02/05/2008
2 recensioniSalve a tutti i lettori!!
Questa è una one-shot, estremamente corta che descrive in parte ciò che potrebbe provare Kyuubi rinchiusa dentro Naruto...
Beh, senza indugi vi lascio alla lettura e recensite in tanti... Mi serve per il mio ego!!! ^.^
Una volpe in trappola ed un cucciolo
Era sempre immersa nella totale oscurità, ogni tanto le arrivavano i sentimenti di quel ragazzino che usava come contenitore.
Spesso si contraddicevano tra loro e lei ne rimaneva confusa: felicità con dolore, rabbia con passione.
Quegli esseri umani erano veramente complicati e ignoranti, li odiava, tutti quanti, avrebbe voluto ucciderli uno alla volta.
Cosa potevano saperne loro....
Lei era Kyuubi, il demone volpe con le nove code e loro erano dei semplici esserini che si erano ritrovati sul suo cammino.
Durante la sua vita, in migliaia di anni, non li aveva mai considerati come degni della sua attenzione, al di fuori dello sterminio.
Mai, fino a quella maledetta notte...
Quell'uomo e suo figlio... Erano diversi, la interessevano.
Forse un umano avrebbe tradotto quei sentimenti in stima, oppure rispetto.
Sì, il rispetto probabilmente era quello che più si adattava, li rispettava per ciò che erano riusciti a fare.
L'uomo l'aveva sfidata ed addirittura vinta, a costo della sua misera vita.
Non avrebbe mai pensato che un essere umano avrebbe potuto fare un gesto del genere.
Se li ricordava avidi di potere, violenti ed egoisti, in fondo non molto diversi da lei, però non avevano l'intelligenza giusta.
Però quell'uomo si era sacrificato per tutti gli altri, senza chiedere nulla in cambio.
Il ragazzo, invece, non lo aveva mai considerato come degno di lei, era solamente il suo recipiente.
Sapeva che cosa provasse quando gli abitanti del villaggio lo evitavano, se ne rallegrava perchè era nella sua natura gioire delle sofferenze altrui.
Non lo tenne in considerazione per lo meno sino al giorno in cui le si mostrò.
Sicuramente aveva del coraggio da vendere, oppure era semplicemente uno stolto, ma la faceva divertire, per quel semplice motivo aveva deciso di aiutarlo, pagando quell' "affitto", come lui amava chiamarlo, del suo corpo, gli permise di usare il suo potente chakra.
In fondo, fu grazie a lui se tornò a vedere la luce del sole.
Aveva imparato che se il ragazzo perdeva la ragione per la rabbia, allora lei aveva sempre più libertà, riuscendo infine ad influenzare le sue decisioni.
In effetti era esattamente nel suo interesse mantenere in vita quel ragazzino.
Le loro vite erano completamente intrecciate l'una all'altra, quel maledette sigillo...
Se lui fosse morto, lei l'avrebbe seguito, volente o nolente.
Nnonostante tutto, continuava a bramare la libertà, negatale per dodici anni.
Cercava di abbindolare il ragazzo, per fargli rompere il sigillo che la intrappolava, ma la sua forza di volontà era più grane di quanto si potesse immaginare.
Era giunta ad attendere con ansia quegli scatti d'ira che le davano quegli squarci di libertà in cui poteva tornare a sentire l'odore del sangue combattendo con nemici degni di lei.
Quel giovane sapeva trovarsi gli avversari giusti, ciò accresceva quella sorta di rispetto che provava per lui.
L'unica cosa che non le era mai mancata in quegli anni fu la compagnia.
Non era mai sola, poteva seguire i pensieri di quell'esserino ed un poco se ne interessava.
Sapeva tutto di lui, forse più di quanto egli stesso conoscesse.
Sapeva quanto tenesse a quell'Uchiha e ricordando il nome di quella stirpe maledetta, un poco si innervosì.
Uchiha Madara.
Era quello il nome che tanto aveva rimbombato in lei, l'unico che l'avesse messa in difficoltà, tutto per via di quei dannati occhi rossi e vuoti.
Si era infuriata quando quello sciocco d'un ragazzo aveva osato rifiutare il suo potere per combattere quell'altro.
Come poteva porle un rifiuto del genere?
Senza di lei, non sarebbe stato nessuno, sarebbe rimasto un insignificante moscerino tra i ninja.
Quei ricordi la indispettirono non poco, sentì che anche il ragazzo era di malumore.
Era già da qualche tempo che era in attesa, seguendo il filo dei pensieri del suo Jinchuriki era venuta a conoscenza di una nuova missione che le interessava.
Negli ultimi tempi lui era stato sempre più impetuoso ed incoscente e lei ebbe molte occasioni per respirare aria fresca.
Infine lo sentì entrare nel suo mondo, sentì che stava per arrivare da lei.
Vide il suo adorato Uchiha, era la persona che più desiderava incontrare, lo sapevano bene; raggiunse il cancello che le bloccava la via, con quel misero pezzetto di carta a sigillarla.
Negli occhi del ragazzo c'era una forte determinazione, forse quella volta sarebbe riuscita....
Lo scrutò mentre attraversava le sbarre senza timore, donandole il suo corpo e la sua mente, in cambio del potere.
La trasformazione era cominciata, fece scorrere il suo chakra in tutto il corpo, così piccolo per lei, avvolgendolo in un caldo abbraccio, il suo ruggito fu quello del ragazzo.
La sua pelle continuava a ferirsi ed a rimarginarsi ad una velocità incredibile, erano così fragili gli umani.
La nuvola nera dei brandelli di pelle e del sangue inceneriti li avvolse completamente.
" Tranquillo cucciolo di volpe, da adesso ci penso io al combattimento."
Lo lasciò nel profondo della sua coscienza, addormentato e si preparò alla lotta.
Sentì l'eccitazione prima della battaglia, pregustava già l'odore del sangue che avrebbe sparso, la sensazione delle carni che avrebbe dilaniato con i suoi artigli.
Avrebbe combattuto al suo posto, lo avrebbe fatto per lui, dootutto avrebbe dovuto sdebitarsi in qualche modo per tutto il divertimento che le donava.