sue labbra, soddisfatta.
   
 
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