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Autore: Lady Atena    25/11/2013    1 recensioni
Partecipa alla challenge La sfida dei duecento prompt di msp17.
Thor, dopo essere tornato da Dark World, decide di andare a salvare suo fratello.
Ma non lo farà da solo.
Al contrario delle apparenze, NON sarà una long. Per nessun motivo al mondo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'L'invidia del Re.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 59; Salvataggio.

Aspettami. Sto venendo per te, non importa quanto ci vorrà.

Thor spostò il peso da un piede all'altro facendo frusciare il mantello alle sue spalle, sospirò e sfiorò il martello appeso alla sua cintola.
“Mio fratello è morto” disse.
Tony inarcò un sopracciglio, arricciò il labbro socchiudendo gli occhi castano scuro e incrociò le braccia al petto.
“Non per essere fiscali, ma perché sei venuto a dirlo a me?”.
Thor fece due passi avanti, strinse il pugno e si chinò sporgendosi verso il basso; socchiuse gli occhi azzurri facendo strofinare le ciocche bionde contro le spalliere dell'armatura metallica.
“Ha considerato Lady Natasha e il vostro arciere come suoi giochi”.
Si rizzò, fece tre passi a destra allargando il braccio.
“Il tuo amico dottore non conosce nemmeno se stesso, non capirebbe”.
Abbassò il braccio, si voltò e sospirò.
“E un salvataggio da parte del prode Capitano non sarebbe ben visto da mio fratello”.
Tony sbuffò roteando gli occhi, arricciò il naso.
“Quindi sono l'ultima scelta. Non so se considerare positivo o negativo che tu consideri me adeguato per il salvataggio del cadavere del Piccolo Cervo”.
Thor lo raggiunse, strinse entrambi i pugni e le iridi brillarono.
“Non è il salvataggio della sua salma che voglio, ma quello della sua anima”.
Tony inarcò un sopracciglio, si sporse sulle punte e arricciò il labbro.
“Sai, per questo forse avresti dovuto davvero rivolgerti a Cap, il salvataggio delle anime è una cosa che gli piace molto”.
Thor sospirò, abbassò il capo e indietreggiò.
“Capisco il tuo astio, Uomo di Metallo”.
Sfiorò il martello, alzò il capo.
“Apprezzerò il tuo non comunicare al vostro Generale le mie intenzioni”.
Tony allargò le braccia, agitò le mani in aria.
“Frena, frena, frena. Cosa vuoi fare?”.
Thor sfregò i denti tra loro, ringhiò e si allontanò con tre ampie falcate che fecero volteggiare il mantello rosso. Si fermò, si voltò e allargò le braccia.
“Lui è morto per me. Non importa quanto ci vorrà, devo riuscire nel suo salvataggio”.
Tony si passò la mano sul volto, sospirò premendo le dita contro la faccia e scosse il capo.
“So già che mi pentirò di questa idea geniale”.
Abbassò la mano, la infilò in tasca e strinse il pugno intorno ai due bracciali della Mark.
“Gettiamoci nel salvataggio del cattivo psicotico, allora”.
Thor spalancò gli occhi, rilassò le spalle e sorrise.
“Mai si presentarono ai miei occhi compagni più prodi, Uomo di Metallo”.
Gli si avvicinò, abbassò il capo ed estrasse il martello.
“Tieniti a me, allora. Non puoi viaggiare per i mondi solo volando”.
Tony aggrottò le sopracciglia, storse il labbro e sospirò.
“Lo sapevo che me ne sarei pentito” borbottò.
Afferrò il braccio di Thor, strinse gli occhi chiudendoli. Thor alzò il martello, inspirò e socchiuse le iridi azzurre.
< Fratello, aspettami. Sto venendo per te, non importa quanto ci vorrà > pensò.

  
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