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Autore: Cesca91    26/11/2013    4 recensioni
Rosy Abate e Domenico Calcaterra sono alla resa dei conti. La mafiosa deve accettare finalmente la galera una volta per tutte ma non esita a dichiarare i suoi sentimenti al poliziotto. A fare da cerniera fra i due è Leonardino, che ho scelto di tenere in vita dopo la fine della guerra di mafia.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Come strade parallele
 

È la resa dei conti, siamo soli io e lei sotto un cielo bianco spettatore della nostra fine. O di un nuovo inizio, chi lo sa.
Rosy è sciupata, svilita, ha gli occhi di una donna che ha perso tutto, la pelle, l'onore, l'amore. Le resta solo lo sguardo forte, che non si è mai arreso. Sempre in piedi a combattere per qualcuno, qualcosa. L'ho vista diversa davanti a me, l'ho trovata anche sensibile e forse è questo che mi ha spinto ai suoi piedi più di una volta.. E sulle sue labbra. 
Solo che è tutto così difficile, davvero impossibile. Siamo abitanti di due cittá che si fanno la guerra da sempre, micro granuli che si scontrano con l'universo. Io non posso. Non posso violare, non posso infrangere più niente. Non posso autotradirmi e spezzare promesse nelle quali ho creduto e credo ancora. Ho paura di innescare il meccanismo di una bomba se solo provassi a sfiorarla, ma se spengo la fiamma dei miei istinti spengo me stesso.
- Abbassa la pistola, Mimmo.
- Non posso, lo sai.
- E da quando? C'è qualcuno che ci vede? Ti sei portato i rinforzi sbirro?
- Siamo soli..
- E allora? Abbassa la pistola, che mi metti in soggezione, mi fai sentire un'estranea.
- È che non so se fidarmi di te.
- Ah.. E da quand'è che non ti fidi? Sono io, sono Rosy..
- Lo so, lo so bene.. Devo arrestarti Rosy, questo lo sai vero?
- Magari in un'altra vita siamo stati amanti.. Forse sposi, genitori, chi lo sa?
- Cosa c'entra questo, adesso? - sento una goccia di sudore tracciarsi la strada lungo la mia faccia.
- Che c'è, questi discorsi ti agitano? Non ti piacciono?
- Lo sai che siamo impossibili.
- Perchè dici "siamo"? Pensavo che non credessi in noi.
- È difficile Rosy, è contro di me tutto questo.. E no, non verró con te dall'altra parte del mondo, non scapperó con te, perchè ho dei valori in cui credo e li rispetto.
- Peró hai lasciato che scappassi sotto i tuoi occhi più volte.. Anche questo dovrebbe essere contro i tuoi principi.
- L'ho fatto per Claudia, l'ho fatto per tuo figlio. Adesso la guerra è finita..
- E allora viviamoci la pace io e te, possiamo rifarci una vita insieme, essere bravi genitori per Leo.. 
- Tu sei una latitante, Rosy, ficcatelo in testa! Io non posso appartenere al tuo mondo, non posso mescolarmi con te perchè io difendo questo paese da persone come te, dai criminali, dai mafiosi..
- Allora ammanettami e finiamola qua. Avanti, arrestami, così puoi ritenerti soddisfatto sbirro!
Rosy mi guarda con aria di sfida, come se leggesse nei miei occhi l'incertezza, la debolezza. Sono uno sbirro codardo caduto nella trappola del male. Solo che a me fa così bene e non so più cosa è giusto e cosa è sbagliato.
- È finita Rosy..
- Che c'è? Non hai il coraggio di avvicinarti a me? Avvicinati, mettimi queste cazzo di manette e dimostrami che è tutto finito, come dici tu. Hai paura? Hai paura ad avvicinarti? Guarda che non mordo, Calcaterra..
- Ho paura di me stesso.. -, lascio scivolare la pistola dalle mie mani, il suo rumore sull'asfalto non rompe la linea che congiunge i nostri sguardi come magneti potenti. La testa vede una mafiosa, eppure c'è una parte di me che vede una donna, una mamma, una persona così debole da mettere in crisi le mie certezze. La sua reazione su di me è più forte di un proiettile dritto alla nuca, forse era meglio morire una delle tante volte in cui ci son andato vicino. Non riesco ad impormi nulla, non riesco ad avvicinarmi a lei senza la paura o l'istinto di stringerla anche solo un attimo, il tempo necessario per sentire addosso quello che sto perdendo forse per sempre. Non riesco a non leggere sul suo volto la speranza e la richiesta di rimanere, di viverci, chè tanto in qualche modo facciamo.
- Arrestami, tieni mio figlio con te, vivremo così.
- Non puoi chiedermi questo Rosy, non puoi chiedermi di amarti attraverso le sbarre. 
- Se ami davvero, puoi farlo in tutti i modi. 
- Ma tu non cambierai, uscirai dalla galera più forte di prima!
- Questo chi te lo dice? Usciró dalla galera e penseró a mio figlio prima che a me, ma tu devi proteggerlo, devi tenerlo con te perchè mi fido solo di te, Mimmo.
- Non mi sono mai pentito di niente.. Nemmeno di noi.
- Possiamo avere una possibilità..
- Non ho intenzione di scappare Rosy, nè di tenerti nascosta in qualche posto per vivere la nostra storia all'oscuro da tutto e tutti. 
- Mi stai dicendo che non abbiamo futuro?
- Come credi che si possa trovare una via di uscita per noi? Viaggiamo su strade parallele che non si incontrano mai e tutti gli incroci sono impraticabili, che soluzione vedi?
- Vedo te che vieni a trovarmi in carcere e porti anche Leo.. Vedo una famiglia, Domenico. E io so che la vedi anche tu, lo so. Ti stai solo coprendo gli occhi per non dare ragione alla parte più debole di te. Ma ormai ci sei dentro, ci siamo dentro.. Avresti dovuto evitarmi già dal primo momento nel covo del tuo amico sbirro. Ora non si torna indietro. Diamoci un'occasione. 
- Scapperai ancora.. E io saró di nuovo lo sbirro innamorato che rincorre la sua donna latitante. Ogni volta che ci incontreremo mi troverai privo del coraggio di catturarti, di spararti, anche solo di puntarti la pistola addosso. Ti lasceró andare ancora una volta e continueró a rincorrerti in una sfida senza senso. Siamo due universi paralleli Rosy, non ci incontreremo mai nel solo modo che vorremmo.
- Ti sto chiedendo di restare, Mimmo.. Ti sto chiedendo di arrestarmi e di aspettarmi tutti i giorni fino alla fine della galera. Perchè se tu vorrai io lo faró, ti aspetteró. 
Vedo lo sguardo di Rosy spingersi oltre di me, per fotografare qualcosa alle mie spalle. 
- Sono arrivati i rinforzi, la tua squadra..
Fa cenno con la testa, ma io non mi volto indietro. Perchè so che la nostra vita sta finendo e questo è l'ultimo istante che ci è concesso. Voglio trascorrerlo guardandola negli occhi così forte da non dimenticare più la sua faccia, la sua voce forte e talvolta insicura, il suo sorriso. Non ho tempo per il male adesso, non c'è tempo. 
Rosy mi porge i polsi per le manette, il mio occhio cade sui graffi, segni di una madre che ha sofferto. Mi avvicino a lei, prendo le sue mani ma c'è una forza più grande di me, qualcosa che attira a me il suo corpo. Moriamo in un abbraccio rumoroso, mentre i passi di qualcuno avanzano verso di noi, pronti a dividerci questa volta davvero. Poi rimarró qui a guardarla allontanarsi sotto la scorta di qualcuno della mia squadra e sarà tutto finito, per sempre.
Moriamo così, fra le nostre braccia calde e sporche di battaglie, guerre vinte, partite perse. Come noi, persi su questa terra arida. Sento le lacrime bollenti di Rosy bagnarmi il collo, quindi la stringo più forte con la speranza di catturarla dentro di me, imprigiornala nell'unico posto in cui non si sentirebbe in galera. 
- Non posso chiederti di aspettarmi, so che per te sarebbe impossibile..
- Lo faró, ci saró. Ci saremo.. Io e Leo ci saremo e diventeremo una famiglia. Ma metti la testa a posto Rosy, cazzo.. Guardami negli occhi e promettimi che lo farai.
- Stammi bene Calcaterra..
Mi lascia con un bacio sulle labbra, lungo quanto il mondo che ci separa e ci corre incontro, per fermarci ad ogni incrocio. La sua mano scivola lungo la mia guancia, mentre le lacrime le rigano il viso. Mi passa accanto e si consegna ai miei ed io non ho il coraggio di voltarmi a guardare la fine di tutto, di noi. Perchè da questo momento comincerà per entrambi una nuova vita, fatta di promesse, di attese, di abbracci controllati. La caccia a Rosy non finisce mai.. E forse è questa l'unica cosa che mi tiene in vita. È lei. 
 
  
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