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Autore: Umpa_lumpa    01/05/2008    3 recensioni
Cosa fare quando la propria Musa ispiratrice ti abbandona?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ispirazione di un momento

L’ispirazione di un momento

 

 

 

Giovedì 12 dicembre

 

 

Il ticchettio sta diventando lentamente insopportabile, insistente nella mia testa, non lo reggo più! Dovrei far aggiustare quel lavandino…… tsk, parlo come se avessi i soldi per farlo.

Ma forse il rumore non è poi così scocciante, in fondo ci si fa l’abitudine. C’è qualcos’altro che mi tormenta…… forse è l’insistente ticchettio della penna bic che continua, come sempre, a fracassarmi la testa, o forse è la luce artificiale, gettata dallo schermo di quel computer ostile, che mi fa bruciare gli occhi.

Non so come cominciare, è questo il problema. Come faccio a scrivere un degno inizio se le frasi migliori le hanno già rubate tutte? Se solo fossi nato prima, non avrei di questi problemi. Ed invece sono costretto a rimuginare fino alla nausea per trovare qualcosa che possa creare il principio.

Nella vita capita a tutti di essere lasciati o di lasciare a propria volta: La mia ex-moglie mi ha abbandonato 3 anni fa, mai figlia 2 anni fa, quando mi ha urlato di essere un’idiota alcolista, anche il consolatore pizzicore donato dal mio amico alcool mi ha abbandonato da qualche mese, ed adesso anche ciò che mai avrei creduto mi potesse lasciare, se n’è andato via. L’ispirazione mi ha definitivamente abbandonato. Ed io che, pubblicato il mio primo libro, osannato dalla critica, mi ero convinto che, per quanto le cose potessero andare male, lei sarebbe sempre rimasta al mio fianco! Ma forse, per ricondurla a me, basterà fare una passeggiata, così sederò i  miei nervi e tutto andrà meglio.

 

****

 

Non credevo che a quest’ora ci fosse tutta questa gente per strada. Le macchine scorrono tranquille e le persone camminano urtandosi a vicenda e non vedendosi neppure. Fino a qualche anno fa, era chiaro che io fossi diverso da tutte queste nullità: io avevo un dono, me lo dicevano tutti. Se i passanti si concentravano sulle rate della macchina da finire di pagare, io passeggiavo tranquillo, senza alcuno scopo, per poi essere investito da una raffica emotiva e sgattaiolare furtivo fino al mio appartamento, assicurandomi che nessuno potesse rubare i miei pensieri o che questi non venissero portati via dal vento.

Ora è diverso. Mi limito ad essere una macchia grigia fra tante. Prendiamo quel ragazzo ad esempio: indossa un giubbotto qualsiasi, come il mio, dei jeans qualunque, anzi no, quelli sono di marca, i miei invece di una bancarella scadente.

Certo  che chi ha detto che camminare aiuta a riflettere ed a mettere le idee in chiaro è un perfetto idiota. Infatti non è che la mia situazione sia migliorata poi molto……forse perché non riesco a smettere di pensare al mio secondo libro, “l’inizio del declino”, come lo definì la critica. A me non sembrava tanto male, anzi, lo consideravo bello, migliore del primo. Era la mia punta di diamante, il proseguimento di una carriera promettente. Ed invece fu il flop. E da lì, tutto è cambiato. La mia famiglia mi ha abbandonato, la banca anche, e, per concludere in bellezza, anche la mia Caraibica musa ha deciso di prendersi una bella vacanza, per l’appunto, in qualche spiaggia dalla sabbia fina e splendente.

 

****

 

Continuo a camminare: forse, a pensarci bene, non sono tanto i soldi che mi mancano, ma le grida isteriche delle donne di mezz’età, annoiate della loro monotona vita, che si accalcano all’entrata della libreria per ottenere un autografo. Già, forse il problema è che la gente non mi ferma più per strada ma mi lascia camminare tranquillo. Credo che tutto sia dovuto alla mediocrità. Che poi, mica sono tanto sicuro di cosa significhi questa parola visto che, di fronte alla fine, tutto diventa alla sua mercé. Eppure sono convinto che è questo il mio problema. Avanti ispirazione, raggiungimi, almeno tu mi farai compagnia e magari, chissà, qualcuno si accorgerà di me.

 

****

 

Ora ricordo:quando raggiunsi il successo, tale fu l’ebbrezza di assaporarlo che mi ripromisi di non abbandonarlo mai più. Ironico come non sia stato io a farlo, ma lui. Bastardo……

Se tutto mi ha lasciato, la popolarità, i soldi, la compagnia, gli affetti, il nonno che è morto il mese scorso, il topolino del mio appartamento che ha rosicchiato qualche topicida di troppo, gli strozzini che si sono stufati di minacciare di spezzarmi le gambe, perché tanto sanno che non li pago e che non vale neanche la pena di prendersi i miei arti, troppo malandati per ricavarci qualcosa, ecco che l’ispirazione, in un attimo che tenta di fuggire via, mi coglie. Ma io l’ho ormai presa e non la mollo più. Facendomi strada fra quella comune ed insulsa marmaglia, mi sporgo leggermente sulla strada, ed, avvistati i fari ed aspettato di vederli avvicinarsi, mi ci butto sotto senza pensarci. Tutto mi ha lasciato, ma questa volta sono io ad abbandonare. Chissà come si sentirà, poi, la mia vita, tutta sola…………

 

 

 

 

 

 

 

Non chiedetemi come mi è venuta in mente questa one shot perché non lo so neanche io….

 

 

 

0*Umpa_lumpa*0

 

 

 

 

 

 

   
 
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