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Autore: telesette    24/11/2013    2 recensioni
Dai serpeverde si levò una risatina sommessa, man mano che Hermione si affidava completamente ai sacri precetti del libro di Allock, eppure la tenace giovane grifondoro non demorse dal suo intento.
Se fosse riuscita a trovare quantomeno un punto d'incontro con Malfoy, laddòve l'amicizia era praticamente impossibile, un segno di rispetto reciproco avrebbe comprovato l'infallibilità delle teorie di Allock agli occhi dei due scettici alle sue spalle.
Hermione confidava nella parola di Allock, più che in sé stessa.
Ecco perché, stringendo più forte il libro che teneva sottobraccio, si augurava di essere all'altezza retorica del maestro...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ama Draco Malfoy come te stesso...
beh, più o meno!

( immagine di: ThroughMyThoughts su deviantART )

- Bastaaa, non la sopporto più, quei libri va a finire che glieli frantumo!

Ron aveva già messo a soqquadro la sala comune del dormitorio, tanto era nervoso, prima che Harry potesse chiedergli o anche solo capire che diavolo gli stesse succedendo. Tuttavia, come lesse il titolo del libro con cui l'amico aveva appena rischiato di centrarlo, cominciò a vederci molto più chiaro. Da che era cominciato il secondo anno, Hermione non faceva che decantare le lodi su ogni parola di quel bel tipo del professor Allock; non c'era libro scritto da lui che Hermione o qualunque altra ragazza della scuola non avesse letto e straletto almeno DUE volte.
Il punto era che, con buona pace del suo entusiasmo, la ragazza non faceva che parlarne in continuazione... tanto che la capacità di sopportazione di Ron era bell'e che finita.
Il titolo del volume in questione, libro che Hermione era solita suggerire a Ron da oltre una settimana, diceva a chiare lettere maiuscole: "L'ARTE DELLA RICONCILIAZIONE, di Gilderoy Allock". Sostanzialmente, si trattava di una specie di vademecum ( una guida dozzinale in ambito di sociologìa ), infarcito di sciocchi quanto inutili consigli. In teoria esponeva una serie di passi da percorrere, con pazienza e filosofìa spicciola, onde raggiungere un punto di conciliazione con persone diametralmente opposte, sia come carattere che come gusti ed interessi... In pratica una boiata commerciale ma, dal momento che recava la firma di Allock, per Hermione era puro Vangelo.
Proprio in quel momento, Hermione entrò nella sala comune.

- Ronald Weasley - esclamò. - Ti pare questo il modo di comportarti, invece di allargare un po' i tuoi orizzonti con i preziosi suggerimenti del professor Allock?
- Sai dove me li metto io, i suoi preziosi suggerimenti ?!?
- Cafone...
- Ehm, ragazzi - intervenne Harry. - Perché ve la prendete tanto su questa cosa?

Sia Ron che Hermione sbuffarono, dandosi le spalle a vicenda, poi finalmente Hemione si decise a rispondergli.

- Secondo le giuste e comprovate teorie del professor Allock, litigi e dissapori nascono dalla nostra umana incapacità di capire e accettare il prossimo, con tutti i difetti che lo contraddistinguono - spiegò lei, citando passo passo le parole di Allock come una sorta di profeta biblico illuminato. - Mettendo da parte i rancori e le divergenze, chiunque può riuscire a vedere il buono di una persona altrimenti incompatibile e/o insopportabile!
- Il tuo professor Allock dice proprio "chiunque"... o è specificato qualcosa, circa le teste di cavolo?
- Se tu fossi più elevato, moralmente e spiritualmente, non avresti problemi ad andare d'accordo con tutti - sospirò Hermione, con aria di supponenza. - Potresti addirittura trovare simpatico, che so... uno come Malfoy, ad esempio!

Harry e Ron sgranarono tanto d'occhi, le mandibole spalancate, non potendo credere che stesse dicendo sul serio.

- E' un colpo di sole - esalò Ron con un filo di voce. - Non sa quello che dice...
- Ebbene, vi dimostrerò con i fatti che il professor Allock ha pienamente ragione - tagliò corto Hemione convinta. - Venite con me, forza!

Senza neanche lasciar loro il tempo di protestare, la ragazza afferrò le maniche di entrambi e li trascinò fuori dalla sala comune come cagnolini al guinzaglio.

***

I serpeverde del secondo anno erano intenti a chiacchierare del più e del meno nella Sala Grande.
Harry, Ron ed Hermione si avvicinarono a loro, sotto gli occhi stupiti degli altri membri delle case lì presenti, allorché Malfoy rivolse loro un sorriso carico di veleno.

- Bene, ma che abbiamo qui - esclamò il biondo capobanda con voce mellìflua. - Per caso, vi siete persi con gli avanzi della colazione? L'ho sempre detto che la cucina ha qualcosa di ràncido...

Harry e Ron non risposero, fissando invece Hermione con aria interrogativa.
Come si poteva anche solo pensare di poter andare d'accordo, con uno spocchioso strafottente in grado di far coagulàre il latte solo con lo sguardo?
Hermione non poteva avere intenzione di rappacificarsi con un essere simile.
Tuttavia i due amici rimasero di sasso, non appena lei prese a mormorare parole che non si sarebbero mai e poi mai aspettati di sentirle dire.

- Malfoy - disse Hermione, traendo un respiro profondo. - Anche se non andiamo d'accordo sotto vari aspetti, e non soltanto quello, sento di... doverti chiedere scusa, per il modo inqualificabile in cui sono iniziati i nostri diverbi...
- Harry, ti prego, dimmi che sto avendo un'allucinazione - sussurrò Weasley all'orecchio del compagno.
- Stavo per chiederti la stessa cosa - gemette Potter ad occhi sbarrati.

Dai serpeverde si levò una risatina sommessa, man mano che Hermione si affidava completamente ai sacri precetti del libro di Allock, eppure la tenace giovane grifondoro non demorse dal suo intento.
Se fosse riuscita a trovare quantomeno un punto d'incontro con Malfoy, laddòve l'amicizia era praticamente impossibile, un segno di rispetto reciproco avrebbe comprovato l'infallibilità delle teorie di Allock agli occhi dei due scettici alle sue spalle.
Hermione confidava nella parola di Allock, più che in sé stessa.
Ecco perché, stringendo più forte il libro che teneva sottobraccio, si augurava di essere all'altezza retorica del maestro.

- Penso che siamo entrambe persone mature - proseguì. - Con pregi reciproci e reciproci difetti, anche se diamo maggiore importanza a questi ultimi, e perciò sarebbe un segno d'onore rimettere in discussione le basi di un possibile... dialogo!

Hermione pronunciò quella parola, quasi che un folletto della Cornovaglia le si fosse intrufolato lungo la schiena facendola rabbrividire, tuttavia Malfoy rimase ad ascoltare imperterrito il suo discorso.
Per un attimo, la ragazza si illuse addirittura di averlo convinto.

- Beh, Granger, che dire... Sono sorpreso - esclamò Draco, squadrandola da capo a piedi. - A parte il fatto che trovo la tua intera esistenza un insulto ai miei occhi, e mi riesce difficile anche solo immaginare una tua possibile utilità verso il mondo, ritengo tuttavia di poter anche prendere in considerazione di accettare le tue scu... MMMPPPHHH !!!

Malfoy non fece neppure in tempo a finire la frase.
Hermione gli cacciò in bocca il libro di Allock, incastrandone profondamente la copertina tra i denti, cosicché l'odioso biondino si ritrovò a biascicare versi e mugolìi incomprensibili.
Di fronte ad un simile esempio di strafottenza, non ci può essere ragione o concordia umana che tenga.
Un grifondoro può avere a cuore l'impegno e la buona volontà, senza dubbio, ma esiste anche il bene dell'orgoglio e della propria dignità.

- Ehm, Hermione - fece Ron, cercando invano di nascondere la grande soddisfazione che provava. - Che dicevi a proposito della riconciliazione? Del fatto che "tutti possono essere amici di tutti" e che...

Costei lo fulminò con lo sguardo.

- Per il tuo bene, Ronald Weasley, guardati dal ripetere simili cretinate in mia presenza!
- Lo terrò a mente - sorrise l'altro felice.
 

Il fatto che Hermione avesse appena dato del "cretino" ad Allock, seppure indirettamente, era una gioia senza prezzo.

FINE

   
 
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