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Autore: No_one_here    02/05/2008    4 recensioni
Mi risvegliai col volto coperto di sangue, intorno a me c’era solo buio. Un angosciante buio. Non sapevo dove mi trovavo e neanche come ero finita lì. Ero distesa su di un terreno gelido con i vestiti stropicciati, avevo freddo, non solo per la temperatura, ma anche perché solo all’idea di quello che potrebbe essere successo mi faceva paura.
Benvenuto nella terra della confusione.
Genere: Dark, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Naruto Uzumaki, Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Land of Confusion

Capitolo 1. Cadere nel vuoto

Mi risvegliai col volto coperto di sangue, intorno a me c’era solo buio. Un angosciante buio. Non sapevo dove mi trovavo e neanche come ero finita lì. Ero distesa su di un terreno gelido con i vestiti stropicciati, avevo freddo, non solo per la temperatura, ma anche perché solo all’idea di quello che potrebbe essere successo mi faceva paura. Cercai di alzarmi e capire dove fossi, ma avevo perso molto sangue e barcollavo, per un attimo lasciai perdere. Improvvisamente udì dei rumori violenti, poi urla. Gelide urla di terrore. Per la paura cercai di alzarmi e scappare via, ma caddi nuovamente. Alzai la testa verso il cielo e cercai di respirare più profondamente, poi strinsi i denti e con la forza che mi rimaneva mi alzai ed iniziai a correre più veloce che potevo, ma cadendo svariate volte. – Maledizione! Maledizione! – pensai mentre ero inciampata nuovamente. Udì di nuovo urla… no, no, non erano urla! Qualcuno stava ridendo! Stava ridendo in modo spaventoso, quasi sadico. Mi feci prendere dal panico, ricominciai a correre, fino a quando… buio. Nuovamente buio.

<< Svegliati! Devi prendere l’autobus!>>.

Ed eccoci qui, come tutte le mattine mia madre mi svegliò alle sei per andare a scuola, << Ancora un attimo mamma! >> mi rigirai nel letto coprendomi con la coperta fino alla testa. << Guarda che così arrivi in ritardo! Io la giustificazione non te la firmo!>> insistette tirando via la coperta – Uffaaa! – urlai nella mia mente mentre mi alzai faticosamente dal letto. << Hai sistemato lo zaino? >> << Si mamma, si. >> << Bevi una tazza di the caldo con qualche biscotto, così ti svegli un po’. >> << Non ho fame. >> dissi mezza assonnata mentre ero in bagno a vestirmi. << Vedi che non fare colazione fa male. >> << Lo so, ma non ho fame >> risposi legando le cuffie dell’i-pod al collo, poi misi il mio vecchio giubbotto nero e lo zaino sulle spalle. Dopo averle dato un bacio sulla guancia uscii frettolosamente per andare alla fermata. Non era distante, ma si sa, alcuni autisti sono imprevedibili, o almeno quelli degli autobus che prendevo io. Aspettai un bel po’ guardando ripetutamente l’orologio del mio rottame di cellulare che un po’ mi rispecchia, non ho mai avuto un gran bel aspetto e lo so già di mio, sono un maschiaccio nonostante porto i capelli lunghi ma molto disordinati, ho un fisico robusto e massiccio. Finalmente l’autobus arrivò e salii velocemente << ‘giorno. >> dissi al conducente ma non ebbi risposta, allora andai a cercare un posto libero dove rifugiarmi per sentire il mio i-pod durante il tragitto. Finalmente lo accesi ed entrai nel mio mondo nonostante ero lì, seduta su di un comune sedile di un comune autobus. Guardai fuori dal finestrino come sempre per evitare gli sguardi degli altri passeggeri, non sono una persona che da molta confidenza o che sorride spesso, preferisco farmi i fatti miei .

Finalmente dopo quasi una mezzora l’autobus arrivò in città alla mia fermata, scesi e mi incamminai verso la scuola. Noiosa. La scuola è noiosa, ma fortunatamente dopo ore e ore finalmente suonò la mia amata campanella che segna la fine delle lezioni. << Che giornata >> mi lamentai sottovoce mentre m’incamminavo verso la fermata. Ormai era troppo tardi per fare la strada in tranquillità, quindi decisi di prendere una scorciatoia invece di farmela di corsa come al solito, sfortunatamente però, proprio vicino a me, c’erano dei lavori in corso abbandonati e senza accorgermene caddi dentro una fossa e sbattei la testa.

<< Si sta svegliando! >> la voce di una ragazza? Quando aprii gli occhi vidi che ero circondata da un fitto bosco, accanto a me una ragazza dai strani capelli rosa corti con dei bellissimi occhi verdi, la fissai per un attimo perplessa. << Tutto ok? >> questa volta era la voce di un ragazzo, lo vidi avvicinarsi, era biondo e aveva gli occhi azzurro cielo con dei strani segni in faccia, non era male, ma non risposi alla sua domanda. Guardai ancora in torno, notai un uomo dai bizzarri capelli argentati e un ragazzo pallidissimo dai capelli e gli occhi neri con un sorriso ebete in volto, chiusi gli occhi e arrossii leggermente per l’imbarazzo. Che ci facevo sdraiata a terra con questi qui? Perché poco prima mi trovavo sanguinante a terra? Dov’erano le urla e le risate agghiaccianti?

<< Forse non capisce la nostra lingua. >> disse la ragazza preoccupata, riaprii gli occhi e la guardai… la ragazza parlava in giapponese e io riuscivo a capirla! Capivo cosa dicevano! – ma che…? – dissi nella mia mente, poi cercai di risponderle << io… penso di capire ciò che dite. >> dissi quasi esitando. La ragazza mi sorrise come rasserenata << Qual è il tuo nome? >>, << io… >> no, non mi fidavo, dovevo inventarmi un nome, non sarebbe servito a niente, ma almeno avrei passato un mio sfizio << io mi chiamo… Gin. >> Gin… da dove mi era venuto questo nome? Fatto sta che quei strani individui credettero alla mia frottola << Piacere Gin, io sono Sakura, lui è Naruto e loro due sono Kakashi-sensei e Sai. >> che nomi bizzarri << ehm… piacere. >> ma per quanto quei nomi erano bizzarri mi sembravano familiari. << Da dove vieni? >> mi domandò il biondino, ma stranamente << Non ricordo. >> risposi senza il mio volere. Dopo inutili discorsi sul colore della mia pelle e sui miei occhi da occidentale finalmente iniziammo ad incamminarci. Non potendo camminare bene Sakura si offrì di aiutarmi. La cosa che di più mi stupì era la tranquillità con la quale mi parlavano, sembrava, e probabilmente non era così, che avessero abbassato la guardia. << Quindi non ricordi niente? >> disse la ragazza guardandomi preoccupata << No, proprio niente… >>, abbassai lo sguardo, notai i loro volti innervosirsi sempre di più. All’inizio pensai che fossi io, ma << Attenti! >> urlò l’uomo dai capelli argentati, in un attimo mi ritrovai sospesa in aria, era Sakura che cercava con fatica di portarmi al sicuro sopra un albero lontano dallo scontro. << Tu resta qui! >> mi ordinò frettolosamente raggiungendo i suoi compagni, io invece rimasi aggrappata all’albero fissando l’assurda scena: dei strani uomini ci stavano attaccando, tutti avevano delle strane fasce e delle armi simili a quelle … dei ninja! Ma certo! Erano ninja! – Non è possibile… - mi dissi incredula, - Io cosa diavolo ci faccio qui? – pensai mentre sentivo le gambe tremanti sul punto di cedere. Improvvisamente sentii un vento tagliente sfiorarmi la faccia, era un kunai sfuggito dalla battaglia che mi lasciò un piccolo graffio sullo zigomo destro. Chiusi gli occhi e strinsi la corteccia più forte che potevo, ma le gambe per la paura cedettero e senza emettere alcun suono caddi nel vuoto sbattendo tra i rami. Per un colpo di fortuna mi ritrovai in equilibrio seduta su di un robusto ramo, riaprii gli occhi e stringendo i denti mi dissi che ancora ero viva e che potevo farcela e così riuscii a mettermi in una posizione più stabile. Sentivo dolore dappertutto, - Fa… male… - pensai stringendo ancora di più di denti per evitare di scoppiare a piangere per il dolore. Emisi solo qualche gemito di sofferenza. No, non volevo ne piangere e neanche urlare. Non dovevo ne piangere e neanche urlare! Odiavo comportarmi in quel modo. Ricordo che ogni volta che vedevo un film, o leggevo manga, le protagoniste o i personaggi femminili quando erano in difficoltà urlavano o piangevano disperate anche per situazioni meno critiche della mia… ridicole, mi facevano rabbia. Cercai di calmarmi…chiusi gli occhi respirai profondamente… ecco… ora si che ero più tranquilla. Quando riaprii gli occhi vidi cha la battaglia era già finita, Sakura mi raggiunse subito seguita dagli altri ragazzi. << Tutto ok? >> mi domandò il biondino << Più o meno… >> risposi con sarcasmo. Una volta scesi dall’albero Sakura ricominciò a curare le mie ferite, << Sono… un peso per voi, vero? >> domandai delusa di me stessa << In effetti si. >> rispose il ragazzo pallido con un espressione da ebete << Sai! >> esclamò Sakura rimproverandolo. << Sai non ha tutti i torti, al primo villaggio che incontreremo ti lasceremo lì. >> disse l’uomo, Kakashi mi sembra, << Si, sensei. >> rispose Sakura annuendo. Mi rialzai << Adesso sto meglio, posso anche andare ora. >> finsi di sorridere, << No, meglio di no. Sei ancora ridotta male. >> rispose Kakashi, << Quanto è distante il prossimo villaggio? >> domandò Naruto, << Non lo so. >> rispose Sakura pensierosa.

Ricominciammo a camminare, la strada era ancora lunga per arrivare al prossimo villaggio. << Sensei, non possiamo fare più veloce? >> domandò Naruto annoiato, notai Kakashi indicarmi con un cenno della testa, il biondino mi guardò, non sembrava avercela con me nonostante la sua espressione contraria. << L’aiuto io! >> esclamò e sorrise amichevolmente, io ne rimasi stupita. – Si fida di me? – pensai spalancando gli occhi. << Aggrappati a me. >> mi disse avvicinandosi, io lo guardai pietrificata << Ehm… >> pensai a qualche scusa ma sfortunatamente gli altri erano già passati avanti, sospirai rassegnata e imbarazzata << … va bene. >>. In un attimo ero già a mezz’aria a saltare da un ramo all’altro, erano velocissimi, mi chiedevo come non avessero ancora perso l’equilibrio o sbattuto la testa su qualche ramo, così, anche solo per sbaglio. << Non è divertente? >> mi domandò contento << Sì, molto. >> risposi accennando un sorriso, però tutto sommato ero contenta anch’io.

Si fece notte e ci accampammo poco distante dal boschetto dove c’eravamo incontrati. Facevano la guardia a turno per evitare che altri ninja ci attaccassero alle spalle. Io mi addormentai vicino a Sakura e a Naruto, che si era infiltrato di nascosto, Sai si mise un po’ più distante da noi, Kakashi rimase sveglio a controllare la situazione.

Di nuovo urla… ma chi era a quest’ora della notte? Quando mi risvegliai vidi il caos…

***

Chi avrà attaccato il gruppo di ninja? Lo scoprirete il prossimo capitolo.

Grazie per aver letto!

  
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