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Autore: Ste Wittelsbach    25/11/2013    3 recensioni
La vita della signorina Rottenmeier cambia radicalmente non nel momento in cui diventa la governante di casa Sesemann, ma quando viene costretta a civilizzare una ignorante bambina proveniente dalle Alpi. Questa storia è narranta dal punto di vista di "Fräulein", dettato dai costumi e dalle regole sociali del secondo Reich, in pieno contrasto con quel sentimento di libertà e innocenza che Heidi, l'antagonista, vuole trasmettere in casa Sesemann.
Questa è la mia prima fanfiction. Siate il più critici possibile, ve ne prego.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Heidi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO – Quando tutto ebbe inizio

Ama il modesto mestiere che hai imparato e accontentati di esso
(Marco Aurelio)


 
La Signorina Magdalene Rottenmeier lavorava in casa Sesemann da molti anni, ovvero da quando il signor Sesemann, dovendo allontanarsi spesso da Francoforte, decise di assumere una governante che badasse al suo palazzo durante la sua assenza. Il signor Sesemann, vedovo da molti anni, dovette cercare una buona governante per permettere a sua madre di trasferirsi nell’Holstein, nel nord della Germania, allontanandola così dalla chiassosa e affollata Francoforte che disturbava la sua quiete. “Herr Sesemann” non si pentì mai di aver scelto “Fräulein Rottenmeier” per badare alla casa: il suo carattere rigido che non si scomponeva mai e la sua ferma sicurezza hanno portato avanti l’ambiente freddo e rigido della casa senza mai fallire.
Questo suo carattere molto pragmatico tradiva tuttavia il suo delicato aspetto: Magdalene - si faceva sempre e solo chiamare Fräulein Rottenmeier - era infatti molto giovane per essere una governante – normalmente era un ruolo riservato alle vedove di buona famiglia. Aveva dei sottili e fini capelli bruni, normalmente raccolti con una crocchia sulla testa; gli occhi erano piccoli e castani e il suo naso a punta dominava tutto il viso, e su di esso la donna indossava spesso un paio di occhiali da precisione. Le sue mani e i suoi lineamenti erano delicati, ma a causa del suo colorito spento, dovuto ad un ossessiva attenzione verso il proprio lavoro, la donna dava l’impressione di essere troppo magra e appunto spenta, perché aveva donato i migliori anni della sua vita unicamente al proprio mestiere invece che ad un uomo: il fatto era che Fräulein Rottenmeier amava il proprio mestiere e non aveva intenzione di prendere marito.
Il suo compito non consisteva soltanto nel dominare la casa e i servi con polso fermo, doveva sovrintendere anche alla salute e all’educazione di Klara, l’unica figlia del signor Sesemann. La bambina aveva dei capelli biondo scuro molto spessi, degli occhi celesti tristi e desolati, e dei lineamenti ancora più delicati e apparentemente genuini, traditi dal bianco pallore della sua pelle. Era una ragazzina di dodici anni tuttavia Fräulein Rottenmeier e la servitù dovevano prestarle le maggiori attenzioni, perché per colpa di una grave forma di poliomelite contratta quando era piccola, la gracile fanciulla, si ritrovò senza l’uso delle gambe e venne costretta a vivere su una sedia a rotelle come unico mezzo di trasporto. Smunta, magra e pallida come era diventata, risultava impossibile qualsiasi proposta di guarigione, e l’assenza del padre da casa rendeva le sue giornate totalmente vuote e tristi.
Fräulein Rottenmeier capiva l’importanza del suo lavoro: non solo la salute di Klara influiva molto sulla sua reputazione e sul suo ruolo di prima donna nella gerarchia del palazzo Sesemann, anche il grado di soddisfazione della ragazza era un dato da non trascurare, perché se la fanciulla non veniva soddisfatta dei suoi desideri, il padrone poteva prendere provvedimenti. Per tale motivo, pur mantenendosi alta e rispettabile, senza scendere a compromessi e senza viziare troppo la rampolla del padrone, Fräulein Rottenmeier non contrastava mai il parere e il carattere di Klara, cercando di farla sentire sempre a suo agio senza sforare dal rigido progetto educativo di una normale famiglia borghese del XIX secolo, in pieno Reich.

Fräulein Rottenmeier aveva sempre mandato avanti il palazzo dei Sesemann con il più rigido cerimoniale e la più rigida educazione possibile, comandando alla servitù con toni freddi e distaccati e sprezzando ogni genere di originalità e fantasticheria: tutto ciò che non era pratico e conforme alle leggi sociali della classe borghese veniva nella maggior parte dei casi eliminato. Tuttavia, nonostante l’assoluta diligenza del suo lavoro, tutto quello che faceva non bastava: la piccola Klara era sempre pallida e delle volte apatica nei confronti della vita di casa Sesemann, l’unica vita con cui era a contatto, dato che non poteva uscire mai di casa, nemmeno se accompagnata. Le lezioni private cominciava a seguirle malvolentieri, mangiava e parlava assai poco, passava il resto dei suoi giorni dormendo e osservando un misero canarino giallo cinguettare nella sua gabbietta e giocando con le bambole e ogni genere di balocchi che suo padre e sua nonna le portavano nei brevi periodi di visita.
Herr Sesemann arrivò a pensare che a sua figlia servisse una compagna di giochi, che seppur appropriata come idea rischiava di sminuire il ruolo che Fräulein Rottenmeier si era giocata dall’inizio della sua carriera. Possibile che tutto quello che aveva fatto non bastasse? Nonostante tutte le crisi di nervi che accompagnavano le sue giornate, tutti i problemi che aveva risolto prontamente, il suo lavoro non dava frutto. Si rendeva conto la famiglia Sesemann dei suoi umani sforzi nel governare la casa e renderle una felice esistenza dopo una grande tragedia?  A chi importavano le sue crisi che giungevano spesso quando qualcosa non andava bene? A nessuno: né a Klara, né a Herr Sesemann, a quanto pareva.. figuriamoci alla servitù!
Ora il nuovo compito che le affidò il padrone, durante la sua ultima breve visita, fu quello di procurare una compagna di giochi per sua figlia, una ragazzina con cui potesse giocare e studiare come fossero sorelle. Avendo egli fiducia nei buoni gusti della governante, non impose grandi condizioni e le lasciò anzi ampia libertà di scelta, sapendo che avrebbe deciso con giudizio. Questo significava che la nuova coinquilina sarebbe stata scelta secondo i gusti di Fräulein Rottenmeir: una ragazza sensibile, allegra e originale – moderatamente parlando - tuttavia doveva avere almeno la stessa età di Klara, essere sul suo stesso piano di studio, educata, franca, cortese e rispettosa di una rigida e fredda educazione sociale, nonché benestante e proveniente, se non dalla città, da un modesto villaggio cittadino. Da dove cominciare allora? Questo era il bello: Francoforte era troppo grande e questo significava setacciare tutta la città, ma ben presto grazie ad un annuncio sul giornale, la ricerca ebbe inizio prima di quanto ci si aspettasse.

L’occasione, miracolosamente, non tardò ad arrivare: tramite alcune conoscenze di Herr Sesemann, Fräulein Rottenmeier riuscì a trattare con una giovane cameriera che lavorava presso una buona famiglia amica dei Sesemann, affinché accontentasse il desiderio del padrone e della sua protetta. La giovane cameriera, di nome Dete, molto tonda e dai lineamenti grossi e sani per essere una cameriera di Francoforte – infatti proveniva da un villaggio della Alpi svizzere, tuttavia era molto educata e intelligente - le raccontò della sua unica nipote e la convinse di come il suo carattere rispondeva, a grandi linee, al genere di ragazza che Fräulein Rottenmeier si era proposta di cercare: una ragazza allegra, sensibile, buona, rispettosa ed obbediente, e incline a conformarsi in qualsiasi ambiente. Sebbene la condizione di orfana quale era la nipotina di Dete e il fatto che fosse stata lasciata in uno sperduto villaggio di montagna inizialmente non piacquero alla governante di casa Sesemann, in seguito ad una lunga discussione si decise di prendere questa ragazzina come compagna di giochi della sua protetta, a patto che fosse garantito un periodo di prova per verificare le sue conoscenze e la sua capacità di giudizio e di obbedienza. Lieta quindi di poter dare una risposta affermativa al suo padrone e di accontentare l’ardente desiderio della sua protetta, Fräulein Rottenmeier si concesse qualche minuto per rimanere sola nella sua stanza pensando: nonostante l’iniziale contrarietà, l’idea di avere una ancella per la giovane Klara poteva alleggerire le sue preoccupazioni. Questo fatto, certo, sminuirebbe la sua importanza agli occhi di Klara, e inolte dovrà comunque badare alla ragazza e ammonirla per ogni eventuale scorrettezza: ma se la ragazza di Dete rispondeva al genere di compagnia che Fräulein Rotenmeier si era immaginata il padrone l’avrebbe ricompensata molto bene, e questo compiaceva moltissimo Fräulein Rottenmeier, l’avveduta governante di casa Sesemann.


 
  
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