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Autore: Loveless X    25/11/2013    0 recensioni
Rei si sveglia presto.
Apre gli occhi e si accorge che la figura di Rin è sfocata.
Eppure, il ragazzo è a pochi centimetri da lui e dorme tranquillo.
Il problema non sono gli occhiali, riposti con cura sul comodino, ma quelle lacrime che Rei non riesce a trattenere.
Come un presagio, sente che Rin se ne andrà presto. Nel suo cuore c'è sempre stato Haruka.
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La mia prima Fanfic su Free!, una ReixRin.
La dedico alla mia cara amica, che mi sopporta sempre nelle giornate uggiose e che fa tardi con me speculando sui pairing di Free! AhAhah!
Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rei Ryugazaki, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rei si passò una mano sul viso stropicciandosi gli occhi.
Le dita si inumidirono, una lacrima gli sfuggì sul cuscino: la schiena di Rin si alzava e si abbassava, seguendo il suo respiro tranquillo.
Quando dormiva pareva proprio un bambino indifeso, a differenza del Rin impetuoso che Rei conosceva.
Gli sfiorò la nuca con le dita, arricciando i capelli rossi intorno all'indice: la sua immagine era sfocata agli occhi di Rei.
Era tremolante e incerta, ma non era colpa degli occhiali sul comodino, della stanchezza o della penobra che c'era nella stanza.
Erano le lacrime che cercava di trattenere , ad impedirgli di vedere bene.

Si era svegliato da un incubo qualche minuto prima. Nella sua testa c'erano ancora le immagini del primo scontro con Rin, quando lo aveva preso da parte sul retro della scuola.
Lo aveva afferrato per i colletto con determinazione, gli aveva chiesto cosa mai significasse Haruka per lui.
Perché continuava a tormentarlo?

Rin si era infuriato, lo aveva strattonato via in mal modo.
Se avesse potuto, in quel momento lo avrebbe scaraventato al suolo.
Eppure, Rei nella risposta di Matsuoka aveva intuito una velata tenerezza.
Così si era fatto da parte, aveva lasciato che Rin gareggiasse al suo posto nella staffetta con Haruka e gli altri.
Era l'unica cosa che poteva fare, perché in quelle foto, dove Rin bambino sorrideva, lui non c'era.
Era un passato che non gli apparteneva, ricordi che non poteva controllare.

Si voltò su un fianco, deciso a non fare rumore.
Non voleva svegliare Rin, e soprattutto non voleva farsi vedere così vulnerabile. La verità è che ora quella sensazione era diventata una consapevolezza.

-Smettila di agitarti-
Il braccio di Rin schiacciò la guancia di Rei di peso. Il ragazzo si nascose stringendo a se le lenzuola, troppo tardi: il viso corrucciato di Rin era a pochi centimetri dal suo e aveva già visto quella lacrima che era appena sfuggita a tradimento.
-Si può sapere cos'hai?! Non dirmi che sei preoccupato per la competizione, o meglio hai paura che riprenda il posto nella squadra?!
Sai bene che non ho intenzione di lasciare Nitori e gli altri...-

-Non è questo-
Rei si destò, raccogliendo il coraggio che non aveva.
Si mise a sedere, dandogli le spalle. Allungò un braccio verso il comodino e afferrò gli occhiali
-Ti ricordi quella volta, ti chiesi cosa rappresentasse per te Haruka-san. Credo... di averlo capito-
Fece una pausa, riprendendo il controllo della sua voce
-Nel tuo cuore c'è posto solo per una persona, Rin-san. E quella non sono io...-

Rin si era appoggiato alla testiera del letto. Continuava a guardare il soffitto in silenzio.
Avrebbe dovuto afferrare Rei per la spalla, buttarlo indietro come faceva sempre.
Avrebbe dovuto dirgli che si sbagliava, che lui sapeva cosa c'era nel suo cuore, e quello spazio era occupato solo da lui.

Eppure, non disse nulla, perché si rese conto di non essere in grado di ingannare se stesso: non ci era riuscito la prima volta, quando aveva desiderato partecipare alla staffetta con i suoi vecchi compagni, non ci sarebbe riuscito neppure allora.

Rei strinse  pugni, uscì dalla stanza senza respirare.
Sarebbe scomparso dalla vita di Rin.
Perché lo amava, e voleva vederlo sorridere come in quelle foto da bambino.
Ma faceva male, ad ogni passo sembrava che le pareti lo schiacciassero, che le spalle si facessero sempre più pesanti. Fino a quando non fu troppo vicino alla soglia per tornare indietro. Forse avrebbe fatto meglio a tenersi quella sensazione dentro, almeno sarebbe durata un po' di più. Fino a quando? No, non avrebbe mai potuto farlo: non avrebbe mai legato Rin a se approfittandosi delle sue incertezze, nascoste dietro quel ghigno scontroso che aveva sempre. Si sistemò gli occhiali sul naso, non doveva essere triste: lui ci aveva creduto, aveva sbagliato.
Erano troppo lontani, Rin non si era mai interessato realmente a lui.

Faceva maledettamente male, perché Rin Matsuoka era l'unica persona che Rei avesse mai amato.
 
   
 
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