Scared.
Una statua di ghiaccio, ecco come mi sono sentito.
Incapace di potere fare una qualunque cosa, incapace anche semplicemente di dire “No! Basta! Fermatevi!”.
Incapace di muovere anche solo un mignolo, di aprire la bocca, sono stato in grado solo di continuare a fissare quella scena orrenda impressa nella mia memoria con inchiostro indelebile, e su di me questo peso graverà per sempre.
Mentre me ne stavo lì in piedi come un baccalà l'ho sentito, eccome se l'ho sentito.
Sto parlando del suo sguardo, che marchiava la mia pelle come se fosse fuoco.
Bruciava, bruciava tantissimo.
I suoi occhi erano fiamme vive di sofferenza; sapevo cosa desideravano, sapevo cosa mi stavano chiedendo, che l'unica cosa che stavano cercando di comunicarmi era una muta richiesta d'aiuto, eppure niente: non ho fatto niente.
Ho solo guardato.
E lei ha continuato a fissarli uno per uno, senza paura nello sguardo, con fierezza.
Non ha esitato a sputare in faccia a quel colosso alto due metri, ha sorriso spericolata al suo assalitore, che si è infuriato ancora di più, perchè è un bullo, e si sa che i bulli sono contenti solo se riescono a provocare dolore agli altri, e allora lui le ha tirato uno schiaffo: la faccia le si è voltata dall'altra parte, ed io ho sussultato per la crudeltà di quella scena.
E mentre io restavo immobile, quasi tramortito, lei non ha avuto paura, non si è tirata indietro abbassando lo sguardo: è rimasta lì e li ha sfidati.
Magari non è riuscita a ricacciarli indietro, ma la sua fierezza, il suo valore, il suo orgoglio sono rimasti intatti.
Lo stesso non si può dire dei miei; sono solo un codardo, non sono riuscito a muovere un muscolo per chi per me c'è sempre stata.
Ma la paura, oh, la paura!
E' sempre la stessa storia, mi prende dalle viscere e mi blocca, sempre.
Sono inutile.
Inutile e pauroso, insomma, un cacasotto.
Quando mi sono allontanato da lei, una volta finito tutto, ho avuto paura, ancora una volta; paura di perderla, ma poi mi sono accorto che era già successo, e che era stato per colpa mia, mia e solamente mia.
Ho avuto paura per quello che ho incominciato a sentire; ho avuto paura perchè non riuscivo a comprenderlo.
Sono stato terrorizzato quando ho capito cosa mi stava capitando, perchè non sono così forte da potere sopravvivere all'amore.
Il giorno dopo, seppure con la certezza di essere un debole, anche se con la possibilità di potere essere sopraffatto da questo sentimento, decido di rischiare, per una volta.
“Potrà mai perdonarmi?” mi chiedo di continuo, e per una volta mi permetto di essere ancora più debole, perchè mi permetto di sperare.
Ma poi succede: incontro i suoi occhi, e non ci leggo niente: né affetto, né rimpianto, né...
Beh, né niente.
Perchè quei due occhi che fino al giorno prima avevano arso battaglieri, ora mentre mi guardano si sono trasformati in ghiacciai nocciola.
Così freddi, distaccati... Quasi duri.
E così scappo, scappo perchè ho avuto paura, di nuovo.
Paura.
Ciao!!
Eccomi qui con la quarta parte di questa serie: "Love hurts (?)" .
Beh, mi pare di averla chiamata così, almeno hahah
Sono tornata con un Pov!Niall, e non so perchè, ma i suoi Pov sono sempre i più corti :(
Però non odiatemi Niall...
E' solo molto, ma molto molto molto molto complessato, povero :(
*Sniff Sniff*
Ma sorvoliamo sulle mie cretinerie, perchè chi mi conosce sa che sono un po' *Cooff, Cooff, Un BEL po' * cretina eheheh
Ma vabbè...
Ora devo scappare, perchè c'è qui mia madre che prova a spiarmi...
No, mamma, non leggerai mai una mia storia e.e
Eeeehmm...
Volevo ringraziare tutti voi che avete letto/preferito/ricordato/recensito anche le scorse parti, lo apprezzo moltissimo e...
Mi spiace se scrivo frescacce, c'est la vie!
Baci,
Fux :)