Era una
normalissima sera di maggio e una leggera pioggia primaverile scendeva
lentamente bagnando dolcemente tutto ciò che incontrava.
Aislin,
una ragazza di 11 anni, camminava lentamente, i capelli color del miele lunghi
fino a metà schiena cullati dal venticello che rinfrescava l’aria e bagnati da
alcune piccole goccioline.
Adorava la
pioggia come aveva sempre amato l’acqua e stava proprio camminando con il naso
all’insù per godersi di più la meraviglia che tanto la
entusiasmava che non si accorse di aver pestato qualcosa. Guardando in basso
vide un piccolo peluches a forma di tartaruga.
-
Sicuramente
lo avrà perso quella piccola e adorabile peste di Lucy-
Si mise in
tasca il piccolo animaletto e decise di passare dalla piccola vicina di casa il
giorno seguente. Per il momento il suo desiderio più grande era arrivare a casa
e farsi una bella doccia calda. La porta di casa sua comparve proprio dietro la
curva.
-Oh caro,
guarda, la nostra CAARA
figliola ha deciso di mostrarsi a noi umili mortali-
-Mamma e
dai non cominciare, te l’ho detto che dovevo stare da Cate
tutto il giorno a studiare per la ricerca di scienze!-
- Si, ma
sono già le sette e mezza…la ricerca non ti permette di trasferirti
direttamente a casa di Cate!!!-
-Mamma ma
sei una grandeee….mi hai dato una magnifica idea: la
prossima volta non torno più a casa, contenta?- detto questo ridendo si
avvicinò alla madre e le scoccò un bacio sulla guancia rubandole un pezzetto
del formaggio che stava tagliando per la cena.
-Si brava,
Giuda, baciami…- disse Daisy, guardando la figlia con un risolino divertito sul
viso.
-Finche finisci di preparare la cena vado a farmi una bella doccia-
-Si brava
non dare mai una mano a tua mamma sai tesoro!!!!!!-
Ma ormai Aislin era già alla fine delle scale che andavano al primo
piano con un piede già dentro al bagno.
Le piaceva
da morire stare comodamente sdraiata nella vasca circondata dalla schiuma al
gusto di muschio bianco che galleggiava sulla superficie dell’acqua. Era
totalmente persa in quella rilassante fragranza quando si ricordò del piccolo
giocattolo che aveva all’interno della tasca dei
jeans. Per paura di bagnarlo allungò il braccio al di fuori della vasca giusto
il minimo necessario per raggiungere i pantaloni appoggiati in qualche modo al
lavandino.
Estratta
la tartarughina stette un momento ad osservarla.
Toc Toc Toc – Muoviti Ais, tra un po’ e pronta la cena-
Il rumore
del pugno di suo padre sulla porta aveva fatto spaventare la ragazza che era
immersa nei suoi pensieri e il peluches, per il
soprassalto, era finito in acqua.
-Porca
vacca…Siiii papà arrivoooo!!!!!!!!-
Ma
improvvisamente una luce accecante spuntò dall’acqua.
-Aislin,
finalmente ti ho trovata-
Aislin
non sapeva più cosa fare per prima cosa, se pizzicarsi per assicurarsi che non
fosse un sogno, urlare o svenire.
-Se vuoi
urlare fallo pure, tanto nessuno ti sentirà…ho fermato il tempo-
Ok, sta calma Aislin…stai sicuramente
sognando….non può essere vero che un peluches si metta a parlare e che, oltre a questo, riesca
persino a fermare il tempo.
Ma
neppure la coscienza della ragazza riusciva a calmarla.
-Ora ti
spiegherò il perché della mia presenza qui. Tanto per cominciare io sono Emery, il guardiano del potere del cristallo dell’acqua e
tutore delle nuove e dei nuovi guerrieri dei poteri della Natura del mondo di Tilneesh, un mondo parallelo a questo, ma con calma vedremo tutti i particolari-
La ragazza
lo guardava e lo ascoltava a bocca spalancata…che cosa stava dicendo????chi era quel piccolo mostriciattolo peloso????
-Sicuramente
capirai tutto molto meglio non appena arriveremo a Tilneesh
quindi, pronta per questo viaggio???-
-No,
guarda, io credo di non aver ancora afferrato bene chi tu sei e cosa vuoi da me
e….-
ma la
ragazza non aveva ancora finito di pronunciare la frase che la piccola
tartaruga aveva spinto con forza sorprendente la testa di Aislin
sotto l’acqua e urlando – Tilneeesh!- emanando una
strana luce dal palmo della mano, aveva raggiunto la ragazza sotto acqua.