Era cupo il cielo di Londra, quel freddo giorno di autunno. L'oscurità incutevano timore nelle giovani menti degli studenti di Oxford. Erano le 12.02 ( la campanella suonava sempre con 2 minuti di ritardo), ma parevano le 2 di notte. 
I corridoi si stavano riempendo, in seguito alla campanella che suonata che segnava il cambio dell'ora. 
Jamie Hutson aveva il cellulare in mano, le cuffiette che le penzolavano dall'aggeggio elettronico toccando terra. 
Se ci fosse stato più silenzio si avrebbe potuto sentire, in lontananza, "Give me love" di Ed Sheeran. Lei aveva lo sguardo vuoto, davanti a se'. Seduta per terra a gambe incrociate, la schiena abbandonata al freddo metallo degli armadietti. Nessuno si era accorto di lei, del suo stato in quel momento. La gonna della divisa si stava sgualcendo data la scomoda e inappropriata posizione che stava tendendo in quella scuola così importante, ma poco importava a lei, visto che non era una ragazza modello per Oxford. Era disordinata, capelli corti ricci, mora. Occhi verdi. Con sfumature di altri colori indeterminabili. Fisico perfetto. Era intelligente. Infatti aveva solo 17 anni, ma dato il suo ottimo rendimento scolastico l'avevano mandata in una delle Università più rinomate del mondo. Il padre non guadagnava molto e riusciva a permettersi la scuola solo grazie ad una borsa di studio. Ma ora la sua intelligenza e la sua competenza erano sovrastata dai pensieri. 
La sua mente stava viaggiando indietro nel tempo, al momento in cui le avevano comunicato che il padre, l'unico che faceva parte della sua famiglia, aveva un tumore alla prostata. Da quel momento in poi la ragazza non lo aveva più lasciato solo, solamente le ore mattutine, durante le quali era obbligata a stare a scuola. 
Ma quella mattina, quella maledetta mattina per Jamie Hutson, la vita era cambiata. Aveva ricevuto una chiamata, la chiamata che sperava non fosse mai arrivata. 
X:"Signorina Hutson?"
Jamie:"Si, sono io. Dica. Con chi parlo?" Rispose in modo pacato, ma spaventato. Perché l'aveva chiamata in modo così formale? Cosa poteva essere successo? 
X:"Chiamo dall'ospedale di Londra, sono la dottoressa Maggie Crue. Suo padre stamane ha avuto un malore e..." 
Jamie non diede tempo alla voce femminile delicata che le stava parlando dall'altra parte del telefono, che la interruppe. 
Jamie:"È morto?" Chiese diretta, con voce fredda, ma persa nello stesso momento. Nei suoi occhi il terrore era evidente. 
Dottoressa Maggie Crue:"Ci dispiace tanto, abbiamo fatto il possi..." 
Attaccò. 
E ora era li'. Sguardo perso e musica che andava a vuoto, non più nelle sue orecchie, dopo quella chiamata. 
Come il buio del cielo di quel giorno, anche il suo cuore e la sua mente diventarono così. 
E ora anche la sua vista. 


Spazio autrice.
Ciao a tutte e a tutti. :D. Questa è la mia prima ff e spero che sia gradita. Se volete recensire... Fatelo pure eh ;) haha Ne sarei felice.
Un saluto a Fede che mi ha convinto a pubblicarlo, la mia migliore amica a distanza. Ormai migliore amica vera e propria. E a Leti, che mi sostiene sempre. 
A Erika. La mia migliore amica a cui devo tutto. Vi amo. Bacioni ragazze. Xxxxxxx
Viola